Tedde, Pais e Salaris su fondi gruppi

ALGHERO – La bufera giudiziaria dei fondi ai gruppi non sembra placarsi. Anzi, a quanto risulta sia da voci di palazzo che dalle ultime vicende, sta proprio per entrare nel vivo. Del resto sono in totale quasi un centinaio le persone coinvolte, tra cui com’è noto il sindaco di Alghero Mario Bruno, gli ex-leader regionali Ignazio Artizzu, Mariano Contu, Chicco Porcu e tanti altri personaggi di spicco, alcuni già condannati come l’ex-Primo Cittadino di Porto Torres Scarpa e l’ex-consigliere regionale Sanjust. Ma sulla graticola sono ancora in tanti.

Così come Francesca Barracciu, già in corsa per la presidenza della Regione, messa da parte proprio dal Pd per l’indagine in corso, che proprio ieri, probabilmente in accordo col Premier Renzi, alla notizia del rinvio a giudizio si è subito dimessa. Polemiche su polemiche hanno caratterizzato questi ultimi mesi rispetto le accuse rivolte all’oramai ex-Sottosegretario alla Cultura. Le spese pazze riguardano la benzina. Da qui l’accusa di peculato, ovvero l’utilizzo improprio di soldi pubblici, reato di cui dovranno rispondere tutti gli accusati.

Il consigliere regionale Marco Tedde commenta questi episodi: “la Barracciu che rinuncia a candidarsi a Presidente della Regione perchè indagata per peculato è da apprezzare. Così come la Barracciu che si dimette da Sottosegretario di Stato un attimo dopo essere stata rinviata a giudizio per il medesimo reato. Atteggiamento inedito. Parafrasando l’opera buffa di Mozart: così non fan tutti. Compresi Sindaci e Presidenti di Regione”, cosi l’ex-sindaco di Alghero. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere comunale Michele Pais che ha evidenziato anche un altro aspetto: “La Sardegna, già povera di rappresentanti in seno ai luoghi decisionali, perde un altro tassello, d’altra parte va sottolineato come la Barracciu, senza esitare un attimo, si sia dimessa, un dato politico che si innesta anche con le notizie giunte da Napoli che ribadiscono la costituzionalità della legge Severino e dunque dei suoi effetti sugli amministratori coinvolti nelle vicende giudiziarie”. Ancora più chiara l’esponente comunale di opposizione Maria Grazia Salaris: “visto quanto accaduto con la Barracciu, che fortuntamente per i sardi non è diventata presidente della Regione, sennò ci saremmo trovati senza governatore e con nuove elezioni, stesso discorso deve valere – chiude la Salaris – per chiunque ricopra un ruolo guida negli enti locali”.

Nella foto il consigliere regionale Tedde

S.I.