Desideri bruniani: Pd e Roma

ALGHERO – Nonostante ci siano molte altre priorità e soprattutto quasi tutte le questioni irrisolte riguardanti Alghero, resta in primo piano, anche per la generale inerzia, il tema delle relazioni tra Pd e sindaco Bruno e suoi sostenitori. Non era mai successo che la vita di un partito divenisse centrale per il comune catalano, almeno non recentemente e da diversi decenni ovvero quando la scena la occupava quasi totalmente la Dc. Ecco sembra di essere ritornati, per certi versi, a quegli anni. Tessere, congressi, riunioni, tavoli, strappi, denunce, liti, ricorsi, niente di eccezionale per questo tipo di politica che però, volenti o nolenti, pare trascurare, almeno in chi ha ruoli di governo e responsabilità, il vero obiettivo di chi amministra una città: il vero bene comune.

Nel frattempo, come annunciato da Algheronews [Leggi], la gestione del Pd targata Mario Salis, per la corrente dei Popolari-Riformisti, ha prodotto un record di iscrizioni. Ciò in vista del congresso di metà ottobre che vedrà l’elezione degli organismi che guidano a livello locale il partito. E’ ovvio che tutti gli occhi erano concentrati sull’eventuale “scalata” da parte dei bruniani. Se da una parte sono giunte in via Mazzini diverse persone correlabili agli attuali governanti e anche alla corrente “Lotto-Soru”, restano ad oggi ancora fuori tutti gli eletti (ex-Pd) nel Consiglio Comunale, assessori e soprattutto il sindaco Bruno che, come detto più volte [Leggi], ha avuto e ancora ha, quasi come unico faro il rientro nel Partito Democratico.

Questo, è evidente, non solo per una questione sentimentale, ma per ottenere una candidatura alle imminenti scadenze elettorali politiche o regionali. Più probabile la prima strada, con la fine anticipata del mandato e voto a maggio prossimo (cosa su cui scommettono molti) Del resto la poltrona del parlamentare è molto più comoda ed ha anche tanti ricadute positive, come l’immunità, che mettono al riparo da eventuali brutte notizie. Per questo motivo c’è stato un riavvicinamento con l’ex-presidente Soru, che quasi sicuramente tenterà di nuovo la corsa a governatore, e una definizione di un quadro utile a tentare il salto oltre-Tirreno. La verità vera in tutto questo scenario è che i vertici regionali del Pd, ovviamente, non vedono di buon occhio la presenza di un “concorrente interno” per i caldi sofà romani. Perciò stanno facendo di tutto, salvataggi in extremis compresi, sbarchi in via Columbano e promesse di fulgide carriere, affinchè Bruno resti sindaco. La telenovela degli attuali amministratori non è ancora finita, ma quasi. Peccato, perchè sarebbe stato più bello per gli algheresi (e per noi) raccontare di vicende, e anche contrasti, legati a grandi progettualità e non a infinite diatribe politiche e addirittura di diffuse bassezze.

Nella foto Mario Bruno

S.I.