Danni colture, Giunta chiede stato di calamità

ALGHERO – La giunta chiede alla Regione Autonoma della Sardegna il riconoscimento dello stato di calamità naturale di eccezionale gravità a seguito dell’evento Meteorologico (abbassamento repentino della temperatura notturna con conseguente gelata) occorso nella notte fra il 7 e l’8 aprile scorso. La delibera è di questa mattina, portata all’attenzione dell’esecutivo dal Sindaco Mario Conoci. Contestuale, la richiesta di  concessione di aiuti economici da quantificare ai sensi della normativa in vigore per i danni subiti. L’atto viene inviato alla Presidenza della Regione, all’Assessorato della Difesa all’Ambiente e all’Assessorato dell’Agricoltura della Regione Autonoma della Sardegna, nonché ai competenti servizi territoriali delle Agenzie LAORE e ARGEA.

La richiesta dello stato di calamità naturale  è conseguente alla presa d’atto che sul territorio del comune di Alghero, nella notte fra il 7 e l’9 aprile 2021, si è verificato un imponente abbassamento delle temperature e che ha determinato il patologico fenomeno della “gelata”, particolarmente dannoso sulle specie coltivate che in questo periodo producono i germogli per le produzioni della corrente annata agraria; ricordato inoltre che nel territorio comunale sono molte le specie coltivate che in questo periodo avviano la ripresa vegetativa (es.: vite, olivo, fruttiferi vari) e che, pertanto, sono esposte al fenomeno della gelata primaverile (cosiddetta “gelata tardiva”); preso atto, ancora, che a mezzo di comunicazioni varie provenienti da associazioni di categoria agricole e di comitati di imprenditori agricoli, che molte imprese agricole hanno subito ingenti danni alle coltivazioni in pieno campo a seguito della gelata tardiva .

“Considerato – è rilevato nella delibera – che i danni paventati saranno certamente di notevole entità, atteso che la distruzione, ad opera del gelo, dei tessuti dei germogli vegetali comprometteranno, in misura elevata, le produzioni dell’annata agraria in corso, con gravi danni sia per le produzioni primarie che per le filiere di trasformazione delle stesse e che, pertanto, sarà necessario garantire ai produttori agricoli i ristori che la legge prevede in circostanze come quella di cui al presente atto”