CAGLIARI – “Finalmente possiamo condividere con voi una notizia che segna una svolta attesa da oltre dieci anni: la Regione Sardegna ha assegnato al Comune di Nuoro un contributo di 10.380.405,26 euro per ripianare il disavanzo tecnico che da troppo tempo gravava sul nostro bilancio” queste le parole del Sindaco di Nuoro, Emiliano Fenu sulla sua pagina Facebook e a cui segue la nota stampa di Fausto Piga, Vice Capogruppo di FDI in Consiglio Regionale.
“Le delibere che certificano questa notizia non sono ancore pubbliche e già questo lo trovo poco rispettoso della trasparenza – spiega Piga – ma ciò che salta subito agli occhi è che la Presidente Todde continua a fare figli e figliastri tra i sindaci e i comuni della Sardegna, privilegiando quelli del Campo Largo in modo imbarazzante”.
“Dopo i 9 milioni all’amico Massimo Zedda per abbattere la Tari della sola città di Cagliari discriminando gli altri 376 comuni della Sardegna, ora è la volta di 10 milioni per il Comune di Nuoro per ripianare le inefficienze amministrative dei mal governi di sinistra – attacca Piga – due maxi regali a Sindaci del Campo Largo, di fatto uno schiaffo a tutte le amministrazioni comunali virtuose con i conti pubblici, di fatto uno schiaffo a quei cittadini che hanno amministrazioni di colore politico diverso dalla Todde”.
“Nella scorsa legislatura anche il centrodestra aveva supportato gli Enti locali che presentavano una situazione finanziaria compromessa, ma sempre con procedure trasparenti, non certo con queste modalità che mortificano la stragrande maggioranza dei Sindaci – attacca Piga – tra l’altro si tratta di importi milionari di grande entità in soccorso del malgoverno delle amministrazioni del Campo Largo, il tutto mentre CAL e ANCI denunciano l’esigenza di aumentare in modo strutturale il fondo unico per tutti i comuni”.
“Il fondo unico piange, ma gli amici sindaci della Presidente Todde ridono – conclude il meloniano – se davvero la Todde è attenta alle esigenze dei comuni, aumenti il fondo unico per tutti senza privilegiare i sindaci del campo largo e senza scatenare guerre di campanile.”