SASSARI – “No chiaro e netto alla consegna delle chiavi della città di Sassari alla dottoressa relatrice ONU Francesca Albanese”. Inizia così un comunicato del gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale di Sassari composto da Roberto Cadeddu, Pietro Pedoni e Maurizio Usai e del Coordinatore Cittadino Luca Babudieri.
“Una relatrice – attacca Pedoni – che ha perso più di un’occasione nei suoi numerosi interventi pubblici, per definire Hamas una forza criminale e per la quale sono state chieste le dimissioni, insieme ad alcune osservazioni, da parte di esponenti proprio delle Nazioni Unite e da alcuni governi europei per il suo ‘linguaggio fortemente politicizzato” e aggiungerei – sottolinea Pedoni ricordando quanto detto da alcuni rappresentanti ONU – nettamente di parte.
Il capogruppo Roberto Cadeddu, evidenzia che “la consegna delle chiavi della Città, deve essere un riconoscimento consegnato dal Sindaco in rappresentanza di tutta la città e non di una parte di essa. Deve essere quindi – continua – motivo di unione e di condivisione tra tutti i cittadini e non una imposizione di una parte politica che – conclude – forte della sua superiorità numerica in consiglio comunale usa questa onoreficenza in maniera arbitraria e stumentale per attaccare il governo Meloni.
Maurizio Usai sottolinea che “dire no alla consegna delle chiavi della città, non significa sottrarsi al tema dei diritti umani, che ci sta a cuore, ma preservare il valore autentico di questo riconoscimento. Le chiavi – precisa – non sono un premio personale, ma il simbolo con cui Sassari si racconta all’esterno: devono trasmettere l’immagine di una comunità coesa, rispettata e capace di parlare con una sola voce. Per questo è giusto riservarle a figure che rappresentino un patrimonio condiviso, senza entrare in ambiti che rischiano di dividere.
Chiudono la nota le parole del Coordinatore cittadino Luca Babudieri:”Avevamo chiesto al Sindaco di essere il primo cittadino di tutti i Sassaresi, invece ha scelto, per l’ennesima volta, di usare Sassari per attaccare in maniera strumentale il Governo Meloni.
Rimane l’amarezza perchè siamo convinti che questa scelta non sposti di un millimetro la situazione attuale e riteniamo che il dibattito sulla tragedia che sta avvenendo a Gaza, meriterebbe certamente di non essere inquinato da interessi elettorali e tentativi di arrivare alla ribalta nazionale”.