C’è chi combatte il rumore (che non c’è) e chi pulisce

ALGHERO – Mentre in una situazione di disastro economico con una crisi che a breve farà sentire ancora di più i suoi effetti, alcuni pensano ancora, rispetto l’offerta dei locali e bar, a “colpire nel mucchio” del presunto rumore, quando invece basterebbe armonizzare e conciliare l’offerta dei pochi locali che, ancora oggi, provano a fare intrattenimento con anche un po’ di musica. Spazi culturali e artistici dove produrre e proporre vera musica, con band locali, regionali e nazionali che se più presenti sicuramente arginerebbero la presenza di “orde” di piccoli vandali annoiati che oltre lo stazionare nei bar per bere hanno poco o niente da fare.

Nel frattempo, sebbene bastino alcuni video con qualche decina di metri di bicchieri di plastica sulla strada per sollevare un polverone, segno del più becero conservatorismo implementato dal recente lockdown, tutto questo per pochi minuti (tra la chiusura dei locali e il pronto intervento della Ciclat), ci sono locali che, come dovrebbe essere per tutti, e sono sempre più quelli che lo fanno, anche grazie agli input dell’assessorato all’Ambiente guidato da Andrea Montis, si organizzano e ripuliscono le aree adiacenti i luoghi di ritrovo.

Invece di riavviare “lo sportello del rumore” (che non c’è), sarebbe opportuno, già da tempo, incontrare gli organizzatori di manifestazioni musicali, gestori di locali e attori del mondo dell’intrattenimento per cercare di rendere sempre più civile la presenza di pubblico che non è nient’altro che parte dell’economia cittadina che permette anche di far lavorare tanti giovani tra cui, magari capita, figli di chi si lamenta della cosi detta “movida”.

Nella foto il personale dell’Agua del Lungomare Dante che ripulisce la scogliera sotto il locale