Regione, Finanziaria da quasi 8miliardi

CAGLIARI – La Manovra Finanziaria per il 2018 con 7 miliardi e 792 milioni di euro rafforza le spese su lavoro, tutela della salute, cultura, istruzione e università, turismo, ambiente, politiche sociali. Supporta gli investimenti privati in tutti i settori produttivi e nei comparti pubblici (infrastrutture, bonifiche, protezione del territorio), mantiene il Fondo unico da 600 milioni per gli Enti locali, i 30 milioni del Reis e i 70 per i cantieri comunali e la salvaguardia dell’occupazione in situazioni di crisi. E, soprattutto, sostiene fortemente le famiglie, lasciando nelle loro tasche 130 milioni, e le imprese lasciandone 100: la Giunta ha infatti deciso di non aumentare le tasse, che restano le più basse d’Italia, e di non introdurre – unica regione – il ticket farmaceutico. Rispetto ai 7,6 miliardi dell’anno scorso (erano 7,2 nel 2016), si registra dunque un incremento delle entrate del 2%, dovuto sia al ciclo economico in ripresa sia alla chiusura della Vertenza Entrate con lo Stato, che ha assicurato alla Sardegna 900 milioni di arretrati e la certezza di 150 milioni all’anno. L’uscita dal patto di stabilità nel 2014 garantisce che tutte le risorse possano essere spese, permettendo così di incrementare le spese correnti e pagare debiti risalenti a molti anni fa. Quest’anno, poi, l’impegno della Giunta ad approvare la manovra nei tempi previsti è stato perentorio, per evitare l’esercizio provvisorio e garantire certezza della spesa sin dal primo giorno dell’anno prossimo: approvata il 17 ottobre dalla Giunta, si conta che il Consiglio regionale riesca a licenziarla entro dicembre.

“Portare alla discussione la nostra proposta di finanziaria ad ottobre, cioè ben prima di quanto si sia fatto sinora, significa poter mettere queste risorse in circolo, a favore delle famiglie e delle imprese, con molti mesi di anticipo rispetto al passato”, ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha ringraziato l’Assessorato per il lavoro svolto. “L’economia è in ripresa, come dimostrano alcuni segnali importanti che, via via, si vanno consolidando: basti citare la crescita del pil e il calo del tasso di disoccupazione, tornato a livello del 2012 dopo anni drammatici. Se, come è, le finanziarie servono ad aiutare questi segnali di ripresa, a renderli più forti, più robusti, più veloci in senso positivo, questa è, di fatto, la finanziaria della ripresa. La graduale uscita dalla crisi ci permette di avere entrate in leggera crescita – ha proseguito il presidente Pigliaru, sottolineando come più denaro significhi – più servizi per i nostri cittadini, stando particolarmente attenti a chi è maggiormente in difficoltà, a chi è malato. Gli stanziamenti per la Sanità restano importanti, in attesa che l’applicazione della Riforma ne renda i servizi più efficienti ed efficaci, così come importante è il finanziamento per reddito di inclusione sociale e l’investimento per la scuola: tutte cose che servono alla Sardegna intesa come sistema economico, ma anche alla società sarda, direttamente alle persone. Va in questo senso la decisione di mantenere le tasse più basse d’Italia sia per le famiglie che per le imprese, così da favorire lo sviluppo e i consumi: scelte che crediamo alla base di ogni buona amministrazione e buona politica”. In riferimento alla questione accantonamenti, infine, Francesco Pigliaru ha ribadito che sul punto la Regione ha una posizione chiara e ferma: “Riteniamo che 684 milioni siano troppi per la Sardegna e dal Governo aspettiamo ancora una risposta che sta tardando ad arrivare. Vogliamo una netta riduzione e vogliamo anche sapere qual è la regola con cui vengono calcolati. Vogliamo conoscerla e avere la certezza di essere trattati con equità, una certezza che in questo momento decisamente non c’è”.

156 milioni per l’istruzione, con il potenziamento di Iscol@, la lotta alla dispersione scolastica e la formazione degli insegnanti. Cultura e Sport: 73 milioni per la valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama ma anche per le industrie creative, le residenze artistiche e un piano straordinario di scavi archeologici. 55 milioni vanno al Turismo per l’allungamento della stagione, l’attivazione di sistemi di iperconnessione con i visitatori e la valorizzazione in chiave turistica dei tratti identitari dell’isola. Con 50 milioni per l’edilizia si lavorerà a un piano di manutenzione degli alloggi Area, all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e a nuovi progetti di housing sociale. 627 milioni vanno alle politiche per l’Ambiente: con un piano di investimento da 17 milioni saranno acquistati moderni mezzi multiuso per il potenziamento del sistema regionale della Protezione civile nelle attività di prevenzione e gestione dei rischi (incendi, alluvioni, smottamenti). E poi bonifiche dei siti inquinati, gestione dei rifiuti, contrasto all’erosione costiera. La politica per i trasporti può contare su 554 milioni: fra le priorità, oltre alla continuità territoriale aerea e marittima, la mobilità urbana, le reti ciclabili, l’interconnessione fra hub portuali e aeroportuali, il potenziamento e l’integrazione dei trasporti su ferro e gomma. 346 milioni sono destinati a Politiche sociali e Famiglia: servizi per la prima infanzia, strutture per i servizi sociali e reddito di inclusione sociale le priorità. Alla Sanità sono destinati 3 miliardi e 488 milioni: oltre a garantire i Lea, saranno riorganizzate le cure territoriali, attuate la riforma della rete ospedaliera e il piano di riqualificazione e riorganizzazione del sistema sanitario regionale mediante il monitoraggio delle spese e la valutazione globale dei livelli essenziali di assistenza. Sviluppo economico ed energia, 134 milioni: innovazione, sviluppo tecnologico, internazionalizzazione per rendere sempre più competitivo il “Sistema Sardegna” e poi metanizzazione e mobilità elettrica. Per lavoro e formazione ci sono 124 milioni: lavoratori socialmente utili, Parco Geominerario, lista speciale tutelata dalla legge 42 i principali destinatari. Agricoltura (186 milioni) e Pesca (158) puntano su politiche di sostegno al settore agricolo e alimentare, sostegno all’ovicaprino, bandi per la pesca e lotta durissima alla peste suina africana che si vuole completamente eradicare in tempi brevi.

PACI, CON LE NOSTRE SCELTE RISPOSTE RAPIDE AI SARDI – “Stiamo facendo la nostra parte per portare la Sardegna fuori dalla crisi, con numerose politiche attive. Il mutuo infrastrutture da 700 milioni, la spesa totale dei fondi della programmazione comunitaria 2007-13 con 300 cantieri aperti, le politiche attive per il lavoro, Iscol@ con 250 milioni, mille cantieri e 3000 posti di lavoro in tutta l’Isola, la banda ultralarga e i 54 milioni per portarla in tutti i paesi, la spesa dei primi fondi del Patto per la Sardegna, la programmazione territoriale e i bandi per le imprese”, sottolinea l’assessore del Bilancio Raffaele Paci. “I segnali positivi si iniziano a vedere, col Pil che finalmente cresce dopo 7 anni, i dati sull’occupazione, il boom del turismo e la crescita dell’export nell’agroindustria. E in questo contesto si inserisce la nostra Finanziaria, che punta a potenziare la ripresa rafforzando il tessuto economico, sociale e lavorativo della Sardegna. Non aumentiamo le tasse, rinunciando a incassare 230 milioni che lasciamo alle famiglie per aiutarle a spendere e alle imprese per aiutarci a creare sviluppo e occupazione. Stiamo lavorando molto e con grande impegno per centrare obiettivi che possono cambiare il futuro della Sardegna e dei nostri giovani. Anche per questo – conclude Paci – vogliamo riuscire ad approvare la Finanziaria entro dicembre: è il momento di correre, per dare in fretta le risposte che la gente si aspetta da noi”.

In Sardegna l’aliquota unica Irpef resta al valore minimo di 1,23%. Una scelta condivisa solo da Bolzano, Valle D’Aosta e Veneto, dove però la situazione economica e la ricchezza della popolazione sono decisamente più floride. Per le altre regioni la situazione cambia nettamente: si va dall’1,73 fisso di Abruzzo, Calabria, Sicilia al 2,03 della Campania per arrivare al ventaglio fra l’1,23 e il 3,33% delle altre regioni che hanno adottato il metodo della tassazione differenziata con vari scaglioni in base al reddito. Se portassimo l’aliquota al livello delle altre regioni che sono in piano di rientro della Sanità (condizione in cui di fatto ci troviamo) – ovvero al 2,03% di Campania, Piemonte e Lazio – nelle casse della Regione arriverebbero 130 milioni in più, da spendere per realizzare politiche espansive ma che verrebbero sottratte alle famiglie. L’Irap resta ferma al 2,93%. La base nazionale è fissata al 3,90% e la troviamo in Friuli Venezia Giulia, Valle D’Aosta, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto. Al 4,73% l’ha innalzata la Regione Marche, al 4,97% la Campania. Il 4,82% tocca a Sicilia, Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia. Aliquote più basse le troviamo solo nelle ricche Trento (2,30) e Bolzano (2,68). Oltre a tenere l’Irap al minimo, ne garantiamo l’azzeramento alle nuove imprese che si insediano in Sardegna per i primi 5 anni di attività: una scelta fatta per aiutare la fase iniziale di investimento ma anche per promuovere una politica di attrazione degli investimenti. Se in Sardegna portassimo l’Irap alla base nazionale del 3,9, la Regione incasserebbe 50 milioni di euro in più, se invece la portassimo al livello delle altre regioni in Piano di rientro della Sanità (4,8-4,9), la Regione di milioni in più ne incasserebbe 100, togliendoli però di fatto alle imprese.

Anche nel 2018 saranno trattenute entrate erariali, spettanti alla Regione Sarda in base allo Statuto, per complessivi 684 milioni di euro, pari a circa il 10% del totale. A questi si dovrebbero aggiungere altri 165 milioni di accantonamenti sui quali però la Regione ha negato l’intesa allo Stato. Continuando a imporre cifre così corpose, senza scadenza e senza intesa (condizioni decretate invece dalla Corte Costituzionale) lo Stato di fatto sta unilateramente modificando il nostro Statuto, che ha rango costituzionale, stabilendo che nelle nostre casse debbano arrivare 5 decimi dell’Irpef e non più i 7 decimi previsti, ovvero 2 decimi in meno di quello che ci spetta. La richiesta della Sardegna, che è oggetto di una trattativa in corso col governo, è di una forte riduzione degli accantonamenti per il prossimo triennio.

Nel biennio 2017-2018 solo con il Fondo di Sviluppo Regionale (Fesr) sono già in corso o stanno per essere pubblicati 18 bandi per tutte le tipologie di investimento con oltre 250 milioni di incentivi messi a disposizione delle imprese. Parole d’ordine: tempi rapidi, procedure snelle e lotta alla burocrazia. Quindi bandi a sportello, che a ogni click day hanno registrato non solo il tutto esaurito ma oltre il doppio delle richieste rispetto alle somme disponibili: chiaro segnale di ripresa e di voglia di investire da parte delle imprese. La Regione si è perciò impegnata a finanziare tutti i progetti validi con nuove risorse. Ai bandi si aggiungono altri importanti strumenti quali il microcredito o il social impact investing e le varie misure specifiche di incentivazione degli investimenti in agricoltura, allevamento e pesca.

Tra le azioni con un forte impatto a favore dei territori e dello sviluppo va ricordata la programmazione territoriale che vede ormai impegnata la quasi totalità del territorio coinvolgendo oltre il 90% della popolazione e dei comuni della Sardegna. La manifestazione di interesse delle Unioni dei Comuni, la Strategia Nazionale per le aree interne (Snai), il Piano di rilancio del Nuorese, gli Interventi territoriali integrati, il Pon per la città metropolitana, il Piano Sulcis sono le diverse tipologie di programmazione nel territorio in concreta fase di attuazione. La Regione ha messo in gioco ingenti risorse (circa 300 milioni) e sta dando tutto il supporto ai territori (istituzioni locali, partenariato economico e sociale, cittadini) che diventano protagonisti del proprio progetto di sviluppo. È questo il modo per dare risposte concrete al tema, complesso ma vitale, dello spopolamento delle aree interne e periferiche favorendo concrete opportunità di lavoro e quindi di sviluppo.

Un fondo cospicuo di 40 milioni è stato infine lasciato completamente libero da destinazione per la condivisione di ulteriori azioni strategiche all’interno dei lavori consiliari, anche sulla base delle audizioni delle parti istituzionali, economiche e sociali. Si prosegue così il metodo, già sperimentato con successo nella scorsa finanziaria, per il quale l’individuazione di alcune priorità deve essere decisa insieme, dalla Giunta, dal Consiglio, dalle istituzioni locali e dai cittadini attraverso le loro rappresentanze sociali ed economiche. In questo modo la legge finanziaria diventa un momento importante di confronto, di elaborazione e, soprattutto, di scelte per favorire lo sviluppo e l’inclusione di tutti i sardi.

Nella foto il presidente Pigliaru e l’assessore Paci

S.I.

Pigliaru e Pd, autonomia in cantina

CAGLIARI – “Il referendum Veneto rappresenta una seconda vittoria dei territori verso una visione centralista dello Stato, avvenuta a poco meno di un anno di distanza da quella del referendum costituzionale”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta il risultato della consultazione popolare avvenuta in Veneto. “E’ la conferma – prosegue l’esponente azzurro- che le riforme devono partire da una riscoperta delle specificità come elemento di ricchezza, dal rispetto delle identità e non dalla sopraffazione delle stesse. Se il giorno dopo il voto il Veneto rivendica i 9/10 delle tasse, la Sardegna deve affrontare la sfida autonomista anziché continuare a subirla per chiedere anzitutto il rispetto di quanto già previsto nel nostro Statuto e soprattutto un rilancio della nostra specialità che incida nel quotidiano dei diritti dei sardi e principalmente sui trasporti, la zona franca, l’energia, la cultura”.

“L’attuale maggioranza di centro-sinistra non ha voluto cogliere il segnale forte lanciato dal popolo sardo, che nel 2016 ha espresso un dissenso alla riforma centralista di Renzi ancora più marcato rispetto a quello rilevato a livello nazionale e che ha svergognato la linea arrendevole di un presidente della Regione che ha rinnegato la nostra storia autonomistica. Lo stesso presidente Pigliaru che con l’accordo disonorevole del 2014 si è fatto soffiare 3 miliardi e mezzo di entrate dovute dallo Stato alla nostra terra. Questa è una partita – sottolinea Cappellacci-, che bisogna giocare all’attacco, se non vogliamo che la nostra isola, sia relegata ad un ruolo marginale”.

“Si apre una stagione che deve portare alla Terza Repubblica e che deve condurre a costruire una nuova Autonomia per rendere la Sardegna più forte in Italia e in Europa. Chi, come il centro-sinistra isolano, non ha compreso questo passaggio o non lo vuole comprendere perché concentrato sui posizionamenti e sulle tattiche di palazzo, rischia di provocare danni incalcolabili alla nostra terra. Pigliaru e i suoi hanno deposto la bandiera autonomista – ha concluso Cappellacci-, è ora di riprenderla e di contribuire ad avere più Sardegna in Italia e in quell’Europa che deve diventare l’Europa dei popoli sognata dai nostri padri e dai nostri nonni”.

Nella foto l’onorevole Ugo Cappellacci

S.I.

Migranti a Macomer, Spanu rassicura

CAGLIARI – “Si sta diffondendo un ingiustificato allarmismo sul Centro di permanenza per i rimpatri nel comune di Macomer. Le affermazioni che enfatizzano i rischi per la sicurezza per la comunità non corrispondono a verità”. Lo dice l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu. “Abbiamo il dovere di informare correttamente i cittadini e per questo sono pronto a parlare e confrontarmi con la comunità di Macomer, come sta già facendo l’amministrazione comunale. Dobbiamo avere la condivisione del territorio e far capire a tutti i sardi che il Cpr è utile per l’intera regione come forte strumento di dissuasione per limitare i flussi in arrivo dall’Algeria”.

Spanu ricorda che “sul Centro di Permanenza per i rimpatri il Ministero dell’Interno, l’ultima volta lunedi’ scorso a Cagliari attraverso il Capo Dipartimento delle Libertà Civili e l’Immigrazione Gerarda Pantalone, ha offerto garanzie su diversi punti: sarà una struttura di detenzione amministrativa, pur nel rispetto del valore profondo della dignità delle persone, e pertanto gli ospiti non potranno girare liberamente all’esterno. E’ certo che sarà destinata in via prioritaria a coloro che arrivano in Sardegna dall’Algeria con gli sbarchi diretti. Sono giunte inoltre precise garanzie sul coinvolgimento degli operatori locali nelle attività di assistenza e servizio e sulla sicurezza con il rafforzamento di contingenti polizia nei territori di sbarco e del Cpr. Non ci sarà poi alcuna sovrapposizione con altre forme di accoglienza legate al modello dei centri di accoglienza straordinaria”.

“Vorrei sottolineare -osserva l’assessore Spanu- che, su esplicita richiesta del presidente Pigliaru, il Governo è impegnato in una costante interlocuzione con le autorità algerine per contrastare il preoccupante movimento migratorio dal paese del Maghreb verso la Sardegna e che la Giunta ha dato la sua disponibilità a dare impulso a progetti di cooperazione con l’Algeria nel solco di iniziative già avviate in Tunisia e Senegal per contribuire a creare nei paesi da cui i migranti partono migliori condizioni di sviluppo.

Nella foto dei migranti a Cagliari

S.I.

Buco sanità, niente mutuo

CAGLIARI – La Regione non contrarrà un mutuo per il ripianamento della spesa sanitaria per gli anni 2016/2017, rinunciando così all’anticipo di liquidità previsto nella Legge di stabilità approvata dal Consiglio dei Ministri. La decisione è stata comunicata ieri sera dal presidente Francesco Pigliaru in una lettera al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. “La nostra decisione giunge al termine di un attento e serio lavoro di recupero di ogni possibile risparmio dal bilancio regionale, pur in presenza di ridottissimi margini di manovra, che ci consente grazie a un duro e costante lavoro di ripulitura di evitare l’indebitamento”, spiega Francesco Pigliaru. “Ho ritenuto opportuno informare subito il ministro della nostra decisione in modo da non occupare spazi finanziari che possono essere utilizzati proficuamente in altre iniziative del Governo. Ringrazio in particolare il ministro De Vincenti, che in questi mesi ha seguito la vicenda con grande attenzione”.

“Abbiamo fatto le nostre valutazioni e concluso che la procedura prevista dal mutuo che ci era stato proposto è tecnicamente molto complessa”, spiega l’assessore del Bilancio Raffaele Paci. “Si tratta di un prestito da restituire in 30 anni, che avrebbe erogato 150 milioni per il 2018 e altrettanti per il 2019, ma per poterlo utilizzare pienamente sarebbe stato necessario attivare una serie di complicati meccanismi contabili, perché per legge è vietato indebitarsi per pagare spese correnti. Quindi abbiamo cercato strade alternative e siamo molto fiduciosi di poter ripianare quel debito grazie all’incremento delle entrate, a una severa ripulitura dei conti regionali che ha già permesso di destinare 115 milioni al disavanzo sanitario, ai primi risultati del Piano di rientro e alla rimodulazione di alcune spese. Siamo convinti – conclude Paci – che per le finanze della nostra regione la partita importante si gioca sulla nuova Intesa con una forte riduzione degli accantonamenti”.

Nella foto Pigliaru e Paci

S.I.

Rugby, l’Amatori ospita Lecco

ALGHERO – Anticipo della quarta giornata di campionato per l’Amatori Rugby Alghero che oggi (sabato), alle 14.30, ospita a Maria Pia il Tutto Cialde Rugby Lecco. La compagine algherese guidata da Anversa è in cerca di riscatto dopo la sconfitta esterna sul campo del Lumezzane. 0 punti guadagnati che hanno fatto scivolare Daga e compagni dal secondo al quinto posto. Ma non c’è tempo per indugiare, domani sarà necessario un risultato positivo che consenta di far punti e di stare attaccati alle prime.

Gli avversari di turno di punti ne hanno 4 e sono reduci da una vittoria sul Rugby &Union Milano, successo che li ha sistemati al quart’ultimo posto in classifica. Sicuramente verranno in terra di Sardegna motivati a far bene e a non lasciare punti sul campo algherese. Intanto si spera che a Maria Pia ci sia tanto pubblico per sostenere la squadra come capitato già nella prima gara casalinga. Fischio d’inizio dell’incontro fissato per le 14.30, arbitra il signor Mirco Sergi di Bologna.

Nella foto l’Amatori a Maria Pia

P.S.

Ha udienza e rapina cinesi: in cella

SASSARI – Nella mattinata di ieri, i Carabinieri del Nucleo Polizia Militare della Brigata Sassari, unitamente a personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassari hanno arrestato M. Calaresu, 24enne sassarese, in quanto ritenuto responsabile dei reati di rapina impropria ed evasione. Il giovane, che era agli arresti domiciliari in quanto imputato per furti commessi in danno di esercizi commerciali cinesi, era stato autorizzato ad assistere alla propria udienza e, pertanto, ad allontanarsi temporaneamente dall’abitazione.

Al termine dell’udienza però, invece di rientrare a casa, il giovane è entrato in un negozio di abbigliamento cinese del centro e, dopo essersi impossessato dell’incasso giornaliero, al fine di garantirsi l’impunità ha anche avuto una colluttazione con il titolare che, accortosi del furto, ha tentato invano di bloccarlo. La fuga è però durata ben poco in quanto, proprio in quel momento, stava transitando lì davanti una pattuglia dei militari dell’Arma che ha visto il giovane – con la refurtiva ancora in mano – uscire di corsa dal negozio e, contestualmente, il titolare chiedere aiuto.

Al termine di un rocambolesco inseguimento a piedi nelle vie del centro, i Carabinieri sono riusciti a raggiungere il 24enne e a mettergli le manette ai polsi. Il denaro rubato è stato rivenuto e restituito al titolare del negozio, mentre per il giovane si sono aperte le porte del carcere di Bancali, dove dovrà restare a disposizione della competente Autorità giudiziaria con l’accusa di rapina impropria ed evasione.

Nella foto i carabinieri a Sassari

S.I.

Differenziata al 70%: premialità

CAGLIARI – 4 milioni per il rifinanziamento del meccanismo di premialità 2017 che incentiva la raccolta differenziata nei Comuni: li ha programmati la Giunta regionale, approvando una delibera proposta dall’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano per l’attuazione dell’atto di indirizzo sullo sviluppo delle raccolte differenziate dei rifiuti urbani nel territorio regionale.

La cifra, stanziata nella legge di stabilità 2017, ha l’obiettivo di finanziare le premialità relative al 2017 e saldare quelle degli anni precedenti ed è stata così ripartita, in accordo con l’Assessorato della Programmazione e Bilancio: 2,7 milioni al Consorzio industriale provinciale di Cagliari, 900.000 euro al Consorzio industriale provinciale Oristanese, 200.000 euro al Consorzio per la zona industriale di Macomer e 200.000 euro al Consorzio per la zona di sviluppo industriale di Chilivani-Ozieri. Per l’applicazione delle premialità negli altri territori si farà ricorso alle risorse accantonate sui fondi premialità/penalità esistenti.

“Il meccanismo della premialità si è rivelato efficace per innalzare la percentuale di differenziata in questi ultimi anni – dichiara l’assessora Donatella Spano – i Comuni vengono premiati o penalizzati sulla tariffa di smaltimento del secco indifferenziato in base alle percentuali di differenziata realizzate. L’obiettivo, come previsto nell’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, del dicembre 2016, è il conseguimento dell’80% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2022. Il valore soglia da conseguire nel 2016, ai fini dell’applicazione della premialità 2017, è fissato al 70% di raccolta differenziata; il conseguimento di tale valore darà diritto ad uno sgravio tariffario del 25% della tariffa di conferimento del rifiuto residuale, al netto dell’ecotassa. Per ottenere la premialità di eccellenza, invece, bisogna arrivare all’80% di raccolta differenziata: si avrà diritto allo ‘sconto’ del 50% della tariffa di conferimento del rifiuto residuale, sempre al netto dell’ecotassa.”

Nella foto l’assessore Spano

S.I.

Giunta Pigliaru, Finanziaria approvata

CAGLIARI – La Giunta, riunita ieri pomeriggio a Villa Devoto, sotto la presidenza di Francesco Pigliaru e poi di Raffaele Paci ha approvato, su proposta dell’assessore del Bilancio, la Finanziaria 2018-2020. I dettagli saranno illustrati in conferenza stampa nei prossimi giorni. Via libera anche alla delibera di attuazione dell’estinzione anticipata del debito regionale per 30 milioni di euro, cifra che verrà interamente messa a disposizione degli enti locali come spazi finanziari aggiuntivi da utilizzare per investimenti. Su proposta della Presidenza è stato deciso di attribuire le funzioni di Responsabile dell’Anagrafe per la stazione appaltante al Dg della centrale unica di committenza. Decretato inoltre lo scioglimento del consiglio di amministrazione e la contestuale nomina di Maria Pastorella Crispino quale commissario straordinario della Fondazione “Serralutzu Flores” di Cuglieri. Con l’atto di indirizzo presentato d’intesa con l’assessore dell’Industria concernente le buone pratiche industriali ed ambientali, la Regione intende favorire le pratiche che tendono alla riduzione dei volumi dei fanghi rossi che residuano dalla raffinazione della bauxite, con l’obiettivo del recupero delle sostanze utili.

Il presidente Francesco Pigliaru, con proprio decreto, ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Gesturi in seguito alla mancata approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2016. Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu è stato nominato il commissario straordinario che guiderà l’Amministrazione comunale sino alle prossime elezioni: si tratta di Abramo Garau, ex direttore generale della Provincia di Cagliari. La scorsa settimana il commissario ad acta ha approvato il rendiconto. La Giunta ha nominato il commissario ad acta in sostituzione dell’Assemblea dei sindaci dell’Unione di Comuni Trexenta, per l’approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2016: si tratta di Marco Pisanu, funzionario della Regione. Allo stesso tempo è stata avviata la procedura per lo scioglimento dell’organo assembleare. Il decreto di nomina del commissario è stato firmato dal presidente Pigliaru.

L’Esecutivo ha confermato l’elenco dei litorali urbani già individuati con la delibera n. 14/36 del 23 marzo 2016. Inoltre, la spiaggia di Platamona (che ricade nei Comuni di Sassari, Sorso e Porto Torres) è stata riconosciuta quale litorale metropolitano della Rete metropolitana di Sassari: tra i requisiti fondamentali richiesti vanta un’estensione della linea di battigia superiore ai 5 km. La delibera sarà ora trasmessa alla Commissione consiliare competente in materia di governo del territorio, che esprimerà un parere entro il termine di trenta giorni.

Come proposto dall’assessore Luigi Arru, la Giunta ha deliberato di recepire il Protocollo d’intesa Regione Sardegna – AIOP/AISSP sottoscritto in data 19 settembre 2017, in base al quale l’Azienda per la Tutela della Salute e le Strutture Ospedaliere private disciplinano il percorso di razionalizzazione dell’assistenza ospedaliera stipulando appositi contratti per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. Deliberato l’aggiornamento della composizione dell’Unità Tecnica Regionale per i lavori pubblici (UTR), organo consultivo che esprime pareri obbligatori sui progetti di opere pubbliche di importo superiore a 6 milioni di euro e, su richiesta della Giunta o dell’Assessorato competente, su ogni altro argomento di interesse generale in materia di lavori pubblici.

Su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, non saranno sottoposti a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) gli interventi di variante al Piano di utilizzo del primo lotto del sistemazione idraulica del rio San Gerolamo – Masone Ollastu per la ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate nelle località Poggio dei Pini e altre frazioni; l’ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi di Monte Coldianu, nel Comune di Ozieri; le opere di mitigazione del rischio idraulico in aree perimetrate dal PAI R3 e R4 nel comune di Las Plassas; gli interventi urgenti per la messa in sicurezza dei tratti a maggior rischio e la mitigazione degli effetti delle dinamiche erosive nei punti di maggior intensità e incidenza della linea costiera nel comune di San Vero Milis e gli interventi per l’accorpamento di due medie strutture di vendita in un’unica grande struttura di vendita nella Z.I. “Predda Niedda”. Gianni Pilia è stato nominato nuovo Commissario straordinario dell’agenzia Conservatoria della Coste della Sardegna.

La Giunta ha dato mandato all’agenzia Forestas di organizzare la European State Forest Conference 2018, conferenza internazionale sulla gestione forestale pubblica in Sardegna nel quadro delle politiche europee. Approvata la rimodulazione di risorse non ancora utilizzate pari a 1.822mila euro del programma di spesa della protezione civile a valere sulle risorse finanziarie europee concesse a titolo di contributo dalla Commissione europea.
All’interno della Programmazione Unitaria 2014-2020, strategia 4 “Beni Comuni”, è stato approvato il programma di intervento 8 “Tutela dell’Ambiente” del valore di circa 18 milioni. Di questi, 9 milioni sono previsti per il programma Natura 2000 e altrettanti per i progetti di sviluppo territoriale, come previsto da delibera del 2016. La Giunta ha inoltre approvato di designare la ZPS “Campu Giavesu” nel comune di Giave. Per procedere alla raccolta delle olive, nell’isola dell’Asinara è stata infine concessa l’assegnazione temporanea all’Ente Parco Nazionale dell’Asinara delle aree di Trabuccato e Cala d’Oliva.

Via libera alla valutazione dei dirigenti del Sistema Regione. La verifica e la misurazione dei risultati dei dirigenti di vertice sono svolte, per la parte relativa alla performance organizzativa, da un organismo unico indipendente ed esterno che esprime una propria proposta alla Giunta e al competente organo dei singoli enti, aziende e istituti ai quali spetta la valutazione finale e l’attribuzione dei premi di risultato. In particolare è stato accertato il raggiungimento di più del 90% degli obiettivi assegnati.

Nella foto il presidente Pigliaru e l’assessore Paci

S.I.

Algeria-Sardegna unica continuità

CAGLIARI – “La rotta dei migranti clandestini Algeria-Sardegna è l’unica continuità territoriale che funziona a pieno ritmo”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta lo sbarco di altre 34 persone in Sardegna. “Dopo le lettere, gli annunci, i ridicoli vertici – sottolinea Cappellacci- il ministro Minniti ha tradito tutte le promesse, mentre il presidente Pigliaru accetta passivamente di mutare la Sardegna in un grande centro di accoglienza. Gli algerini si prendono perfino gioco del nostro Paese, pubblicando sui social-network le cronache dei loro viaggi verso la nostra isola. Occorre bloccare gli arrivi, avviare rimpatri veri e smetterla con la politica ipocrita – ha concluso Cappellacci- dell’immigrazione indiscriminata senza criteri e senza controlli”.

Nella foto un barca con migranti

S.I.

Sanna pensi ai poveri sassaresi

SASSARI – CasaPound interviene sulla decisione del Sindaco Nicola Sanna di aderire allo sciopero della fame in favore dello Ius Soli così come altri esponenti del centrosinistra. “Crediamo sia assurdo che il sindaco Sanna aderisca allo sciopero della fame per la cittadinanza ai figli degli immigrati, mentre centinaia di famiglie in città sono costrette al digiuno, in questo caso forzato, per l’incapacità di questa amministrazione di creare una crescita economica accettabile e nuovi posti di lavoro” afferma Andrea Farris, coordinatore cittadino di CasaPound.

“È l’ennesimo episodio in cui la Giunta Sanna dà la precedenza al tema del sostegno all’immigrazione – continua – come nei giorni scorsi, in cui siamo intervenuti a S. Orsola, dove l’amministrazione, tramite i fondi Sprar, cercava di insediare l’ennesimo centro di accoglienza, informando solo all’ultimo momento gli abitanti della zona”.

“È ora che il Sindaco Sanna intervenga sui problemi di Sassari, dando soluzioni concrete, che in questi anni non è riuscito né a proporre né a concretizzare – conclude Farris – e che la smetta di vivere di spot elettorali pro immigrazione, che fanno solo gli interessi di chi gestisce i centri d’accoglienza”.

Nella foto Andrea Farris

S.I.