Fondazione Ploaghe: gravi ritardi

CAGLIARI – “La Giunta ha accumulato un inaccettabile ritardo di oltre un anno per l’approvazione del piano di incorporazione per la rimodulazione dell’offerta assistenziale e delle modalità di assorbimento e inquadramento del personale della Fondazione S. Giovanni Battista di Ploaghe, che secondo il decreto di Pigliaru del giugno del 2016 avrebbe dovuto essere approvato in tempi brevi”. La denuncia è ancora una volta di Marco Tedde, vice-capogruppo di Forza Italia-Sardegna in Consiglio regionale, che in questi anni ha seguito quotidianamente le avventure amministrative della San Giovanni Battista.

“Questa negligenza certifica la sottovalutazione da parte di Pigliaru e Arru dell’irregolarità dello stato giuridico dei dipendenti -che oggi sono considerati precari della ASL nonostante il quadro normativo parli di “assorbimento”- e della posizione dei trentacinque invisibili fra medici, psicologi, assistenti sociali, pedagogisti e logopedisti che nella complessa vicenda della soppressione della Fondazione San Giovanni Battista sono stati precipitati in una sacca di oblio. In questi anni -denuncia Tedde- i dipendenti e le loro famiglie sono stati loro malgrado vittime di pesanti distrazioni e negligenze. Con la decisione del Consiglio dei ministri di settembre di non impugnare la legge interpretativa di luglio, che precisava che nel trasferimento delle funzioni e dei rapporti giuridici dalla ex Ipab alla ATS debbono ricomprendersi anche i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, eravamo convinti di essere arrivati alla fine della via crucis con l’uscita dalla triste situazione di stallo che vede gli ex dipendenti della Fondazione in una situazione di indeterminatezza lavorativa, con contratti a tempo determinato non deliberati e non sottoscritti”.

“Da troppi mesi sono scaduti i termini per approvare il piano di incorporazione e assorbire nella ATS gli operatori con rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Non ci sono più scuse. Ulteriori ritardi non sono giustificabili Ci dispiace dirlo -denuncia Tedde-, ma questi ritardi rappresentano cattiva politica, negligente amministrazione e presa in giro di oltre cento famiglie. Invochiamo Pigliaru -chiude Tedde- affinché una volta per tutte intervenga personalmente per far rispettare i termini del suo decreto di estinzione della San Giovanni Battista e per l’ennesima volta gli chiediamo chi pagherà i danni causati ai lavoratori da questo pasticcio amministrativo?”

Nella foto l’onorevole Tedde in Regione

S.I.

Casapound per chiusura del Pime

SASSARI – CasaPound Italia, affiancando il Comitato Cittadino “No ai centri di accoglienza”, organizza per sabato 4 Novembre alle 18 un presidio in piazza Dettori per portare la solidarietà della città al quartiere di Santa Maria di Pisa e per chiedere la chiusura immediata del centro Pime. “Siamo allibiti dal vedere che il sindaco Sanna parli di futili motivi alla base delle violenze della scorsa settimana e di una situazione sotto controllo minimizzando i gravi fatti avvenuti -afferma Andrea Farris, coordinatore cittadino di CasaPound Italia – come se i cittadini che nei giorni scorsi hanno raccontato di continui episodi di violenza, di prostituzione e di spaccio siano dei pazzi visionari”.

“Noi invece crediamo che la misura, per i cittadini sia colma e che l’unica soluzione per calmare gli animi sia una chiusura immediata della struttura del Pime -continua- come peraltro richiesto a gran voce dai rappresentanti del quartiere presenti alla nostra assemblea”. E poi ancora. “Dal canto nostro -conclude Farris – abbiamo indetto per Sabato 4 un presidio di solidarietà per i cittadini di Santa Maria di Pisa colpiti dal disagio dovuto al centro di accoglienza e vittime di questo business dell’accoglienza che arricchisce pochi e danneggia i quartieri più poveri della città”.

Nella foto una manifestazione di Casapound

S.I.

FI denuncia: cacciatori discriminati

CAGLIARI – “Altro che contesto ambientale partecipativo dove chiunque può apportare democraticamente il proprio contributo. Ne sanno qualcosa i cacciatori sardi a cui è stato intimato il silenzio a seguito della contrarietà manifestata in più occasioni dall’Associazione Caccia-Pesca-Ambiente rispetto alla linea adottata dalla Giunta Pigliaru in materia venatoria.” Così Pittalis, Tedde e Zedda, rispettivamente capogruppo e vicecapigruppo di Forza Italia in consiglio regionale commentano una lettera dell’Assessorato dell’Ambiente inviata all’Associazione Caccia-Pesca-Ambiente. “I cacciatori avevano chiesto i motivi del mancato monitoraggio della Regione su specie come la lepre e la pernici che aveva portato alla sospensione da parte del TAR della caccia di queste specie. Avevano, inoltre, espresso il proprio dissenso rispetto ad una proposta di Piano Faunistico Venatorio Regionale nel cui procedimento non erano stati coinvolti. Mai lo avessero fatto”.

Tanto è bastato per scatenare l’ira degli uffici dell’Assessorato dell’Ambiente i quali – attacca l’ex Sindaco di Alghero Tedde– anziché spiegare perché non hanno eseguito i monitoraggi cui per legge sono obbligati, hanno pensato di utilizzare il loro tempo retribuito con risorse pubbliche per scrivere una nota intimidatoria indirizzata all’associazione sarda dei cacciatori, rea di aver contradetto la linea dell’Amministrazione Regionale. Un comportamento ingiustificabile – prosegue il consigliere regionale azzurro – anche perché i toni e le espressioni poco sobrie utilizzate non sono certamente compatibili con il linguaggio amministrativo, l’unico ammesso e consentito a chi ricopre ruoli amministrativi, con i quali in maniera neanche tanto velata sono state formulate intimidazioni e sono stati espressi giudizi che non competono all’apparato amministrativo.

Queste sono le ragioni che hanno spinto me ed i colleghi Pietro Pittalis e Alessandra Zedda a inviare al Presidente Pigliaru una lettera con la quale abbiamo chiesto un intervento immediato presso l’Assessorato dell’Ambiente, affinché ci dicano per quali ragioni non hanno provveduto ad effettuare i monitoraggi e per chiedere conto degli inammissibili toni e contenuti dialettici utilizzati nei confronti di una associazione che ha avuto solo la colpa di esercitare il proprio diritto-dovere di tentare di partecipare costruttivamente ad un procedimento amministrativo dell’Amministrazione Regionale. Vorremmo capire –conclude il consigliere regionale algherese – se il principio democratico partecipativo e di libertà di pensiero con il quale dalle parti del centro-sinistra si riempiono quotidianamente la bocca, ha anche delle applicazioni oppure sono solo “paravento” dietro i quali si nasconde, invece, un indole repressiva ed intollerante verso chi dissente.”.

Rapina a Sorso, un arresto

SORSO – I Carabinieri della Stazione di Sorso hanno arrestato F. Delrio, sorsese con precedenti di polizia, poiché responsabile dei reati di rapina pluriaggravata e lesioni personali commessi in danno del proprietario della tabaccheria “Schintu” di Sorso e di due avventori presenti al momento dell’evento. L’arrestato è stato destinatario di un provvedimento restrittivo emesso dal G.I.P. di Sassari su richiesta di quella Procura. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è l’atto conclusivo mediante il quale l’Autorità Giudiziaria ha condiviso le risultanze investigative dei Carabinieri in esito alla rapina commessa il 12 ottobre 2017 ad una tabaccheria di Sorso.

Le indagini condotte dai Carabinieri hanno permesso di acclarare la responsabilità del prevenuto in ordine alla commissione della rapina, documentare la dinamica dell’evento, circoscrivendo in maniera puntuale l’ingresso nella tabaccheria e la via di fuga percorsa dallo stesso anche con l’ausilio di telecamere di videosorveglianza, e riscontrare su di lui gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza pienamente condivisi dall’A.G. inquirente. Per tali ragioni nella mattinata odierna l’uomo è stato arrestato ed associato presso la casa circondariale di Sassari – Bancali a disposizione dell’Autorità Giudiziaria sassarese.

Nella foto i carabinieri

S.I.

Invasione migranti, polveriera Sassari

SASSARI – La sezione Sassarese di CasaPound Italia interviene in merito alla mega rissa scoppiata questa mattina nel quartiere di Santa Maria di Pisa, tra i residenti e gli immigrati ospitati nel centro di accoglienza. “Lo scoppio di tensioni sociali era nell’aria da mesi come da noi denunciato in più di un’occasione -afferma Andrea Farris, coordinatore cittadino di CasaPound Italia -, invece si continuano ad aprire centri di accoglienza in quartieri già ricchi di problemi come emergenza abitativa, disoccupazione e degrado”.

“La responsabilità è da ricercare nelle politiche del centrosinistra -continua-, sempre pronte a dare il proprio contributo all’accoglienza e sempre latitanti nel dare soluzioni ai cittadini”. E ancora. “Siamo pronti ad incontrare tutti i cittadini stanchi di questa situazione -conclude Farris- e nella giornata di Lunedì alle 18 la nostra sezione in Via Mores 6 farà una apertura straordinaria per incontrare tutti i cittadini disposti a creare un comitato per impedire l’apertura di nuovi centri di accoglienza in città”.

Nella foto una pattuglia della polizia

S.I.

Sanità, boomerang per la Sardegna

CAGLIARI – “La ristrutturazione della rete ospedaliera messa insieme dal centrosinistra è sbagliata e ingiusta. La cosa ridicola, se non stessimo parlando di una tragedia è che hanno pure il coraggio di vantarsene”. Lo affermano il consigliere regionale Michele Cossa e Franco Meloni, direttore del centro studi dei Riformatori sardi. “Tra un anno sarà evidente di che tipo di boomerang hanno lanciato: è una somma di tagli feroci sommati a un evidente azione clientelare, che si cerca di celare dietro un preteso e indimostrato (perché indimostrabile) miglioramento della qualità dell’assistenza. Solo la ricerca esasperata di risparmi comunque e dovunque giustifica questa sorta di massacro di ospedali, posti letto e strutture operative. Non ingannino le etichette fantasiosamente affibbiate in giro per la Sardegna, si tratta solo di ristrutturazioni in diminuzione o, quando va ben, di mantenimento stretto dell’esistente”, continuano Cossa e Meloni.

“Una maggioranza riottosa ha preferito approvare un provvedimento ingiusto solo per la paura che Pigliaru li mandasse tutti a casa un anno prima e di fronte a questa minaccia hanno firmato tutti la resa. Con distinguo vari, con sofferenza forse, ma ben consci di quello che stavano facendo, accettando tagli e sacrifici per i loro territori pur di salvare la ghirba, cioè la poltrona. Ora i consiglieri del centrosinistra sono tutti impegnati a trovare giustificazioni al loro voto, è tutto un coro di abbiamo ottenuto questo e quello, si arrampicano sugli specchi per rivendicare ipotetici miglioramento che nessuno vede per il semplice fatto che non ci sono. Apparentemente il vincitore è il Presidente che ha ottenuto quello che voleva, un provvedimento che dovrebbe produrre risparmi, tanto lui non si deve ricandidare e può tranquillamente fregarsene delle reazioni dei sardi. Il suo problema è che ha sbagliato e non otterrà neppure i risparmi che stava cercando con questo progetto sbilenco sotto tutti i profili: nel 2018 la spesa, se va bene, sarà in linea con quella di quest’anno”, concludono i Riformatori.

Nella foto un incontro dei Riformatori Sardi

S.I.

Rete ospedali, sconfitta per i sardi

CAGLIARI – “Quello che viene rappresentato come un successo dai maggiorenti del Partito Democratico in realtà è una sconfitta per la Sardegna”. Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta l’approvazione in Consiglio regionale della rete ospedaliera. “Il quadro delineato – prosegue l’esponente azzurro- è quello di una Sanità che costerà di più ma offrirà meno servizi, con un grave danno per i territori più deboli a causa di decisioni calibrate su logiche di lottizzazione esasperata solo per trovare i numeri in Consiglio con una maggioranza eterogenea, raccogliticcia e ormai agli sgoccioli della propria esperienza di Governo. E’ una riforma montata alla rovescia fin dall’inizio, perché approvata prima della rete dell’emergenza e urgenza: in altre parole – spiega Cappellacci- prima chiudono o ridimensionano i presidi e poi decideranno come portare i pazienti in quelli più vicini”.

“Presto i sardi si renderanno conto degli inganni che si celano dietro le formule propinate dalla Giunta per nascondere la realtà ed emergerà in tutta la sua evidenza anche la scandalosa decisione sull’elisoccorso: un altro caso in cui Pigliaru e i suoi hanno deciso di spendere molto di più per offrire molto di meno ai cittadini e alle comunità. Nel frattempo l’Agenzia per l’Emergenza e Urgenza, che sarebbe dovuta partire all’inizio dell’anno, è ancora senza un direttore perché l’assessore si azzuffa con i compagni di partito per difendere un suo uomo. Arrivato alla fine del suo mandato – ha concluso Cappellacci- il presidente della Regione ancora cita ‘gli altri’: si guardi allo specchio e pensi ai danni che ha fatto sui trasporti, sulle entrate, sull’urbanistica, sulla sanità e in tutti i campi in cui ha solo predicato, ha disfatto e non ha fatto nulla”.

Nella foto l’onorevole Cappellacci

S.I.

Canile e mensa: solo falsità

PORTO TORRES – “Il Comune di Porto Torres ha la massima cura dei suoi cani e l’amministrazione guidata dal sindaco Sean Wheeler ha promosso numerose pratiche per incentivare le adozioni. Le informazioni contenute nell’articolo dal titolo Canile, Wheeler spreca soldi non corrispondono al vero e mischiano pericolosamente due argomenti, quello relativo alla gestione dei cani e quello della mensa scolastica.

L’affermazione “l’amministrazione grillina toglie la mensa ai bambini delle famiglie indigenti” è totalmente falsa: la mensa scolastica, infatti, è completamente gratuita per le famiglie con reddito inferiore ai 2.800,01 euro e per i beneficiari della legge 104 del 1992.

Allo stesso tempo, le notizie diffuse in merito ai canili non corrispondono al vero: il Comune di Porto Torres non è mai stato convenzionato con nessun canile di Sorso; mentre la convenzione con il canile di Ittiri, dove erano presenti 16 cani, è scaduta e non è stata rinnovata.

Il Comune di Porto Torres allo stato attuale ha due canili comunali, il canile di Monte Rosè e il canile di Andriolu; recentemente è stata firmata una convenzione con il canile Alta Nurra che ha vinto il bando di gara per 28 mesi per l’affidamento di circa 120 cani. Nel bando, inoltre, l’amministrazione aveva previsto, con apposita richiesta, che l’azienda vincitrice si facesse carico di attività di promozione delle adozioni. Per questo motivo, Alta Nurra sarà presente con un banchetto in viale delle Vigne, tutti i giovedì, per incentivare le adozioni.

Infine, si specifica che nell’aprile del 2016 il Comune ha dato il via libera definitivo al progetto “Adotta un cane”, che prevede l’erogazione di contributi economici a favore dei cittadini che richiedono l’adozione degli animali ospiti nei canili comunali e convenzionati, previa rendicontazione delle spese”.

Nella foto il sindaco di Porto Torres, Sean Wheeler

Ufficio Stampa Comune di Porto Torres

Sanità, Arru e Pigliaru soddisfatti

CAGLIARI – Dopo vent’anni la Sardegna ha una nuova organizzazione dell’offerta ospedaliera, con 4101 posti letto pubblici per acuti (dagli attuali 4758) e 542 per post acuti (attualmente sono 147). Nessun taglio di ospedali né di servizi, con la riforma l’assistenza sarà potenziata e diversificata. “Fare riforme è difficile e faticoso”, ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. “Quando mancano il coraggio e la visione, quando l’essere intrappolati nei veti reciproci rende incapaci di autoriformare le proprie istituzioni, il ritardo economico persiste e si rimane indietro. Solo chi ha la capacità di farle si mette in un sentiero di crescita. E la nostra maggioranza ha dimostrato ancora una volta di avere questo coraggio, questa visione, dando alla Sardegna una riforma attesa da vent’anni e di cui andiamo particolarmente orgogliosi”, ha proseguito il presidente Pigliaru, che ha ringraziato l’Assessorato e la Commissione per l’importante lavoro svolto. “Abbiamo sempre tenuto fermo l’obiettivo: non è tagliare, ma dare ai nostri cittadini una sanità più organizzata e di alto livello, offrire servizi migliori e rendere meno frequente la necessità di andare a curarsi in giro per l’Italia o addirittura per l’Europa. I risparmi arrivano dall’ eliminazione degli sprechi, perché ogni perdita di soldi significa meno servizi e meno qualità. Come per tutte le riforme importanti ci vorrà del tempo – ha concluso Francesco Pigliaru -, ma la strada è quella giusta.”

L’assessore Luigi Arru ha rivolto un ringraziamento ai consiglieri “di maggioranza, ma anche dell’opposizione, perché la riforma rappresenta un momento importante per tutti e il dibattito è stato una palestra democratica. La Rete viene riorganizzata nell’interesse dei Sardi, dal Consiglio esce un documento equilibrato, che davvero mette il cittadino al centro di un percorso di presa in carico. Saranno ora i direttore generali a dare applicazione a quanto approvato”.

Il testo approvato dal Consiglio regionale mantiene i principi alla base della riforma: sicurezza delle cure e qualità e specializzazione dell’assistenza. Gli interventi più complessi devono essere eseguiti negli ospedali nei quali sono stati trattati più casi simili e con maggiore successo. Nel “sistema a ruota”, con un centro principale e centri di riferimento collegati, l’offerta assistenziale vede due Hub principali, uno al Nord, in capo all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, e il secondo al Sud, con l’Azienda Brotzu. In questi due Hub, cosiddetti Dipartimenti di Emergenza e Accettazione, si eseguono tutte le prestazioni di alta specializzazione.

All’Aou di Sassari sono collegati gli ospedali San Francesco di Nuoro (con servizi di II Livello); il Giovanni Paolo II di Olbia, con il Paolo Dettori di Tempio come struttura di completamento (quindi con alcuni servizi di I livello); il nodo della Rete costituito dagli ospedali di Alghero e Ozieri, che dal prossimo anno saranno a tutti gli effetti ospedali di I Livello. Il DEA dell’Azienda Brotzu comprende gli ospedali Businco, come Centro di riferimento regionale per le patologie oncologiche, l’Antonio Cao,riferimento regionale per le patologie pediatriche, il San Michele, riferimento regionale per le emergenze-urgenze. In rete con l’Azienda lavoreranno il Santissima Trinità di Cagliari, il Policlinico dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Cagliari, il Sirai di Carbonia con il Cto di Iglesias, il Nostra Signora di Bonaria di San Gavino, il San Martino di Oristano, il nodo della Rete di Lanusei, con l’ospedale Nostra Signora della Mercede, che manterrà tutti i servizi di I Livello che ha attualmente.

In considerazione delle caratteristiche del territorio e dei collegamenti, la Riforma riconosce il ruolo degli ospedali cosiddetti di zona disagiata (il Mastino di Bosa, il San Giuseppe di Isili, il Paolo Merlo di La Maddalena, il San Marcellino di Muravera, il San Camillo di Sorgono) mantenendovi i servizi: ci saranno il Pronto soccorso, la Medicina generale, la Chirurgia con posti dedicati, la Radiologia, il Laboratorio. Per il Delogu di Ghilarza, l’Alivesi di Ittiri e l’ospedale Civile di Thiesi la riforma prevede un ruolo di Centro di emergenza territoriale, con ospedali di comunità per le due strutture sassaresi, mentre il Delogu mantiene 20 posti letto, con Medicina e Chirurgia.

Nella foto il Consiglio Regionale di ieri

S.I.

Elisoccorso, fare atto benemerenza

CAGLIARI – “A margine del voto finale sulla riforma sanitaria il Consigliere regionale dei Riformatori Luigi Crisponi ha ricordato come l’ideale passaggio di testimone dell’elisoccorso, dai Vigili del Fuoco che lo hanno assicurato fino ad oggi alla società privata che uscirà vincitrice dal bando regionale non può essere liquidato come un semplice trasferimento di competenze”. Cosi il consigliere regionale dei Riformatori Sardi, ed ex-assessore al Turismo, Luigi Crsiponi.

“Il nucleo elicotteri di Alghero merita – ha detto Crisponi – una attestazione di benemerenza ufficiale e un formale pubblico riconoscimento da parte della Regione Sardegna. Impensabile che la Giunta si scordi ĺ’abnegazione, la professionalità e l’eccezionale capacità operativa del Comandante Antonio Boi e di tutti gli uomini dell’elibase dei Vigili che dal 2000 ad oggi hanno compiuto oltre 4500 interventi con quasi 5000 ore di volo assicurando spesso in frangenti drammatici con nervi saldi, sangue freddo e lo sprezzo del pericolo la salvaguardia di tante vite umane.

Nella foto i Vigili del Fuoco in azione

S.I.