Boom d’iscrizioni all’Accademia

SASSARI – L’Arte così come dovrebbe essere, è una grande passione. Passione che la formazione in Accademia può trasformare in professione. Fare Arte è una scelta del cuore così come iscriversi all’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari. E di cuore l’Accademia ne ha trovato, eccome. Le sue iscrizioni sono cresciute, esponenzialmente, del 30 per cento rispetto allo scorso anno, in un trend che punta verso l’alto già da qualche anno a dimostrazione della qualità dell’offerta formativa tracciata. Rafforzata dalla nascita di due nuovi bienni professionalizzanti: Cinematografia e fotografia documentaria (appartenente alla Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte) e Didattiche dei Territori e Comunicazione Globale (appartenente alla Scuola di Didattica dell’Arte). Naturalmente, tutto questo sostenuto dall’altissima qualità dei sette trienni di primo livello in Pittura, Scultura, Decorazione, Grafica, Scenografia, Didattica dell’Arte e Nuove Tecnologie dell’Arte.

“La nostra offerta formativa – sottolinea il Direttore Antonio Bisaccia – è frutto di un lungo lavoro di progettazione che in questi anni ha radicalmente mutato le finalità formative dell’Accademia, posizionando la qualità dei suoi corsi di studio tra la ricerca scientifica e artistica di livello universitario e il necessario rapporto stretto col mondo delle professioni dell’arte vecchie, nuove e nuovissime. E i numeri ci stanno dando ragione. Non abbiamo mai appoggiato il nuovismo a tutti i costi, ma abbiamo sposato tutte le necessarie evoluzioni dei linguaggi tecnologici. Con lo scrupolo primario di mantenere comunque viva la tradizione: intesa non in senso statico, ma dinamico. La tradizione da noi si nutre di futuro e il futuro prende corpo a partire dal DNA della tradizione. L’Accademia Sironi – continua il Direttore Bisaccia – coltiva del mondo dell’espressione non la sua trascrizione letterale ma il senso produttivo della ricerca. Ricerca che si traduce in professionalità da spendere sul mondo del mercato. Con un solo obiettivo: l’Accademia con al centro la formazione dello studente e la qualità dell’offerta formativa e con in mente l’idea di un servizio utile alla comunità in cui operiamo: ovvero tutta la Sardegna”. L’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”, quest’anno, articolando al meglio il proprio progetto didattico, si è dotata di due nuovi bienni di secondo livello: Cinematografia e fotografia documentaria (appartenente alla Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte) e Didattiche dei Territori e Comunicazione Globale (appartenente alla Scuola di Didattica dell’Arte).

Il biennio in Cinematografia e fotografia documentaria nasce dall’esigenza di offrire strumenti tecnici e teorici che diano la possibilità di registrare e fissare l’enorme patrimonio culturale della Sardegna rappresentato dagli importanti beni architettonici, archeologici e paesaggistici e demo-etno-antropologici. Sarà un percorso tra le diverse anime del fare regia documentaria. Importanti e concreti sono gli sbocchi occupazionali.
Il secondo biennio in Didattiche dei territori e comunicazione globale si prefigge di intervenire in maniera specialistica nella gestione e nella produzione di elementi didattici formativi e comunicativi per i principali livelli deputati alla conservazione e alla gestione del patrimonio culturale e delle relative forme artistiche. La comunicazione didattica delle realtà espositive si manifesta con maggiore efficacia ed autorevolezza se il patrimonio è rappresentato attraverso le forme organizzate e significative della sua realtà date dal rilievo, dalla fotografia e dalla catalogazione, che ne sintetizzano significato e consistenza.

Anche qui molto stimolanti sono gli sbocchi professionali. Possono essere indicati profili professionali direttamente di tipo museale, sia nel comparto statale sia in quello dei musei civici (a diretta competenza regionale), con particolare attenzione ai poli museali. Non meno interessanti sono i bienni già attivi in Grafica d’Arte e Progettazione e Pittura. Il primo ha l’obiettivo di qualificare nella formazione dell’operatore grafico artistico, quelle capacità di traduzione delle potenzialità progettuali dell’arte in elementi di produzione fattiva del prodotto, non trascurando gli aspetti di originalità e di pura ricerca linguistica. Il biennio di secondo livello di Pittura, invece, intende sviluppare capacità interpretative dei fenomeni legati al mondo dell’arte attraverso la conoscenza delle teorie, dei materiali e degli apparati tecnologici dell’arte, ai suoi contesti, alla sua diffusione, alla sua interpretazione. I laboratori sono luogo di esperienze formative altamente specifiche e integrate agli universi specifici di maggiore rilevanza.

Le prospettive occupazionali sono quelle del mondo delle arti visive e delle professioni specialistiche ad esso collegate nel campo dell’operatività estetica, della comunicazione e della divulgazione dell’arte. I bienni dell’Accademia Sironi, inoltre, permettono agli studenti sardi di concludere il loro ciclo di studi accademico – il 3+2 – in Sardegna e realizzare un percorso di perfezionamento che possa avere, particolare da non sottovalutare, reali sbocchi occupazionali. La “Sironi” rappresenta un’opportunità, ormai consolidata, sotto il profilo della crescita artistico-culturale degli allievi. Per accrescere un patrimonio di conoscenze che punta al futuro salvaguardando la natura delle proprie radici e dando spazio al talento e alla passione dei propri allievi: nell’ottica di unire fattivamente progettazione e produzione, con ricadute importanti nell’ambito delle professioni creative.

Nella foto gli studenti dell’Accademia

S.I.

Famiglie al museo: soddisfazione

ALGHERO – “Conoscere e riscoprire le proprie radici con la voglia di mettersi in gioco e lo spirito della sana competizione. Questa la cifra della Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo in scena ad Alghero nel weekend appena trascorso. Un ulteriore conferma che, quando si costruiscono le condizioni e i presupposti perché le famiglie insieme possano avvicinarsi ai luoghi della cultura, i cittadini rispondono numerosi e con entusiasmo. Anche quest’anno si è ripetuta con grande successo per la terza volta ad Alghero “F@Mu”, che ha ulteriormente visto aumentare i siti coinvolti. Dalla sola adesione del Museo Diocesano nel 2014, si è giunti alla partecipazione del Museo del Corallo, del Villaggio Nuragico di Palmavera e del centro storico di Alghero, vero e proprio museo a cielo aperto della città”. Cosi dall’amministrazione Bruno.

“Il nascituro sistema museale darà particolare attenzione, attraverso attività didattiche specifiche ed eventi mirati, al coinvolgimento di bambini e genitori. L’adesione a manifestazioni di caratura nazionale consente una maggiore capacità di promozione e visibilità del nostro patrimonio culturale”, dichiara il Direttore della Fondazione Meta Paolo Sirena. Più di 500 presenze tra adulti e bambini si sono registrate nei siti inseriti nella manifestazione. Le famiglie si sono sfidate nei tre “Giocapentathlon culturali” ideati e coordinati da Smuovi, l’associazione che riunisce le cooperative culturali della città. Al termine dei singoli circuiti le squadre si sono ritrovate nella piazza del Quarter, luogo ideale per le manifestazioni all’aperto, per la partenza della Maratona Enigmatica, la gara che ha animato, per intero, il centro storico. A detta di molti partecipanti è stato un momento di riscoperta e osservazione di elementi architettonici a volte dati per scontati anche dai residenti. La giornata è terminata in un clima di festa con la cerimonia di chiusura. Alla fine delle prove sportivo-culturali la merenda offerta da Coldiretti e la premiazione dei partecipanti.

“Mi rallegro e mi congratulo con gli operatori per la riuscita della manifestazione a cui ho partecipato con piacere con la mia famiglia. Un ulteriore passo del Comune di Alghero e dell’Assessorato alla Cultura che aderiscono al protocollo per l’ottenimento del marchio Family volto a indirizzare sempre più i servizi erogati in direzione delle esigenze familiari”, commenta l’Assessore Gabriella Esposito. Graditissimi ospiti della manifestazione, gli studenti di italiano dell’Università di Hannover che hanno aperto la sfilata delle famiglie in squadra con le loro bandiere e, al pari dei bambini, hanno gareggiato nella risoluzione degli enigmi. Questa presenza ha rafforzato il valore dell’accoglienza e dell’apertura della città all’interscambio culturale. Gli studenti e i docenti hanno apprezzato l’idea di Alghero come città di cultura con le sue peculiarità storiche ed identitarie.

Nella foto l’assessore Gabriella Esposito

S.I.

Alghero: riparte Mondorurale

ALGHERO – Considerato l’ottimo esito della passata edizione, #mondorurale si ripropone anche quest’anno, per continuare il confronto con gli agricoltori e con le imprese, per individuare bisogni e le azioni utili a far crescere il comparto e per avvicinare la città alla campagna. “#MONDORURALE 2016” – Esperienze, itinerari, modelli per un’agricoltura sostenibile- è l’evento che coinvolge le forze sociali ed imprenditoriali del comparto agricolo, unitamente agli organismi di formazione, innovazione e ricerca, in un percorso condiviso di obiettivi e di azioni che consentano di sostenere e rilanciare l’agricoltura nel territorio comunale e intercomunale. Dal 13 Ottobre al 20 Novembre Alghero e il territorio saranno al centro di tante iniziative, costantemente animati da eventi culturali, gastronomici e momenti di approfondimento incentrati sul sostegno allo sviluppo agricolo e alle nuove produzioni.

Istituzioni, associazioni di categoria, agriturismi, borgate, imprese, agenzie e associazioni culturali, si uniscono per sostenere la crescita del comparto. Presenti gli Assessori alle attività produttive e alla cultura del Comune di Alghero, Natacha Lampis e Gabriella Esposito, il direttore della Fondazione Meta Paolo Sirena, il direttore del Parco di Porto Conte Mariano Mariani, Anna Paola Iacuzzi della Agenzia Laore, l’evento è stato illustrato dai tanti soggetti che contribuiscono alla formazione di un programma che spazia da momenti di riflessione e progettazione a momenti di intrattenimento e svago: sport, cinema, letteratura, laboratori, circuiti gastronomici. “Progettare insieme a chi l’agricoltura la conosce a fondo, raccogliendo bisogni e proposte operative, ma anche promuovere il nostro territorio per costruire un modello locale di sviluppo rurale, avendo chiaro che dall’agricoltura, dalla pesca e dall’agroalimentare passano fondamentali occasioni di crescita e occupazione. Per raggiungere questi risultati occorre tenere vivo il confronto e la condivisione sulle scelte e sulle azioni da portare avanti, e operare con il massimo della concretezza. I nostri agricoltori e le nostre imprese agricole e ittiche devono ricevere la massima attenzione – ha ribadito l’Assessore Natacha Lampis – perché devono tornare ad essere protagonisti della nostra economia”.

“Un evento che ci consente di collegare la serie di appuntamenti di Sant Miquel appena conclusi con successo con il Cap d’Any – ha spiegato l’Assessore alla Cultura Gabriella Esposito – e che, grazie alla collaudata esperienza della passata edizione, rappresenta già un punto fermo della nostra programmazione”. Dal 13 ottobre il via in piazza Lo Quarter con le esposizioni di macchine agricole, il laboratorio degli orti in cassetta dedicato ai bambini, a cura dell’associazione Orti Storti e della scuola Sacro Cuore; il 14 ottobre inizia la manifestazione Fast Life Sardegna Endurance Cup, gara sulla lunga distanza per cavalli nati e allevati in Sardegna; il 21 ottobre la serie di appuntamenti cinematografici curati dalla Società Umanitaria dal titolo “Campo e controcampo”, con proiezioni e degustazioni di prodotti locali per 3 appuntamenti serali; il 29 ottobre è in programma la manifestazione “WinPop” curata dall’associazione Le strade del vino, il 30 ottobre la Festa dell’olio nuovo in collaborazione con Sardolivo; e ancora gli incontri con l’autore in collaborazione con la libreria Ciranò previsti per 4 serate, l’evento sul pane tradizionale e sulla filiera del latte curati da Impegno Rurale, la festa finale il 30 novembre a Guardia Grande in collaborazione con il Comitato Zonale Nurra e con l’associazione socioculturale Guardia Grande; e poi naturalmente i momenti di confronto e di lavoro sul tema dello sviluppo rurale, attraverso i tavoli di progettazione con il territorio e i focus tematici. Tutto questo anche in collaborazione con le associazioni di categoria, con il Consorzio degli Agriturismi Alghero, le aziende, e con le scuole della città.

Nella la presentazione di Mondorurale

S.I.

Alghero: corso per baby giornalisti

ALGHERO – Piccoli giornalisti crescono! Dopo il successo della prima edizione, la redazione di “A scuola di notizie” riapre le porte per l’anno scolastico 2016-2017. Informarsi, apprendere com’è strutturato un articolo, stimolare lo spirito di osservazione e la capacità critica, imparare ad individuare le notizie, analizzare le fonti e a leggere un quotidiano, saranno alcuni dei punti sui quali ruoterà la didattica proposta. Aperto ai bambini da 8 a 10 anni e ai ragazzi da 11 a 13 anni – fino a esaurimento posti – il laboratorio inizierà intorno al 20 ottobre e terminerà alla fine del mese di marzo. Quest’anno sarà la Biblioteca San Michele – in largo Lo Quarter – ad ospitare il laboratorio, offrendo spazi e tecnologie adatte a ricreare una vera redazione giornalistica. Lezioni frontali, giochi, scrittura, lettura, ricerca bibliografica e web, interviste e proiezioni animeranno i pomeriggi dei piccoli cronisti.

Il corso – che si terrà una volta a settimana – sarà tenuto come lo scorso anno dalla giornalista Erika Pirina, già attiva nel territorio come free lance, addetta stampa e come docente di comunicazione e giornalismo nei corsi di formazione professionale. Le testate cittadine Catalan Tv, Alguer.it , Buongiorno Alghero, Alghero Eco e AlgheroNews, anche quest’anno saranno media partner dell’iniziativa e permetteranno di entrare nel vivo del lavoro attraverso visite guidate e interviste. Lo scorso anno i partecipanti hanno visitato la redazione di Catalan Tv, intervistato il sindaco Mario Bruno e pubblicato un giornalino finale nel quale sono stati raccolti gli articoli realizzati. Durante il laboratorio estivo sul giornalismo ambientale gli iscritti hanno intervistato il presidente del Parco Antonio Farris e incontrato la travel blogger Marianna Norillo. Per informazioni ed iscrizioni sarà possibile contattare la docente Erika Pirina al numero 349 1821907 o scrivere a erikapirina@gmail.com

Nella foto un momento del corso dello scorso anno

S.I.

Ricercatori sardi per “I-flexis”

CAGLIARI – Dai ricercatori delle università di Bologna e Cagliari un innovativo rivelatore di radiazione ionizzante. Sarà utile in medicina, per misurare le radiazioni, e per creare “smart tag” utili a identificare e monitorare anche merci e bagagli. È nato dal progetto europeo i-Flexis: in campo lo staff del Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica guidato da Annalisa Bonfiglio.

L’interesse, anche commerciale, per innovativi rivelatori di radiazioni ionizzanti sta crescendo rapidamente. Ma i rivelatori tradizionali – spiega l’Università – a stato solido soffrono di limitazioni dovute a processi di fabbricazione complessi e alla loro rigidità meccanica. Per superare questi problemi, il gruppo di ricerca ha sviluppato, per la prima volta, l’utilizzo di semiconduttori a matrice organica, utilizzando processi di fabbricazione additivi e a basso costo.

“È stata superata – precisa l’Ateneo – una delle limitazioni più importanti nell’uso dei semiconduttori organici, ovvero le alte tensioni, normalmente necessarie per ottenere segnali rilevanti. Questo apre la strada ad applicazioni portatili di grande rilevanza pratica”. Al centro dei nuovi rivelatori c’è un film microcristallino di una molecola organica (TIPS-pentacene) che viene depositato con un processo di stampa a getto di inchiostro su un substrato plastico flessibile. Il risultato è un dispositivo in grado di operare con una tensione di alimentazione ultra-bassa fornendo una risposta elettrica in tempo reale in presenza di una radiazione ionizzante, come ad esempio raggi X.

Nella foto i ricercatori che hanno creato il prodotto

S.I.

Critiche politiche: giornalisti tutelati

ROMA – Mentre in tutto il mondo, inclusa l’Italia, la libertà di stampa è sotto attacco tra querele temerarie, sanzioni penali, richieste di rettifica immotivate, la Corte europea dei diritti dell’uomo tiene alta la guardia nell’assicurare la protezione dei giornalisti che esercitano il diritto alla libertà di espressione. Una tutela rafforzata, quella assicurata da Strasburgo, perché i giornalisti non solo esercitano un proprio diritto ma consentono a ogni individuo di ricevere informazioni su fatti scottanti e di interesse pubblico. Proprio per questo, la Corte è chiara nello stabilire che una sanzione penale indirizzata a un giornalista è una delle forme di ingerenza più serie, applicabile solo in via eccezionale. [Leggi].

Due, in ordine di tempo, le sentenze depositate, da ultimo, da Strasburgo. Con la pronuncia del 12 luglio, nel caso Reichman contro Francia (ricorso n. 50147/11), la Corte europea ha stabilito che la condanna di un giornalista pronunciata dai giudici d’oltralpe era contraria alla Convenzione dei diritti dell’uomo (articolo 10, che assicura la libertà di espressione) perché non si può imputare a un cronista di essere venuto meno ai propri doveri deontologici solo perché non può provare la verità di un’affermazione che contiene un giudizio di valore. E questo se il giornalista ha agito in buona fede e ha comunicato una notizia di interesse pubblico.

Al centro del procedimento, un reporter di una radio francese che, nel corso di una trasmissione radiofonica, aveva accusato il vicepresidente della società di cattiva gestione, invocando accertamenti sui bilanci. Il conduttore era stato denunciato e condannato per diffamazione dai giudici nazionali, ma la Corte di Strasburgo, adita dal cronista, gli ha dato ragione obbligando per di più la Francia a versargli 5mila euro per i danni morali. Come primo punto, la Corte europea ha chiarito che i giudici nazionali sono tenuti ad applicare i parametri fissati nella giurisprudenza di Strasburgo (e questo, giova ricordarlo, vale anche con riferimento alle autorità di tutti gli Stati parti alla Convenzione, inclusa l’Italia).

Strasburgo ha poi stabilito che al ricorrente andava riconosciuta la forma più ampia di tutela prevista dall’articolo 10 perché si trattava di un giornalista che aveva espresso le sue dichiarazioni nella trasmissione radiofonica da lui condotta. La Corte riconosce che il cronista aveva affermato che “la situazione finanziaria della radio (…) aveva dato luogo a certe acrobazie”, con dubbi circa l’ortodossia di taluni comportamenti, senza fornire fatti precisi su possibili irregolarità nella gestione finanziaria dell’emittente. Tuttavia, i tribunali interni si sono limitati a bollare le affermazioni come allusive e senza prove, presumendo così la malafede del giornalista. Un errore, tanto più che si trattava di un giudizio di valore che aveva una base fattuale sufficiente perché il conduttore si era basato su due documenti che mostravano il cattivo stato finanziario dell’emittente, elemento che porta i giudici internazionali ad escludere che le affermazioni del giornalista rientrino nella pura invettiva. Tanto più – osserva la Corte – che in presenza di documenti ufficiali non si deve chiedere al giornalista di compiere ulteriori ricerche indipendenti. Senza dimenticare che le sanzioni penali minano la libertà di stampa.

Pochi giorni prima, il 5 luglio, la Corte europea aveva condannato la Polonia nel caso Ziembinski (ricorso n. 1799/07) a causa di una pronuncia per diffamazione a carico di un giornalista che aveva criticato, con toni aspri, un sindaco. La Corte ha dato ragione al reporter perché è vero che alcune espressioni da lui utilizzate come “stupido” e “lento a capire” sono in sé offensive, ma i giornalisti hanno diritto a scegliere lo stile, utilizzando sarcasmo e ironia anche eccessivi. La Convenzione, infatti, protegge non solo la notizia, ma anche le scelte stilistiche, in particolare quando oggetto degli articoli sono politici, che hanno un obbligo di tolleranza maggiore, e dipendenti pubblici. Non ha così superato il vaglio di Strasburgo la decisione dei giudici nazionali che si sono limitati a estrapolare le singole espressioni senza tenere conto del contesto generale. “Un livello di esagerazione – osserva Strasburgo – e di provocazione è permesso al giornalista” e questo anche quando arriva a un certo grado di intemperanza e a taluni eccessi. Così, anche la Polonia è stata condannata a versare 4mila euro al cronista.

Nella foto la Corte Europea

Marina Castellaneta (professore associato di diritto internazionale, Federazione Nazionale Stampa Italiana)

Stintino: 4.500 visitatori al museo

STINTINO – È positivo il bilancio della prima stagione del Mut, il museo della Tonnara di Stintino. Dal 18 giugno, giorno dell’inaugurazione, al 30 settembre sono stati 4.500 i visitatori che hanno varcato le soglie del nuovo spazio museale che ha sede in via Lepanto, davanti al porto Minori. Prenderà il via da domani il calendario autunnale degli appuntamenti. In questi primi tre mesi di attività il 60 per cento circa dei fruitori sono risultati essere di nazionalità italiana, provenienti dal territorio regionale e per lo più dal Nord Italia. Il restante 40 per cento, invece, è risultato essere di provenienza straniera. Si è registrata una forte presenza di turisti di nazionalità francese, tedesca, inglese, spagnola, greca e serba, ma non sono mancati visitatori extraeuropei. Hanno visitato il Mut turisti provenienti dal Vietnam, dalla Russia, dal Giappone, dalla Cina, dal Canada, dall’Algeria, dalla Turchia e dall’Arabia Saudita. È stata costante la partecipazione della comunità stintinese, che ha riconosciuto il museo comunale come un luogo di ritrovo, grazie anche al fitto calendario di eventi che hanno scandito la stagione estiva e che sono stati curati del Centro Studi sulla Civiltà del Mare.

«L’amministrazione comunale – afferma il sindaco di Stintino Antonio Diana – è pienamente soddisfatta dai risultati ottenuti in questa prima stagione del museo della Tonnara che è diventato un punto di riferimento sia per la cittadinanza che per i tanti turisti che quest’anno hanno soggiornato nel nostro territorio». Nelle 19 serate organizzate da giugno a settembre il museo ha ospitato incontri culturali di vario tipo, presentazioni di libri, proiezione di documentari, concerti di musica classica. Non sono mancati gli appuntamenti scientifici, con seminari di microbiologia e conferenze archeologiche. È stato svelato al Mut il volto di uno degli “eroi” di Monte Prama e presentato un innovativo progetto per la diffusione della lirica, grazie alla presenza di Alberto Gazale, baritono di fama internazionale. Due sono state le mostre temporanee allestite dall’architetto Paolo Greco, curatore anche dell’allestimento permanente, una personale dell’artista sassarese Paola Dessy, che ha voluto omaggiare Stintino e la Tonnara Saline, e un’esposizione dedicata ai prigionieri austroungarici all’Asinara, inaugurata in occasione della visita del presidente della Repubblica ungherese Janos Ader e attualmente visitabile a Cala Reale.

«La programmazione prosegue – annuncia la curatrice del museo Esmeralda Ughi – e infatti andremo avanti sino a fine anno. Il calendario autunnale è già entrato nel vivo e vedrà alternarsi al museo momenti culturali e incontri scientifici. Puntiamo molto sulle scuole per far conoscere alle nuove generazioni la storia del paese e le tradizioni del mare». Dal 1° ottobre al 31 dicembre, infine, sarà possibile visitare il Mut nei seguenti giorni e orari: il venerdì dalle 15,30 alle 19, il sabato e la domenica dalle 11 alle 13 e dalle 15,30 alle 19. Per i gruppi, in numero non inferiore alle 10 unità, e per le scolaresche sono previste aperture straordinarie, chiamando al numero 345.97.18.686.

Nella foto i visitatori al museo della tonnara

S.I.

Panorama e Focus a Cagliari

CAGLIARI – La rivista Panorama in collaborazione con il magazine Focus farà tappa a Cagliari per quattro giorni ricchi di eventi: dal 28 settembre al 1 ottobre. L’Auditorium comunale del capoluogo sardo ne sarà il palcoscenico. Si spazierà tra arte e musica, economia e politica fino ad arrivare, addirittura, alla cucina. Un lasso di tempo, seppur breve, particolarmente dinamico che non solo permetterà di ascoltare e incontrare personalità di un certo calibro ma addirittura di interagirvi.

Tra gli ospiti ci saranno Vittorio Sgarbi che parlerà dei tesori della nostra isola, il Presidente della Regione Francesco Pigliaru a cui i cittadini potranno porre i propri quesiti, il vice-ministro Enrico Zanetti che parteciperà a un dibattito sull’economia e il rinomato chef Luigi Pomata che proporrà uno showcooking. Ma questa è solo una parte dei tanti personaggi che vi parteciperanno. Occasione interessante non solo per i più grandi ma anche per i giovanissimi i quali potranno prendere parte a degli incontri ideati proprio per loro con il fine di incoraggiarli e motivarli in un periodo in cui trovare la giusta occupazione sembra essere un’ardua impresa. Per il calendario dettagliato e per iscriversi agli eventi http://eventi.panoramaditalia.it

Nella foto Vittorio Sgarbi

Francesca Eleonora Orgiana

Testate on-line: legge da rifare

CAGLIARI – Lettera aperta degli editori e direttori responsabili delle testate on-line sarde riguardo la legge di finanziamento attuata dalla Giunta Pigliaru, e in particolare dall’assessore Firino, che di fatto penalizza le realtà minori indicando dei parametri per accadere ai finanziamenti piuttosto difficili da ottemperare viste le diffuse difficoltà economiche del settore e in generale del tessuto sociale regionale.

Gentile Assessore Firino,
lo scorso 25 luglio, la Giunta regionale, accogliendo una Sua proposta, ha approvato una delibera di «Sostegno alle testate giornalistiche on line», con uno stanziamento di 200mila euro per l’anno 2016, riconoscendo finalmente, come scritto nel documento, «pari dignità con gli altri media dell’informazione».
L’iniziativa era stata accolta con entusiasmo dai ‘piccoli editori’ del web che, seppure con pochissimi mezzi, da anni si cimentano nel mercato dell’informazione sarda. Avendo fatto immaginare un aiuto che potesse servire a ‘reggere il peso’ di un’attività entusiasmante, ma allo stesso tempo onerosa e faticosa e, finora, mai considerata dalle Istituzioni regionali. Un «sostegno» per contribuire alla crescita, al consolidamento e ad un progressivo miglioramento.
Purtroppo, pur riconoscendo il Suo merito nell’aver intrapreso una nuova strada, la pubblicazione dei requisiti (circa un mese dopo la delibera, con scadenza mercoledì 21 settembre) si è trasformata in una ‘doccia fredda’. Infatti, l’impostazione del contributo come rimborso delle «spese ammissibili sostenute» nell’anno precedente alla delibera, rischia di vanificare l’intenzione di aiutare questi piccoli editori, che spesso devono fare i conti con una struttura organizzativa ancora in fase embrionale e che quindi contavano sul «sostegno» con l’obiettivo di far crescere e migliorare la propria attività editoriale.
Fatti salvi i necessari criteri burocratici e le caratteristiche (per esempio, l’aggiornamento periodico) che consentono di distinguere una testata giornalistica da altri siti generici (blog, aggregatori di notizie ecc.), pochissimi editori, finora, si sono potuti concedere il lusso di assumere giornalisti applicando i «contratti nazionali» (come indicato nei requisiti), anche perché in tante situazioni la figura dell’editore corrisponde a quella di un giornalista che, facendosi imprenditore di se stesso, diventa direttore della sua testata on line, contribuendo così certamente ad implementare l’occupazione, ma non i ‘contratti’ o le ‘buste paga’. Spesso, agevolando, con la loro ‘supervisione’, l’inserimento nel mondo del giornalismo di alcuni giovani che intendono affacciarsi alla professione e compiono il percorso obbligatorio verso l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti in queste piccole testate.
Pochi editori decidono di sostenere i «costi per gli abbonamenti ai notiziari delle agenzie di stampa» (una delle quattro voci di spesa ammesse), sia per il costo, sia perché le stesse testate sono piccole ‘agenzie’ nei territori, fonti primarie di notizie. Inoltre, le «spese per la manutenzione ordinaria della rete e del sito web» sono veramente poca cosa nel bilancio generale di una testata.
Se poi si considera che le «spese generali» riferite alla sede redazionale della testata non possono superare il «10% del costo totale delle attività», si escludono in buona parte le ulteriori voci di spesa certe e certificabili. Alla luce di queste brevi, e necessariamente sintetiche, considerazioni, il rischio è che possa essere estremamente ridotto il numero delle testate ammesse a contributo, rispetto a quelle effettivamente operative, con ulteriore pericolo di perdere parte dello stanziamento previsto e di vanificare le lodevoli intenzioni del Suo provvedimento.
Se ci è permesso fare una proposta, almeno per i primi tre anni, certamente sperimentali, sarebbe opportuno puntare su un reale «sostegno», così da consentire alle testate on line di avviare un percorso di crescita dell’organizzazione e di miglioramento del prodotto giornalistico, rendendole maggiormente competitive nel difficile mercato editoriale. Quindi, per sfruttare al massimo lo stanziamento previsto sarebbe preferibile ripartirlo in almeno tre forme di finanziamento: una forfettaria ai possessori dei requisiti burocratici e delle minime caratteristiche; una per incentivare la regolarizzazione di qualche collaboratore; una sotto forma di contributo per l’aggiornamento tecnologico. Confidando nella possibilità di incontrarLa a breve per illustrare meglio queste righe, Le inviamo distinti saluti.

AD MAIORA MEDIA (admaioramedia.it) – Fabio Meloni
BUONGIORNO ALGHERO (buongiornoalghero.it) – Gianni Olandi
CRONACHE NUORESI (cronachenuoresi.it) – Sonia Meloni
ISOLA 24 SPORT (isola24sport.it) – Ignazio Caddeo
LA DONNA SARDA (ladonnasarda.it) – Francesca Columbu
OLBIA NOTIZIE (olbianotizie.it) – Davide Mosca
OLBIANOVA (olbianova.it) – Mauro Orrù
ALGHERONEWS (algheronews.it) – Stefano Idili

Lingue: Tenco alla Crabuzza

ALGHERO – L’album “Com un soldat” della cantautrice sarda Claudia Crabuzza ha vinto la Targa Tenco 2016 per il miglior disco d’autore in dialetto o lingua minoritaria (ex aequo con “’O sanghe” di James Senese & Napoli Centrale) . A stabilirlo una giuria di oltre 230 giornalisti, di gran lunga la più ampia e rappresentativa in Italia in campo musicale. La Crabuzza salirà sul palco del Premio Tenco il 21 ottobre prossimo per un live set e la consegna della Targa.

‘Com un soldat’ è il primo disco da solista della Crabuzza, leader e fondatrice dei Chichimeca, che vanta importanti collaborazioni sia come interprete che come autrice con artisti come Tazenda, Pippo Pollina, Mirco Menna, Il Parto delle nuvole pesanti, Dr Boost e con la band messicana La Carlota.
L’album (pubblicato per l’etichetta Microscopi di Barcellona) è cantato interamente in algherese (o catalano di Alghero), un idioma autoctono che, se da un lato ha mantenuto la sua arcaicità, dall’altro ha comunque subito influenze, del castigliano e del sardo prima, e dell’italiano poi (soprattutto nella formazione di vocaboli moderni), riconosciuto dalla Repubblica Italiana e dalla Regione Sardegna come lingua minoritaria.

“E’ una gioia incontenibile – ha detto la Crabuzza – Ho sognato questo riconoscimento da sempre. Abbiamo realizzato un disco in maniera quasi magica, in pochissimo tempo e con un gruppo di lavoro che si è messo insieme grazie a una serie di fortunate coincidenze. È stato tutto facile e immediato e da subito ho capito che questa impronta fresca e nuova è rimasta nel disco. Sapevo che si sarebbe fatto notare ma ricevere la Targa Tenco è la migliore conferma che potessi desiderare. Ringrazio Fabio Sanna che ha scritto le canzoni con me, Julian Saldarriaga, Dani Ferrer e Roger Marín che hanno realizzato il lavoro, Piergiorgio Annicchiarico per le preziose foto del booklet e anche la mia band storica, i Chichimeca, che mi ha sempre supportato”.

“Com un soldat” racconta la storia di una donna-madre-combattente alle prese con le tante facce della vita, con emozioni differenti e contrapposte. “Raó i esperança, amor i vanitat (ragione e speranza, amore e vanità)”, desiderio, guerra quotidiana con antichi dolori e buchi che non si riempiono. Figli e offerte alla Madre Terra, rumori della strada, alberi e cani. E’ un album dalle tinte forti con sonorità dure, cadenzate, che prendono dal folk per arrivare ad un impatto decisamente rock. Dieci brani in tutto. Una sola cover, un omaggio alla cantautrice campana Bianca d’Aponte che fa anche parte anche dell’album ‘Estensioni’ – voluto dall’associazione Cose di Amilcare e dal Club Tenco – una raccolta di brani dell’artista aversana scomparsa, tradotti ed interpretati da artiste di diversa nazionalità.

Nella foto Claudia Crabuzza

S.I.