Sanità, riforma storica per i sardi

CAGLIARI – “Questa riforma ha una portata storica: è studiata per riportare la governance della sanità pubblica sul territorio, vicino ai cittadini, con il supporto di figure manageriali che si impegneranno a tradurre i bisogni della collettività in servizi e assistenza efficienti. La riforma porterà ad un miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari e all’acquisto di beni e servizi con procedure semplificate e coerenti per ottimizzare risparmio ed efficienza. Superiamo un modello, fondato sull’Ats, che ha paralizzato il sistema sanitario regionale e la sua capacità di rispondere al bisogno d’assistenza dei sardi, affermando, nel contempo, la volontà di tornare a investire per riqualificare i presidi ospedalieri e realizzare nuove strutture, puntando a cure moderne e di qualità”. Lo dichiara il presidente Christian Solinas che esprime soddisfazione per l’approvazione, oggi in Consiglio, della legge di riforma del sistema sanitario regionale. “Abbiamo preso un impegno preciso con i cittadini e lo abbiamo onorato – prosegue il presidente – la riforma è il frutto di un percorso serio, ponderato e responsabile che guarda al futuro dei servizi nell’Isola e alle necessità del presente”. Sul nuovo assetto, che porta alla suddivisione dell’azienda unica in otto Asl, Solinas precisa: “È una vittoria dei sardi. Il risultato raggiunto è stato possibile grazie alla capacità di fare sintesi di questa maggioranza, mantenendo fermi gli obiettivi”.

“Un passo decisivo – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – nella direzione che abbiamo tracciato sin dall’inizio di questa legislatura. Restituiamo ai territori autonomia e allo stesso tempo, con l’istituzione dell’Ares, manterremo centralizzati quegli aspetti, come gli acquisti e la gestione del personale, che consentiranno di realizzare una spesa efficiente attraverso le economie di scala, a vantaggio di tutto il sistema regionale”.

“Abbiamo importanti sfide davanti a noi. L’emergenza Covid-19 – prosegue Nieddu – ha cambiato e sta cambiando il modo di concepire l’assistenza sanitaria in tutto il mondo. Puntiamo a un sistema moderno in cui sviluppare la telemedicina, potenziare le cure territoriali, realizzare integrazione socio-sanitaria e non solo. La riforma è la base solida di un progetto coraggioso, di ampio respiro che riporta al centro le nostre comunità e i loro bisogni”.

“Grande faccia tosta, nessuna censura”

ALGHERO – “L’opposizione agita le acque e strumentalizza il ricorso alla querela, necessaria per difendere l’Ente e chi ci lavora da accuse di reati contro la pubblica amministrazione, così come ha fatto giustamente la Giunta Conoci.L’attuale opposizione non ha mai esitato, dai banchi della maggioranza, a sostenere azioni legali in difesa del proprio sindaco, davanti a accuse ingiuriose che offendevano il primo cittadino, la città e i cittadini stessi. Non c’è censura né è in discussione la libertà di critica, come invece sostengono strumentalmente e con grande faccia tosta. Questa Amministrazione non mette il bavaglio a nessuno, al contrario di ciò che cerca di far credere l’opposizione. Noi accettiamo il dissenso e il confronto: sono elementi naturali e necessari della democrazia. Respingiamo al mittente le accuse che provengono della sinistra su fantasiose censure o quant’altro. Al contrario, abbiamo la memoria lunga, come i cittadini algheresi, e ricordiamo bene il clima instaurato dalla precedente amministrazione. La libertà di critica – come abbiamo sempre sostenuto – non va però confusa con la libertà di diffamare, si badi bene: diffamare, con riferimenti a reati della pubblica amministrazione. Le offese o le critiche sono cosa diversa dalla diffamazione. Invitiamo le forze di opposizione a meditare su questo aspetto: contro la diffamazione ci si difende senza che questo voglia dire impedire la libertà di parola o la libertà di informazione. Contro la libertà di critica non si chiede, per esempio, la testa di un giornalista, o si avviano procedimenti giudiziari. La si accetta e, nel caso, si controbatte, ma non si va oltre”.

Christian Mulas, Capogruppo Fratelli d’Italia

Attacchi alla Sardegna, Solinas chiede i danni

CAGLIARI – Il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas ha dato mandato ai legali dell’Ente isolano di valutare il danno reale della campagna mediatica seguita al boom dei contagi nell’Isola a ridosso di Ferragosto. Lo svela la vicepresidente della Giunta Alessandra Zedda (Fi), a margine di un vertice con tutti i segretari del centrodestra. “Continuano ad arrivare disdette e soprattutto si è rappresentata una situazione di assoluta falsità”, illustra l’assessore.

La conferma della possibilità di azioni legali, riporta l’Ansa, arriva anche dalla segretaria regionale di Fdi Antonella Zedda: “L’allarmismo infondato che alcuni hanno procurato sul fronte Covid – attacca – ha compromesso il settembre turistico”. La prima forza politica a proporre i risarcimenti era stata la Lega tramite le parole del capogruppo Dario Giagoni. Intanto il presidente del Consiglio regionale Michele Pais sta lavorando a un ordine del giorno sugli attacchi subiti dalla Sardegna che domani mostrerà ai capigruppo prima della seduta dell’Aula.

Sanità, road map di Centrosinistra e 5 Stelle

ALGHERO – “Una mozione urgentissima che impegna il Sindaco a formalizzare con sollecitudine massima alla Giunta Regionale e ai Consiglieri Regionali tutti, la volontà del territorio algherese sulle prospettive della sanità cittadina, espressa anche nell’ultima seduta aperta del 31 luglio scorso, è stata depositata oggi dai consiglieri di minoranza”.

“Nella mozione si chiede in particolare di  subordinare ogni decisione di incorporazione dell’Ospedale “Regina Margherita” di Alghero all’AOU di Sassari al mantenimento per il sistema ospedaliero di Alghero dei requisiti, delle discipline, degli standard previsti dal DM 70 per la classificazione a DEA di primo livello; al mantenimento di tutti i servizi specialistici e reparti incardinati o da incardinare all’Ospedale Marino (oculistica, diabetologia, pneumologia, lungodegenza) e alla individuazione contestuale in legge delle risorse necessarie  per edificare il nuovo Ospedale di Alghero, come da Piano Sanitario Regionale vigente”.

“L’urgenza è dettata dal fatto che In Consiglio Regionale è stato depositato, ed è di imminente discussione, un emendamento al “Testo Unificato di Riforma del Sistema Sanitario Regionale”, riguardante la sanità algherese e, in particolare, il passaggio dell’Ospedale “Regina Margherita”, oggi funzionalmente accorpato all’Ospedale Civile, alla AOU di Sassari, all’Università di Sassari”.

“Non vorremmo che passasse – ancora una volta – sotto silenzio la volontà del territorio algherese espressa nella seduta del 31 luglio, alla quale tra l’altro mancavano sia l’assessore regionale della sanità che il Commissario dell’ATS. Sarebbe di una gravità assoluta” affermano i consiglieri dei gruppi “Per Alghero”, “Futuro Comune”, “5Stelle”, “Partito Democratico”, “Sinistra in Comune”, facendo appello alla sensibilità del Presidente del Consiglio Comunale, Raffaele Salvatore.

Stop anziani all’Ostello, cercasi altra struttura

ALGHERO – Una casa migliore, in grado di garantire il pieno rispetto delle norme sull’organizzazione e funzionamento delle strutture sociali, per trascorrere adeguatamente il tempo necessario per tornare al rinnovato  Centro Anziani di Viale della Resistenza. L’Amministrazione  intende garantire una sede più comoda agli ospiti dell’ex Ostello della Gioventù di Fertilia  e ha in programma di acquisire un immobile in locazione temporanea da utilizzare fino alla conclusione dei lavori di riqualificazione delle sede originaria che lasciarono nel luglio 2018 a seguito di cedimenti strutturali.

Nonostante gli interventi di sistemazione, e quelli, anche recenti, di climatizzazione di tutti gli ambienti, la sede temporanea degli anziani dell’ex Ostello della Gioventù di Fertilia non risulta essere adeguata. Sebbene siano stati eseguiti   interventi migliorativi, la coesistenza delle le tante problematiche esistenti nell’Ostello, pensato per un austero turismo giovanile, non è compatibile con la permanenza degli ospiti. Peraltro, il costo è di circa 300 mila euro l’anno superiore rispetto alle spese di gestione del precedente immobile. La Giunta, quindi, con una delibera pubblicata oggi, dà il via libera alla predisposizione di un avviso pubblico per la ricerca sul mercato immobiliare privato, ai fini della conoscenza delle eventuali disponibilità di un immobile idoneo o da rendere idoneo con modeste attività di adeguamento. La struttura dovrà essere la casa temporanea che permetterà agli ospiti di attendere senza disagi e senza problemi il trasferimento nella nuova residenza.

L’immobile che l’Amministrazione ricerca dovrà trovarsi in luoghi abitati, facilmente raggiungibili con l’uso di mezzi pubblici e comunque tale da permettere la partecipazione degli utenti alla vita sociale della comunità e facilitare le visite agli ospiti. Deve avere requisiti logistici, moduli organizzativi e soluzioni fornite atte a soddisfare tutte le esigenze derivanti dalle condizioni personali degli utenti e per consentire loro di acquisire livelli di autonomia. Ambienti climatizzati, condizioni termoigrometriche adeguate in ogni periodo dell’anno, soluzioni architettoniche per garantire la suddivisione degli spazi: sono queste le più importanti requisiti che la struttura in locazione dovrà avere. 

Gli ospiti vi dovranno permanere fino alla conclusione dei lavori di riqualificazione del centro di viale della Resistennza, la cui procedura avviata dall’Amministrazione Conoci è nella fase di realizzazione della progettazione, con l’affidamento alla RTP con mandatario lo studio Ortu, Pillola e Associati di Cagliari. Su proposta del Sindaco Mario Conoci, si chiamerà Residenza “Simon Mossa”. La ristrutturazione del complesso progettato dall’architetto Antonio Simon Mossa e costruito tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60 è la strada intrapresa dalla maggioranza di centro destra civica e sardista, in discontinuità con il precedente indirizzo che prevedeva la realizzazione di un nuovo centro anziani a Fertilia. Il finanziamento è di 7.900.000 euro, provenienti da l’Accordo di Programma Quadro relativo al progetto di Sviluppo territoriale “Rete Metropolitana del Nord Sardegna”. 

Salvamento a mare, buona la prima del Comune

ALGHERO – Il bilancio del servizio di salvamento a mare del Comune di Alghero, riattivato sui litorali del Lido e Maria Pia dopo dieci anni, può considerarsi positivo. L’Amministrazione sta richiedendo alla Regione ulteriori fondi per una proroga dell’attività che secondo il programma dovrebbe concludersi oggi, 31 agosto. Di concerto con l’Assessore Regionale delegato alla Protezione Civile Gianni Lampis, visto che la stagione balneare sarà presumibilmente più lunga per via dell’andamento climatico, si sta prevedendo di rivedere il programma delle attività e di prorogarle temporalmente, con risorse aggiuntive da parte della Regione.

Il servizio svolto dal Comune di Alghero ha ottenuto il pieno consenso da parte della Protezione Civile regionale che il 14 agosto, con un tecnico delegato, ha effettuato un ispezione presso le due postazioni installate al fine di verificare che lo svolgimento del servizio fosse a regola d’arte.  Il servizio si è avvalso inoltre di un defibrillatore, utile strumento aggiuntivo alle necessità che dovessero presentarsi. Diverse le attività a sostegno dei bagnati svolte dagli addetti, tra i quali merita una segnalazione quella di qualche giorno fa nella spiaggia di Maria Pia, dove una bambina di otto anni in evidente stato di preoccupazione, dopo aver perso l’orientamento e che non riusciva a trovare i genitori, è stata assistita da Carmelo  Circosta, l’ assistente bagnante   che vigilava in quel  tratto di spiaggia. Ritrovati i genitori, la preoccupazione è mutata in gioia per l’intera famiglia

Scuole, gravi ritardi: urge piano innovazione

ALGHERO – Sono trascorsi 5 mesi dalla chiusura delle scuole e alcune delle cose che avrebbe dovuto fare il Governo non sono state fatte. Invece di parlare di banchi monouso, mascherine per i bambini (assurdo) o didattica a distanza (farlocca, viste le condizioni tecnologiche di sud e periferie) si dovevano aiutare le famiglie al fine di poter acquistare dei computer e creare delle reali condizioni per permettere lo studio da casa. Era scontato, infatti, che i contagi sarebbero aumentati e dunque era indispensabile prepararsi a tale evenienza ovvero all’impossibilità di svolgere la didattica in condizioni normali o quasi. Era obbligatorio, d’altra parte, creare le condizioni per svolgere le lezioni a distanza. Inutile che venga rimbalzato in maniera veemente dai soliti media di Governo che c’e l’allarme contagi anche in Francia o Germania, in quei luoghi tecnologie e servizi sono 20 avanti rispetto gran parte d’Italia.

Ora la situazione, a due settimane dall’annunciato inizio delle scuole, è molto critica perchè, com’era lecito attendersi, i contagi, con l’estate e la maggiore frequentazione di luoghi da parte delle persone, sono cresciuti. Ad una prima segnalazione di casi in qualche classe è chiaro che genitori e insegnanti stessi possono scegliere di non procedere con le lezioni. E ciò, a catena, non può che creare diffuse problematiche nello svolgimento dell’anno scolastico.

La speranza, ovviamente, è che tutto proceda senza intoppi, ma un Governo efficiente, e a cascata le varie rappresentanze amministrative locali, dovrebbero avere sempre un “piano B” che in questo caso, viste le esigenze dell’ammodernamento della scuola, equivale al “piano A”. Insomma la scuola urge di interventi immediati di rinnovamento in tutti i suoi aspetti, da quelli logistici., passando per i programmi al personale.

Nella foto la scuola Sacro Cuore di Alghero

S.I.

Ospedali di Sassari non sono da Terzo Mondo

SASSARI – «L’ospedale Santissima Annunziata non è una struttura da “terzo mondo” e non lo sono neanche le altre strutture ospedaliere di degenza dell’Aou di Sassari». È la risposta della direzione strategica dell’azienda di viale San Pietro che ritiene necessaria la precisazione all’articolo di stampa apparso oggi sull’Unione Sarda è basato su un post pubblicato su Facebook relativi ad una nota stampa del consigliere regionale Desiree Manca dei 5 Stele

«Le immagini non si riferiscono al Santissima Annunziata né ad altri spazi usati per la degenza – precisa l’Ufficio tecnico dell’Aou sassarese – ma si tratta di un corridoio in cui sono situati alcuni depositi, spogliatoi e altri spazi a uso interno, al secondo piano del palazzo Clemente, spazi per i quali è già previsto un progetto di intervento».
«Dispiace – aggiunge la direzione – che attraverso immagini di questo tipo si presenti all’opinione pubblica una situazione che non corrisponde alla realtà».Dalla direzione quindi arriva, poi, un’altra precisazione. «Abbiamo aperto le nostre strutture alle visite mediche già dalla seconda metà di giugno – ricorda – mentre non sono mai state interrotte le prestazioni ambulatoriali di qualsivoglia disciplina, considerate indifferibili e urgenti». 

Acabaura punta Pais e Conoci: sveglia sulla sanità

ALGHERO – Il comitato Acabàura non abbassa la guardia sul destino della sanità del Nord-Ovest della Sardegna, né potrebbe farlo visto l’emendamento al Disegno di Legge n 112, a firma sardo leghista ,che verrà discusso in Consiglio Regionale martedì 1 settembre”. Così dall’associazione composta da alcuni rappresentanti del mondo sanitario locale tra cui Lina Nardino e Paola Correddu.

“Un emendamento, che aggiunge un 17/bis al 17, che richiede il passaggio dell’Ospedale Marino di Alghero dall’ATS Sardegna all’AOU di Sassari, senza indicare le motivazioni e le analisi che sottendono una tal richiesta e, soprattutto, senza descriverne, oltre ai benefici, anche gli svantaggi, visto che c’è solo un flebile, evanescente accenno al passaggio dell’Ospedale Civile a DEA di 1° Livello, senza accenno alle modalità con cui potranno essere comunque mantenuti i requisiti e gli standard previsti dalla normativa vigentee indispensabili per il passaggio”.

“Una superficialità da brivido quella dei nostri proponenti che, a detta dell’On. Peru, come abbiamo avuto modo di sentire nella  sessione straordinaria del Consiglio Comunale del 2 agosto, sarebbero sostenuti dal Presidente del Consiglio Regionale, vero artefice di questa operazione, colui che, con vigore e determinazione avrebbe dovuto battersi perché venisse attuato quando previsto dal Documento XVI, Ridefinizione della Rete Ospedaliera della RAS, approvato nella seduta del 25 ottobre 2017.

“E invece, ciò che è stato messo nero su bianco ormai da tre anni, Alghero DEA di 1° Livello, continua a rimanere sulla carta, e ci si affanna per far passare un emendamento dai dubbi benefici per la nostra sanità visto che non è affatto da escludere che il transito dell’Ospedale Marino precluda la possibilità di avere il primo livello, considerato che si tratta di un passaggio dalla rete ospedaliera territoriale a quella universitaria, mentre l’Ospedale Civile continuerebbe ad essere territoriale”.

“Insomma, anni di battaglie rischiano di essere inficiati dalla richiesta di questo emendamento di cui i cittadini algheresi non sentivano certo la necessità. Il 1° Livello continua ad essere una chimera perché certezze sulla sua realizzazione non ve ne sono.  Anzi, aumentano le incertezze”.

“Università e Azienda Sanitaria sono due parrocchie diverse, ciascuna con il proprio bilancio, con propri percorsi organizzativi e di assunzione del personale, con la propria dirigenza e proprie disposizioni interne. Come potrebbe l’Ospedale Civile disporre di specialità come ortopedia e traumatologia, che non sono sotto la sua gestione? A chi dovrebbe rispondere il personale del Marino, chi farebbe la pianificazione dei carichi di lavoro, chi darebbe le disposizioni, chi organizzerebbe le ferie e le sostituzioni, la dirigenza università o quella aziendale?”

“E perché l’Ortopedia e la Traumatologia non possono ritornare ad essere un’eccellenza all’interno della rete ospedaliera territoriale? E come può l’Ospedale Civile diventare DEA di 1° Livello se non c’è l’accorpamento di tutti i reparti specialistici in un’unica struttura, considerato che l’obiettivo da raggiungere era anche quello di eliminare i servizi doppione e i trasferimenti continui dei pazienti da via Don Minzoni a via I Maggio e viceversa?”

“Tutte questioni aperte su cui la politica continua a tacere. E preoccupa soprattutto il silenzio dell’Amministrazione locale che pare attendere un deus ex machina che risolva questa tragica situazione”.

Sanità: nessun allarme, ma più ricoveri

SASSARI– «Nessuna situazione drammatica o di affanno in Malattie Infettive ma necessità di dover far fronte alla situazione di emergenza che si è creata in questi giorni, dopo i numerosi ricoveri di pazienti arrivati nella nostra struttura dalle aree turistiche del Nord Sardegna». È la spiegazione del direttore della clinica di viale San Pietro a Sassari, professor Sergio Babudieri, che per garantire una migliore organizzazione lavorativa della struttura, ha richiamato a lavoro il personale in ferie programmate a settembre.

«Una scelta dovuta – aggiunge – perché attualmente, nella nostra clinica e in brevissimo tempo, il numero dei ricoverati è in aumento. Parliamo di 17 pazienti, dei quali 3 si trovano in sub intensiva e 3 in terapia intensiva, questi ultimi gestiti nella nostra struttura con il supporto fondamentale degli anestesisti-rianimatori guidati dal professor Pier Paolo Terragni».

Al momento, infatti, il centro focale dell’attività si svolge nella sola palazzina di Malattie infettive, separata da tutte le altre strutture assistenziali dell’Aou di Sassari.

«Siamo in una fase di ripresa della malattia – aggiunge professor Terragni – abbiamo avuto diversi ricoveri a vari livelli di complessità che abbiamo centralizzato nella clinica diretta da professore Babudieri».

Secondo il direttore della Rianimazione di viale San Pietro, «allo stato attuale la tipologia di presentazione della patologia segue quella che abbiamo sperimentato all’inizio dell’anno, e cioè sono malati con particolari problemi, con comorbilità che predispongono al peggioramento polmonare. Abbiamo, però – prosegue –, anche i casi di pazienti che hanno avuto una espressione della malattia semplicemente dal punto di vista respiratorio».

Intanto, però, il professor Terragni precisa che l’Azienda «sta attrezzando tutta la disponibilità assistenziale e il potenziamento del trattamento dei pazienti all’interno dell’hub. Questo in previsione di una ripresa pandemica, secondo anche le indicazioni dettate dal Ministero e dall’Unità di crisi locale».

Secondo i due specialisti è importante adesso il ruolo del territorio: «In questo momento – afferma Pier Paolo Terragni – dobbiamo lavorare molto sul territorio, supportare i pazienti per quanto si può nella situazione di gestione domiciliare e dare disponibilità, come già stiamo facendo, ai casi più delicati e complessi, fino a quelli che entrano in terapia intensiva».

«Il virus è sempre lo stesso – precisa Sergio Babudieri – mentre è cambiato il fatto che noi abbiamo imparato a conoscerlo. Oggi è possibile fare delle diagnosi precoci sul territorio e trattare questi pazienti anche a domicilio. In questo modo è possibile favorire la loro guarigione e ridurre il numero dei ricoveri ospedalieri».

Secondo Babudieri, infine, «la malattia sembra evolvere in modo sfavorevole in alcune delle persone in cui non è stata fatta una diagnosi precoce. E se il virus si diffonde nella nostra popolazione, ovviamenti, al pari dell’influenza, verranno colpite le persone più fragili, cioè gli anziani e coloro che soffrono di più patologie. La sfida, in questo momento, è non fare arrivare il virus a queste persone», conclude.