Youth Against Plastic a Stintino: ponte tra Giovani Erasmus e Comunità Locale

ALGHERO – Questa domenica 15 ottobre 2023 si svolgerà una Clean Up a Valle della Luna (Stintino), alle ore 9:00. Questo evento rappresenta non solo un impegno nella salvaguardia ambientale, ma anche un’opportunità unica per i giovani partecipanti del progetto Erasmus Plus “Youth Against Plastic”, coordinato dall’associazione Absentia e co-finanziato dall’Unione Europea, di connettersi e interagire con la comunità stintinese.

La Clean Up è organizzato dalla Onlus Plastic Free, in collaborazione con Absentia – Exploring the Absence, l’evento fa parte di una serie di iniziative in corso dal 12 al 18 ottobre. Questa particolare giornata è stata ideata per favorire l’incontro e lo scambio tra i giovani di diverse nazioni e i cittadini locali, costruendo legami e promuovendo la condivisione di esperienze e valori.

La presenza dei partecipanti Erasmus a Stintino è una straordinaria occasione per la nostra comunità di mostrare l’ospitalità, la cultura e le tradizioni stintinesi, e allo stesso tempo per i giovani di arricchire il loro percorso formativo e personale grazie a questo contatto diretto con i residenti.

L’evento di Clean Up non è solo un’azione simbolica di cura del nostro territorio, ma un invito alla collaborazione, all’ascolto e alla reciproca conoscenza. Attraverso queste interazioni, speriamo di poter gettare le basi per ulteriori progetti e collaborazioni future tra la comunità locale e i giovani di tutto il mondo.

Il Comune di Stintino è orgoglioso di sostenere e promuovere queste iniziative e invita tutti i cittadini a partecipare attivamente, accogliendo i giovani arrivati dalla Spagna, dal Portogallo e dalla Polonia e condividendo con loro questo momento speciale.

Per iscrivervi all’evento: https://www.plasticfreeonlus.it/en/events/5558/15-ott-stintino

Entra nel vivo il progetto ECO -Ecosostenibilità, Comunità, Opportunità | video e foto

Un percorso pluriennale incentrato sul tema della salvaguardia del patrimonio culturale, della sostenibilità ambientale e sociale, articolato in cinque “moduli” dedicati alle: “Filiera cerealicola”, “Filiera vitivinicola”, “Filiera ortofrutticola”, “Filiera olearia” e “Filiera della pesca”. Il progetto ECO, ideato dall’Università delle Tre Età (UTE) di Alghero con il partenariato del Azienda Speciale “Parco di Porto Conte”, il Dipartimento di Scienze Chimiche, Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Università di Sassari, la CSC Alghero Società Umanitaria, è entrato nel vivo con le iniziative legate alle prime due Filiere: cerealicola e vitivinicola, grazie al finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione. I 5 moduli sono dedicati al cibo, portavoce dei valori familiari, che permette di riflettere, ripensare, ai riti della tavola e della produzione agro-alimentare, alle differenze culturali e sociali, alla rivalutazione del patrimonio gastronomico locale, alla promozione di sistemi agricoli e filiere alimentari sostenibili, con l’obiettivo di contribuire al miglioramento della nutrizione e a sconfiggere la fame (SDGs, Goal 2). Momenti informativi, formativi ed esperienziali si sono alternati a partire dal 28 settembre scorso con l’appuntamento iniziale presso l’Azienda Agricola Lotto, certificata con il Marchio di Qualità del Parco, con un’attività sul campo, “Dal grano al prodotto finito”. A questa ricca esperienza ha fatto seguito l’evento ufficiale di presentazione del progetto di “ECO – Ecosostenibilità, Comunità, Opportunità”, svoltosi a Casa Gioiosa. Un’intera giornata incentrata sulla Filiera cerealicola, introdotta dal Sindaco di Alghero Mario Conoci Sindaco con l’Assessore alla Cultura Alessandro Cocco, il Direttore del Parco Mariano Mariani, la Presidente dell’Ute Alghero Marisa Castellini, che hanno portato i saluti del Presidente del Parco Raimondo Tilloca e del Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna Michele Pais. Particolarmente stimolante la tavola rotonda “ECO: dal progetto alle filiere alimentari” coordinata dal giornalista Pasquale Porcu e i successivi approfondimenti e laboratori, in tema di biodiversità, filiera corta, varietà e tipicità di grani e farine, tecniche di lavorazione dei pani tipici e aspetti nutrizionali.

“ECO” è proseguito con la “Cena cinematografica”, presso l’Agriturismo Agave Alghero, azienda certificata con il Marchio di Qualità del Parco, a base di prodotti tipici del territorio, dall’antipasto al dolce, degustati durante la proiezione di una selezione di 5 cortometraggi a tema, curata dalla Società Umanitaria di Alghero, abbinati alle varie portate, “Proprio il cibo – concetto espresso e condiviso dai relatori coinvolti nelle diverse iniziative – è comune denominatore dei diversi aspetti della sostenibilità, in quanto una alimentazione sana, che tenga conto delle filiere locali, della provenienza delle materie prime, degli aspetti ambientali e sociali della produzione del cibo, nonché della storia e degli aspetti culturali e identitari degli alimenti cosiddetti tipici, condiziona fortemente l’impronta ambientale e socio economica dei singoli, dei nuclei familiari e delle intere comunità. Il cibo che, tra l’altro, ha da sempre avuto un ruolo primario nel cinema, ispirando storie d’amore e di amicizia, suscitando emozioni, evocando ricordi, rappresentando status symbol.

Ieri mattina, ancora un’importante esperienza formativa sul campo presso un’altra azienda a conduzione familiare, certificata con il Marchio di Qualità del Parco, l’Azienda Agricola Leda’, che da inizio al secondo modulo “La filiera vitivinicola”, con l’attività “Dall’uva al vino”. Prossimo appuntamento il 20 ottobre a Casa Gioiosa dedicato alla Filiera vitivinicola attraverso: momenti di divulgativi, tavola rotonda, laboratori sensoriali. un ricco programma che sarà introdotto dal Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna Michele Pais. Questa prima parte del progetto “ECO” si concluderà mercoledì 8 novembre con un’esperienza formativa sul campo presso la Cantina sociale Santa Maria La Palma.

ECCO LE PAROLE DELLA DOTT.ssa MARISA CASTELLINI:
https://www.youtube.com/watch?v=4R4sTvzje84

Non solo riccio, al via l’evento tra studi, tradizione e sostegno alla pesca |video e foto

ALGHERO – “Non solo riccio. Festa del pescato del Golfo di Alghero”. Questa la denominazione della manifestazione in programma il 12 e 13 ottobre finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica al consumo sostenibile del riccio di mare e del pescato locale. Un’iniziativa dall’Area marina protetta Capo Caccia-Isola Piana con ExplorAlghero e la Giunta Comunale di Alghero.

Questa mattina, alla presenza del Presidente dell’Azienda speciale Parco di Porto Conte Raimondo Tilloca, del vice presidente Adriano Grossi, degli assessori Andrea Montis e Giorgia Vaccaro, del presidente della commissione ambienta Mulas, dei referenti di ExplorAlghero e Ceas Porto Conte e del direttore Mariani, c’è stata la presentazione del progetto con un intervento specifico proprio di quest’ultimo che riportiamo in allegato dal canale you tube del Parco di Porto Conte.

“L’evento si articolerà tra incontri con gli studenti, laboratori, rappresentazioni teatrali, musica e somministrazione di pietanze a base di pesce. Ci sarà anche l’occasione per presentare i risultati del “Piano sperimentale di sostegno al ripopolamento dei riccio di mare”. Un progetto pilota che vede lavorare insieme Area marina, Università di Sassari, Agris e Imc Oristano. Una due giorni dedicati al pescato a km zero, per coinvolgere la comunità con importanti momenti di riflessione, attività didattiche, ma non solo”, ha detto, tra le altre cose, il Direttore che, dopo l’introduzione del Presidente Tilloca e degli altri presenti che hanno sottolineato la bontà di tali iniziativi che, comunque, si spera possano anche portare ad una nuova possibilità di pesca per il prezioso (per l’economia algherese) bogamarì.

Eventualità legata a quanto emerso dagli studi realizzati dall’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana, all’interno del progetto PO Feamp, che saranno illustrati questo venerdi 13 alle ore 10.30/11 a Lo Qaurter dove si terrà un convegno alla presenza dell’assessore regionale Satta proprio all’interno della manifestazione “Non solo riccio”. Da segnalare anche la disponibilità di sostenere questo tipo di ricerche e anche iniziative, dove possibile volte a creare economie, da parte del patron dell’acqua San Martino Gianni Simula, presente questa mattina alla conferenza stampa di presentazione.

ECCO L’INTERVENTO DEL DIRETTORE MARIANO MARIANI

https://www.youtube.com/watch?v=bYnxFMzgEPA

Pesca in AMP, si conclude il progetto Feamp: il mare è in buona salute

ALGHERO – Verso la conclusione l’importante progetto coordinato dall’Area marina protetta Capo Caccia – Isola Piana sulla pesca sostenibile e la tutela degli ecosistemi marini. E’ importante che tale misura venga inserita anche nel prossimo ciclo della programmazione dei fondi per la pesca Feamp 2021-2027. Resta fondamentale anche per il futuro la sinergia tra la AMP, la marineria locale, l’Università di Sassari e l’IMC Centro marino internazionale di Oristano.

Va a concludersi il progetto Feamp dedicato alla “protezione e ripristino della biodiversità degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito delle attività di pesca sostenibili”. Attività promossa e coordinata dall’Area Marina Protetta Capo Caccia Isola Piana, finanziata dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, divisione pesca. Il progetto e’ partito sul presupposto che la protezione e il ripristino della biodiversità degli ecosistemi marini e le attività di pesca sostenibile rappresentino importanti priorità per tutte le Aree Marine Protette, realtà che giocano un ruolo essenziale nell’ambito di queste attività di salvaguardia e nel contempo della crescita di azioni compatibili con lo sviluppo sostenibile del territorio.

In questo ambito va sottolineata la duplice importanza del progetto: da un lato consentire all’AMP di proseguire nelle attività dei monitoraggi scientifici di habitat e specie, essenziali per una corretta azione di gestione, e dall’altro permettere e rafforzare la collaborazione tra la stessa Amp, la marineria locale, l’Università di Sassari e IMC.

Nella attuazione del progetto sono stati coinvolti i 15 pescatori autorizzati ad operare entro la AMP. Il coinvolgimento e’ stato molto apprezzato dai pescatori che hanno partecipato direttamente alle attivita’ di monitoraggio del pescato, alla raccolta dati socio- economici sulla filiera, alle indagini sulla fauna ittica “Fish Visual Census”. Con le indagini svolte è stato possibile approfondire il quadro conoscitivo dei principali soggetti della filiera del pescato e le relative interdipendenze con l’Area Marina Protetta. Gli studi hanno messo in evidenza gli aspetti legati ai rapporti esistenti tra filiera e AMP, sia all’interno del settore della pesca locale, sia nei settori di commercializzazione, distribuzione e trasformazione del prodotto ittico proveniente dall’area protetta.

Con la tecnica del “Fish Visual Census”, l’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana ha condotto delle indagini sulla fauna ittica e di individuazione delle cosiddette “aree nursery.” La ricerca è stata portata avanti attraverso campionamenti stagionali col censimento visivo della fauna ittica. Si tratta di una delle modalità di osservazione più utilizzate per lo studio della biodiversità ittica in habitat costieri. I dati acquisiti costituiscono un’importante base di informazioni sulla distribuzione spaziale e temporale della comunità ittica costiera presente nell’AMP.

“Questo progetto e’ stato finanziato con i fondi strutturali europei destinati al settore pesca (Feamp) direttamente dal Ministero per l’agricoltura e la pesca. Sarebbe importante che al progetto fosse assicurata continuita’ anche nel prossimo ciclo ‘della programmazione 2021-2027 – commenta il direttore Mariano Mariani che aggiunge – discuteremo di questi aspetti con l’Assessore regionale Valeria Satta la prossima settimana nell’ambito della manifestazione “Non solo riccio” che si terrà la prossima ad Alghero il 12 ed il 13 ottobre”.

Un gemellaggio tra prelibatezze e unicità: foto e video della giornata al Parco

ALGHERO – Ieri mattina a Casa Gioiosa la conferenza di presentazione del “Gemellaggio Enogastronomico” tra le città di Alghero e San Michele all’Adige (TN), alla presenza di Alessandro Cocco, delegato al Turismo e Cultura della giunta guidata da Mario Conoci, e della sindaca Clelia Sandri. Con loro il presidente del Parco Raimondo Tilloca col direttore Mariano Mariani e la presidente dell’Associazione Ristoranti Regionali Cucina Doc Marinella Argentieri Serio. Un’importante iniziativa che si inserisce nel calendario per il mese di novembre di attività legate alla valorizzazione dell’enogastronomia promosse dall’Amministrazione, al fine di destagionalizzare i flussi turistici. Durante l’incontro è stata data evidenza alle peculiarità che uniscono le due città, entrambe “territori di confine” e con unicità di grande valore legate proprio all’enogastronomia. E’ stata inoltre ricordata la figura di Franco Serio, già vicesindaco di Alghero e guida visionaria e lungimirante dell’allora Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo.

Nella serata ha preso forma il gemellaggio enogastronomico nello splendido scenario dell’Hotel Corte Rosada, alla presenza del Sindaco Mario Conoci, del Presidente del Parco Tilloca, dell’assessore Cocco, del presidente dei Domos e referente per la Confraternita Enogastronomica del Nord OVest Sardegna Di Gangi e del sindaco di San Michele d’Adige Sandri, insieme ad alcuni ospiti locali e non, è stato proposto un menù d’eccezione che ha coniugato le prelibatezze e unicità enogastronomiche delle due cittadine. Infine si è suggellato, dopo il racconto di alcune pietanze da parte di Giovanni Fancello, anche il gemellaggio delle due squadre che hai fornelli hanno creato in piatti della serata con l’introduzione di Anna Moroni, noto volto tv e amante di Alghero e della sua cucina.

Seguono le dichiarazioni video di Alessandro Cocco e della sindaca di San Michele all’Adige, Clelia Sandri e di Marinella Argentieri

Invasione cinghiali, “Unica via è l’abbattimento, basta perdere altro tempo”

ALGHERO – “Dopo otto mesi di attesa finalmente se è potuto tenere il consiglio
comunale aperto chiesto con forza dal pd, IL Alghero e dall’udc
cittadino, mesi di attesa per portare nello stesso tavolo di confronto
associazioni di categoria , comitati di borgata, amministratori
pubblici, provincia (in realtà oggi assente ) parco , forestas ,
barracelli è servizio veterinario regionale , tutti con lo stesso
obbiettivo trovare una soluzione per contenere la crescita senza
precedenti della fauna selvatica in particolare quella dei cinghiali e
daini che tanti danni stanno creando alle aziende agricole, abitanti
delle borgate automobilisti e a tutti quelli che per svariate ragioni
transitano nel territorio.
A parte qualche proposta tendente ad elettrificare porzioni di
territorio , proposta poco convincente è molto costosa che sposta il
problema da una zona ad un altra senza risolverlo, l’unica soluzione
praticabile risulta quella dell’abbattimento, cattura è conseguente
consumo del prodotto, pratiche queste che se ben applicate possono
risolvere il problema mentre le altre ipotesi risultano tutte
sperimentali con risultati tutti da verificare, in conclusione si è
chiesto che l’amministrazione insieme alla commissione ambiente prepari
al più preso il tavolo tecnico indispensabile per passare dalla proposta
ai fatti in quanto I danni subito dal settore agricolo sono oramai non
più sopportabili”.

Mimmo Pirisi, capogruppo Partito Democratico

Invasione cinghiali e daini, “Ora basta, Provincia e Regione facciano la loro parte”

ALGHERO – “Oggi, finalmente, si è potuto parlare in Consiglio Comunale del fenomeno che sta creando gravi problemi nell’agro e in tutto il territorio Algherese, ovvero la proliferazione dei cinghiali e daini. Oggi si è discusso in Aula consiliare dell’importante tema, durante un Consiglio Comunale aperto, richiesto dal presidente della commissione Ambiente Christian Mulas, dove erano presenti la direzione del Parco con Il Presidente e il Direttore, il presidente provinciale della Coldiretti, le rappresentanze dell’agro, la Forestale, i Barracelli, Forestas e tanti cittadini. Assente, invece, la Provincia di Sassari che, insieme alla Regione, possono e devono “dare gambe per risolvere questo annoso problema sulla proliferazione dei cinghiali”, come da tempo si attende, ai progetti utili ad arginare tale situazione ancora non risolta. Dopo l’introduzione del Presidente del Consiglio Salvatore, ha preso la parola il presidente della commissione Ambiente Christian Mulas, che ha evidenziato in maniera esaustiva il problema degli ungulati nel nostro territorio. “Oggi non è semplice controllare le nascite dell’unico animale che imbarazza anche gli animalisti più convinti, non è certamente un selvatico in via di estinzione a differenza di tante altre specie decimate dalla caccia, o dai cambiamenti climatici, sconvolgimento degli habitat ecc. Un problema quello dei cinghiali e daini oramai fuori controllo che sta mettendo in ginocchio le aziende agricole, le abitazioni private e sta causando danni alle persone che incidentalmente hanno la sfortuna di imbattersi e scontrarsi con questi animali, causa principale di incidenti stradali con tutto quello che ne deriva, con danno alle persone e alle cose. Un numero fuori controllo anche ad Alghero e l’agro che li ha trasformati in un problema sociale. Oltre alle perdite economiche in campagna dove fanno razzie nei terreni arando le colture e distruggendo le recinzioni e altre attrezzature e in qualche caso attaccando anche gli altri animali (in alcuni ovili hanno ammazzato anche delle pecore), stanno compromettendo anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale” “Ma i branchi – sottolinea il presidente Mulas – questi ungulati si stanno spingendo sempre più vicini ad abitazioni dove razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute dei cittadini; i cinghiali e daini nel mese di settembre fino al mese di ottobre, tutti gli anni, causano numerosi incidente stradali sulla strade verso Capo Caccia e feriti gravi. Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con feriti causati da ungulati, secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat, è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali. In Sardegna circa l’88% di incidenti stradali registrati sono causati dalla presenza di cinghiali, dato riportato dagli interventi in consiglio Comunale. Nel territorio di Alghero avvengono all’incirca il 65% degli incidenti spesso con feriti gravi. È emergenza cinghiali in Sardegna e nel resto della Penisola dove se ne contano 2,3milioni, uno ogni 26 abitanti. Un numero fuori controllo che li ha trasformati in un problema sociale”che sta compromettendo anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale”.

“Occorre intervenire con gli abbattimenti e catture continui, il comando barracelli viene contattato quotidianamente per la rilevazione di incidenti stradali con cinghiali in tutto il territorio e spesso anche vicino al centro abitato, la maggior parte dei sinistri avviene nell’area Parco di Porto Conte. Solamente in questo mese di agosto nella strada delle Bombarde ci sono stati 12 sinistri con cinghiali di cui 2 hanno causato gravi lesioni a motociclisti». Le proposte presentate dal presidente Mulas e accolte da molti dell’agro sono l’attuazione del Piano integrato delle recinzioni (PSR )per evitare che gli animali entrino nei poderi, l’abbattimento controllato, la sterilizzazione degli ungulati. Nel corso del consiglio il consigliere Nunzio Camerada ha illustrato con un filmato sullo schermo un importante progetto,un contenimento di rete elettrificata da posizionare per tutto l’agro. Per chiudere, come emerso più volte dalla Commissione e dal Consiglio di oggi, “è ora di passare dalla parole ai fatti, basta con riunioni, incontri, Consigli Comunali e tavoli tecnici, la Provincia e Regione diano subito il proprio contributo per risolvere il problema”

Christian Mulas presidente della commissione consiliare Ambiente

Gestione Igiene Urbana, cambiano orari ad Alghero

ALGHERO – Dal 1° ottobre cambiano gli orari del servizio di gestione di Igiene Urbana nel comune di Alghero, che seguirà il consueto calendario invernale. Di seguito tutti i dettagli.

ECOCENTRI (centri di raccolta)
La domenica l’ecocentro di Galboneddu resterà chiuso.
– Gli orari di apertura delle altre giornate non variano, per cui:
L’ecocentro di Galboneddu apre dal lunedì al sabato dalle 8,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 16,00.
L’ecocentro di Ungias-Galantè apre dal lunedì al sabato dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 17,00.

ISOLE ITINERANTI
– Al servizio di tutti i cittadini:
Via Corsica, disponibile il lunedì ed il sabato dalle 8,00 alle 13,00; Piazzale della Pace disponibile il mercoledì dalle 8,00 alle 13,00.
– Ad utilizzo riservato: nessuna modifica

CONFERIMENTI UTENZE DOMESTICHE
Nessuna modifica

CONFERIMENTI UTENZE COMMERCIALI
Dal 1° ottobre ritorna la differenziazione tra il Centro Storico ed il resto del territorio, senza nessuna modifica rispetto al calendario invernale già utilizzato sino al 31 maggio scorso. In allegato lo schema settimanale di entrambe le zone.

Litorali e posidonia, svolta nella gestione: nuovo impianto, firma contratto e avvio lavori

ALGHERI – Si avvia a conclusione il complesso iter avviato su impulso dell’amministrazione Comunale di Alghero ed il coinvolgimento attivo del Consorzio Industriale Provinciale e la Provincia di Sassari per la realizzazione dell’impianto di trattamento della posidonia e delle terre di spazzamento nell’area industriale di San Marco. “Per Alghero questa potrebbe essere, con ragionevole ottimismo, dopo decenni di discussioni, contese, immani sforzi economici ed attesa, l’ultima stagione in cui si registra la presenza di grossi cumuli di posidonia nelle aree di stoccaggio fronte mare. Accumuli che non piacciono a nessuno, amministratori compresi, ma che le norme e gli attuali strumenti impongono”. Ne è convinto Andrea Montis, l’assessore all’Ambiente della giunta comunale guidata dal sindaco Mario Conoci, in prima linea nel percorrere con costanza e determinazione tutte le strade che la stringente normativa prevede al fine di conseguire un risultato storico per la Riviera del Corallo e tutto il territorio del nord Sardegna. “L’impianto favorirà interventi immediati ed economicamente più vantaggiosi – sottolinea il primo cittadino algherese – eviterà di dover ricorrere ai punti di accumulo, se non per modesti quantitativi utili alla tutela della costa contro l’erosione costiera, ma favorirà anche e soprattutto l’ottimale fruibilità dei litorali, con ricadute di grande impatto sul turismo balneare”.

Nei giorni scorsi è stato firmato il contratto definitivo per la realizzazione del nuovo impianto a San Marco, preceduto da una lunga e complessa revisione dei prezzi con la ditta aggiudicataria delle opere a cui seguirà entro il mese di novembre l’avvio dei lavori, iter interamente seguito dal Consorzio Industriale – CIPS Sassari, Alghero e Porto torres. Si avvia così alla risoluzione un problema storico per la città di Alghero, che in questi anni ha affrontato le problematiche su due distinti livelli: nell’immediato, in un quadro quasi emergenziale, attraverso la rimozione, lo stoccaggio e l’invio a trattamento della posidonia in esubero con contestuale recupero della sabbia e successivo riposizionamento sui litorali di provenienza. Interventi a cui è seguito un lungo e articolato lavoro con una più ampia visione, per una risoluzione definitiva e duratura del processo di corretta gestione della posidonia spiaggiata, attraverso l’iter per la costruzione dell’impianto in loco, che potesse offrire continuità, economicità e rapidità ai processi.

I numeri. Compatibilmente con le risorse disponibili, negli ultimi 4 anni sono state inviate a trattamento circa 13.000 tonnellate di posidonia che hanno permesso il recupero di circa 6000 tonnellate di sabbia. Le attività in questione hanno favorito la libera fruizione di enormi tratti di arenile e posto molti concessionari nelle condizioni di poter continuare ad esercitare la propria attività che diversamente, per via delle particolari condizioni generate dalle mareggiate invernali, avrebbero riscontrato enormi difficoltà nel garantire i servizi di spiaggia. Parallelamente, partendo da zero e senza alcuna risorsa finanziaria disponibile, si è stipulato un accordo di programma con la Provincia ed il Consorzio industriale, candidando al Pnrr un progetto per la realizzazione di un moderno impianto dedito al trattamento della posidonia ed alle terre di spazzamento, dal valore di 5 milioni di euro. Progetto che ha ottenuto il finanziamento, classificandosi tra i primi in tutta Italia.

“I tecnici comunali – conferma Andrea Montis senza timore di smentita – sono tra i più preparati a livello nazionale in materia. Non esiste altro comune in Italia che porti avanti un lavoro simile al nostro e solo da qualche tempo anche altre regioni hanno seguito il nostro percorso, servendosi dell’unico impianto oggi presente in Sardegna, a cui presto si aggiungerà quello del territorio del nord ovest dell’isola”. Un’esperienza, quella della città di Alghero, modello virtuoso in Italia, oggetto in più occasioni di grande interesse, stupore e curiosità da parte di numerosi amministratori che hanno voluto ricevere consigli e approfondire le tematiche trattate a livello pionieristico dalla cittadina algherese. “Ad oggi Alghero, al netto delle polemiche da cui sempre ho cercato di distaccarmi, ha cercato e trovato soluzioni grazie all’insistenza ed alla caparbietà dei propri amministratori, unita al grande senso di responsabilità e coraggio dei propri funzionari e dipendenti comunali, che si sono assunti sempre le proprie responsabilità davanti a norme poco chiare e aventi carattere generale che mal si adattano alla specificità di Alghero. Unico caso in Sardegna per grossi quantitativi di materiale spiaggiato e per carenza di grandi arenili, che consentano il deposito anche temporaneo senza inficiare il decoro e la fruibilità dei litorali” conclude l’assessore Montis.

Dal 22 al 25 settembre l’Asinara diventa un laboratorio a cielo aperto

ASINARA – Da venerdì 22 a lunedì 25 settembre l’Asinara diventa ancora una volta un laboratorio a cielo aperto in cui riflettere, sperimentare e fare ricerca, attraverso diverse forme espressive e discipline scientifiche, sui concetti di migrazione, biodiversità, residenza. Come già negli anni scorsi, anche quest’anno il gruppo di lavoro multidisciplinare Overlap – Eventi tra arte e scienza su Biodiversità e Migrazione, coordinato dall’associazione culturale Senza Confini Di Pelle, in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale dell’Asinara, e formato da artisti, studiosi, migranti e cittadini, si riunisce sull’isola per proseguire una ricerca iniziata nel 2019 e giunta al suo secondo triennio, che mette in relazione le migrazioni degli uccelli e quelle degli esseri umani. Una ricerca multidisciplinare che si propone di fornire una lettura biologica e culturale di un processo universale quale è la migrazione degli esseri viventi attraverso confini tangibili o impalpabili. Tema di questa edizione saranno i concetti di traccia nella sua escursione temporale e di spaesamento nelle situazioni di movimento e di sosta.

Quest’anno Overlap coincide in parte con la celebrazione domenica 24 settembre della 109° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, e in quell’occasione il gruppo di lavoro si apre a chiunque desideri partecipare con una giornata di attività performative, laboratori tematici e incontri aperti a tutti (info e prenotazioni: 3384040237, workshop@senzaconfinidipelle.com).

Attraverso il workshop multidisciplinare residenziale Overlap e il progetto ICEMURA Bodies in Landscape, il gruppo di lavoro coordinato da Senza Confini Di Pelle prosegue la sua ricerca pluriennale sulla realtà biologica dei flussi migratori, tralasciando volutamente sovrapposizioni politiche e ideologiche, spesso fuorvianti per capire in tutta la sua complessità un fenomeno naturale come quello degli spostamenti di gruppi e individui.

Il termine inglese “overlap” significa “sovrapposizione”, “coincidenza”, e proprio da una lettura incrociata delle mappe elaborate dall’ISPRA, in uso presso l’Osservatorio Faunistico del Parco Nazionale dell’Asinara, in cui vengono rilevate le rotte degli uccelli migratori tra Africa ed Europa e le mappe stilate da Medu, che riportano le rotte delle persone dai paesi del centro Africa verso l’Europa, è emersa una importante coincidenza tra le due rotte migratorie.

Il Progetto Overlap, condotto dal 2019 dall’associazione Senza Confini Di Pelle, con il patrocinio del Comune di Porto Torres, il contributo di Fondazione di Sardegna, Regione Sardegna e Ministero della Cultura, coinvolge 21 partner internazionali tra cui l’Ente Parco Nazionale dell’Asinara, l’Università degli Studi di Sassari – Dipartimento di Architettura Design e Urbanistica e l’Università degli Studi di di Cagliari – Dipartimento di Lettere Lingue e Beni Culturali, l’associazione medico umanitaria di Roma Medu, l’associazione Tusitala e il Centro Coreografico di Nantes.

Gli esiti della ricerca di Overlap, giunta al suo secondo triennio, sono stati divulgati negli anni tramite spettacoli di teatrodanza, performance di danza site-specific, mostre di arte visiva, video, videodanze, concerti e pubblicazioni scientifiche, tra queste la recente pubblicazione OVERLAP, edita da Senza Confini Di Pelle e presentata al Salone Internazionale del Libro di Torino 2023 che ne illustra i primi 3 anni. Il progetto si propone inoltre di realizzare una rete internazionale che colleghi l’isola dell’Asinara con le adiacenti sponde del Mar Mediterraneo.