“Caso Funtanazza, ambientalisti muti”

ALGHERO – Passano gli anni, ma la musica non cambia. La Sardegna, e i suoi territori di riferimento, restano (nel bene o nel male), legati al tema dell’urbanistica. Tutto nasce col Ppr voluto da l’allora presidente della Regione Renato Soru. Piano che, come risconoscono anche larghe parti del centrosinistra, ha “ingessato” la Sardegna. Giusto, probabilmente, regolamentare e mettere un freno al consumo del territorio, ma prima si sarebbe dovuto creare un nuovo modello di sviluppo. Mentre, turismo, commercio, trasporti e agricoltura, sono rimasti la palo ed è cosi che la Sardegna, nonostante il costante aumento dei flussi di visitatori, è sprofondata in una crisi mai vista.  Per contro, qualcuno, tra cui lo stesso Soru, è arrivato prima del “suo” Ppr riuscendo a proporre progetti dentro la famigerata fascia costiera dei 2 chilometri. E’ il caso di Funtanazza. Costa occidentale, nei pressi dello straordinario litorale di Arbus. La polemica è scoppiata dopo il via libera alla costruzione di un immobile la cui società fa capo al fratello di Renato Soru (Riva di Scivu, il nome della società).

“La reazione del gruppo di intervento giuridico alle mie osservazioni denota una certa suscettibilità sulla questione Funtanazza. Tuttavia, l’associazione ambientalista elude ancora l’argomento, perché nella sua nota si occupa più del sottoscritto che della questione relativa alle aree di Funtanazza e di Scivu. Confesso di non essermi occupato di questa zona negli anni ’90, ma attualmente le conosco molto bene e so che cosa sta accadendo”.  Così Marco Tedde, vicecapogruppo in Consiglio Regionale di Forza Italia.

“Forse questo dà fastidio o è un problema? Per quanto attiene a Funtanazza i paladini dell’ambiente sono rimasti indietro: lo stesso Soru, nella sua ultima dichiarazione, ammette di non aver mai ceduto il bene alla Conservatoria delle Coste, come promesso solennemente nel 2008. La stizzita smentita del gruppo di intervento giuridico conferma quanto ho affermato, perché illustra una serie di iniziative, che via via scemano man mano che va avanti il progetto della famiglia Soru. Né, noi dal flebile fiato, abbiamo sentito rimbombare nell’aria la tuonante voce dei guardiani dell’ambiente quando, in seguito alle gravi osservazioni della forestale, i Soru hanno promosso un ricorso al TAR. Può darsi che, quando è di sinistra, l’imprenditore sia specie protetta”.

 

Nella foto la “speculazione immobiliare” prevista per Funtanzza