“Cap d’Any, tanti soldi e pochi turisti”

ALGHERO – “Con i festeggiamenti del Capodanno é praticamente giunto a conclusione un mese di eventi artistici, culturali e di intrattenimento finanziati con risorse pubbliche: sarebbe perciò utile fare un primo sommario rendiconto. Prima di poter definire “il capodanno” un grande evento turistico e glorificarne gli effetti si dovrebbero leggere i risultati in termini di dati e numeri a conferma del successo o meno, della manifestazione”. Cosi Patricia Petretto responsabile turismo direttivo regionale Energie per l’Italia / Azione Alghero e Maurizio Papa componente del direttivo regionale di Energia per l’Italia / Azione Alghero sulle manifestazioni di fine anno e in particolare del Natale e Capodanno.

“Il Capodanno algherese, purtroppo, non è più un evento di richiamo internazionale per gli evidenti problemi collegati alla mancanza di collegamenti aerei ed alla mancanza di adeguate azioni di marketing. Arranca e fa fatica ad affermarsi anche regionalmente per le contemporanee iniziative realizzate in altre località sarde con cartelloni e nomi di prestigio. Leggere perciò le dichiarazioni della “riscaldata” assessora al turismo che glorifica ed enfatizza l’eccellenza degli spettacoli del “Mes que un mes” e attacca a testa bassa le opposizioni che osano criticarla , lascia perplessi”.

“Da cittadini attenti a ciò che ci avviene attorno e a come si spendono i nostri soldi ci saremmo posti una domanda: il costo delle iniziative realizzate é giustificato dai benefici ricavati? Ovviamente in prima battuta non siamo in grado di rispondere, innanzitutto non sappiamo quanto sia costato tutto ciò: sarebbe perciò utile che mettendo da parte le fanfare e il trionfalismo autocelebrativo l’assessora facesse conoscere con il maggior dettaglio, ai cittadini algheresi quali siano state le spese sostenute per finanziare “Mes que un Mes”. Dovremmo provare poi a fare due conti sulle ricadute nel tessuto economico cittadino delle stesse iniziative”.

“Non sono disponibili dati ufficiali, ma dalle informazioni di pubblico dominio sembrerebbe che nel periodo a cavallo di Capodanno si siano raggiunte percentuali di occupazione dei 1.000 posti letto alberghieri e di un numero imprecisato in strutture extra alberghiere ufficialmente disponibili del 95%; tale occupazione si é limitata a soggiorni molto brevi da 1 a 3 notti. Perciò nella notte di Capodanno a volere essere ottimisti si possono provare a stimare non più di 2000/3000 presenze nelle strutture ricettive locali. Allora viene naturale arrivare alla conclusione che il resto del pubblico che ha assistito al concerto e allo spettacolo pirotecnico fosse costituito in larga parte dagli stessi algheresi e dagli abitanti dei comuni vicini. I ristoranti, i bar e gli altri esercizi aperti hanno lavorato quasi esclusivamente nella notte di Capodanno”.

“In sintesi, la folla che ha animato il Capodanno 2018 era costituita da residenti algheresi e dei comuni vicini, mentre la presenza di “turisti” ha avuto una incidenza irrilevante. La manifestazione perciò da un punto di vista turistico è stato un flop, un flop che questa amministrazione tenta di trasformare, con un grande bluff mediatico, in un successo, in quello che viene definito dallo stesso sindaco come il “ Capodanno della Sardegna”.

“Anche se prevediamo sia la nostra una richiesta che resterà inascoltata, chiediamo all’amministrazione, smessi i toni trionfalistici, di riflettere e valutare se la spesa di importanti somme del bilancio comunale/ Fondazione Alghero per format di eventi quale quello in questione abbia ancora senso. Se perciò non sia più utile fare tesoro anche di quest’ultima esperienza per ripensare radicalmente la propria strategia di sviluppo turistico della città”.

Nella foto Patricia Petretto

S.I.