Bar e ristoranti, a Olbia chi chiude perde il “dehors”. Più iniziative per resistere

ALGHERO – Il periodo è difficile per tutti, ma d’altra parte si arriva da un’estate record dove i locali, cosi come altre attività, compresi, ad esempio, gli scali aeroportuali e le compagnie aeree, hanno sicuramente messo molto fieno in cascina. O almeno cosi avrebbero dovuto avere. Poi, certo, tra pandemia, prima, e crisi legata alla guerra, dopo, stiamo vivendo uno dei momenti più difficili di sempre.

Ma, anche al fine di arginare scelte univoche non volte a considerare la parte “pubblica” di certe attività, ad esempio Olbia, grazie ad uno ordinanza del suo Sindaco Settimo Nizzia, decide che i ristoranti e bar che chiudono nei mesi freddi devono smantellare dehors e non occupare più i suoli pubblici assegnati.

A questo punto, come riportato oggi anche da alcuni media, sono molti gli esercizi pubblici che hanno deciso di restare aperti. In questo caso si ottengono più risultati: quello di non occupare inutilmente gli spazi pubblici (spesso andando a togliere sempre più utili posti auto) e soprattutto su garantisce un servizio anche nei mesi di “bassa stagione” favorendo i seppur minimi flussi di villeggianti e, non da meno, favorendo l’uscita di casa dei residenti.

A questo, come indicato in questi giorni da alcuni rappresentanti del reparto mercantile ad Alghero, andrebbero programmate e realizzate delle manifestazioni utili sempre ai suddetti obiettivi. Format che, come accaduto in passato con Primavera in Riviera e altri di musica, enogastronomia, sport e altro, davano, e possono ancora dare, sostegno agli obiettivi di aiutare il tessuto economico a sopravvivere con meno sacrifici nei periodi meno caldi.