Arriva l’estate, c’è aria di elezioni

ALGHERO – C’è aria di elezioni. E non solo per le amministrative dei prossimi giorni, ma di consultazioni anticipate. Da Roma a Cagliari fino anche a livello locale, Alghero compresa, scommettono che ci sarà una chiamata alle urne prima della scadenza naturale dei rispettivi mandati. A livello nazionale la fine prevista sarebbe per febbraio 2018, ma oramai pare evidente che si andrà a votare all’inizio dell’autunno. Tra settembre e ottobre. Questo per diversi motivi tra cui farle coincidere col voto della Germania da cui abbiamo anche “copiato” il modello elettorale. Del resto, oramai, Berlino è diventata la vera guida non solo dell’Europa, ma soprattutto dell’Italia vista le sue ataviche problematiche sociale, economiche e dunque politiche. In questo caso anche il Movimento 5 Stelle ha accettato la proposta del Pd e Forza Italia (“modello tedesco”, un mix tra proporzionale e maggioritario) facendo commentare che alla fine anche i grillini non disdegnano avere la possibilità di nominare alcuni di quelli che saranno eletti per avere comunque un controllo maggiore delle liste.

Passando a livello regionale, sono state le dimissioni dell’assessore Paolo Maninchedda ad accelerare i ragionamenti, per la verità già in atto, verso le elezioni anticipate. [Leggi] In questo caso il periodo sarebbe molto più ampio. Infatti il presidente Pigliaru dovrebbe terminare a febbraio del 2019, ma invece, secondo i bene informati, si andrà al voto entro l’anno anche in Regione o comunque subito dopo il Nazionale. C’è, infatti, anche da considerare, che la pattuglia dei consiglieri del Partito dei Sardi è piuttosto nutrita e se decidesse di non mantenere più i numeri, il Governatore andrebbe a casa. Altra grana per Pigliari è anche la sostituzione dell’assessore Deiana che è andato all’Autorità Portuale.

E proprio pochi giorni fa Maninchedda era stato ad Alghero, oltre che per confermare quanto già deciso da mesi, ovvero che i reflui del Calik verranno usati per usi irrigui, anche per battezzare il gruppo consigliare (composto da Elisabetta Boglioli e Marina Millanta con l’assessore Gavino Tanchis in Giunta) e, si mormora, per tenere vivo il legame anche col sindaco Bruno in vista del passaggio nel suo partito anche di altri ex-Pd proprio dell’area bruniana. Da non dimenticare che proprio Maninchedda stava “gestendo” anche le delicate questioni del porto di Alghero, strada 4 corsie, vasche raccolta e depuratore. Tutte connesse tra loro da un sottile “fil rouge”. Ma invece, ecco le dimissioni del leader regionale del Pds. Ma non solo, è sempre più discussa la possibilità che anche ad Alghero si voti prima delle fine naturale. Questo per diversi motivi. A parte l’assenza già evidente, da tempo, di numeri certi della maggioranza (adesso anche il consigliere Moro, dopo la Oggiano, si è trasferito a lavorare oltre Tirreno, dunque il numero 13 è svanito) che impediscono di governare e questo dovrebbe essere sottolineato dalle opposizioni che stanno in Aula, ma anche per la possibilità che qualche esponente scelga di provare di andare a Roma o Cagliari e abbandonare l’assemblea dei via Columbano. E infine, l’anticipazione del voto locale che molti danno per certo a maggio 2018, anche per l’arcinota inchiesta sui “fondi ai gruppi regionali” che potrebbe far scattare la Severino per il Primo Cittadino (sospensione per 18 mesi), ma questo solo in caso di rinvio a giudizio e seguente richiesta di condanna.

Nella foto un seggio elettorale

S.I.