Area crisi: Bruno scrive a Pigliaru

ALGHERO – “Apprendo con sconcerto la decisione della Giunta di escludere Alghero dalle aree di crisi industriale complessa. Una scelta inaccettabile, il territorio di Alghero nell’ultimo decennio vive infatti un delicato periodo di recessione economica al pari delle attigue aree di Sassari e Porto Torres, tanto da determinare un’emorragia occupazionale e produttiva che preoccupa anche per le forti ripercussioni sociali che rischia di avere”. Così il sindaco Mario Bruno nella lettera inviata questa mattina al Presidente prof. Francesco Pigliaru, sconcertato dalla decisione pericolosa e incomprensibile della Giunta regionale da lui guidata.

“Per questo, tutte le politiche degli ultimi anni hanno avuto lo scopo di alleviare l’esasperazione e la comprensibile rabbia di centinaia di lavoratori e interi sistemi produttivi in drammatica crisi. La nascita e costituzione del Comitato per l’Area di crisi, ormai avvenuta circa dieci anni fa, è il chiaro segnale di quanta incertezza e difficoltà avvolga il territorio. Una condizione riconosciuta, da sempre, dalla Regione Sardegna e dal Governo centrale, consci e consapevoli delle difficoltà occupazionali in cui si trova il Nord Ovest dell’isola, tanto da avviare e sottoscrivere col MISE, di concerto con l’assessorato all’Industria, il riconoscimento formale delle aree di crisi industriale complessa includendo nel polo di Porto Torres i comuni di Sassari e Alghero”.

“Un fatto ovvio e motivato dalla gravissima recessione economica e perdita occupazionale legata anche alla delocalizzazione e deindustrializzazione del polo, dalle ripercussioni dirette sui territori limitrofi per le incertezze derivanti dalla riconversione per la Chimica Verde e le pesanti ricadute sull’indotto. Detto ciò, appare pericolosa e ingiustificata, oltreché incomprensibile, la decisione assunta con la deliberazione di Giunta regionale nr.53 del 30.09.2016, che modificando la precedente delibera del 13.09.2016 ha escluso dal riconoscimento di area di crisi complessa il territorio di Alghero”.

“Questo comporterà un danno enorme e certo al tessuto economico-sociale, con ulteriori e pesanti ripercussioni sul numero degli occupati, stante l’impossibilità di attivare progetti di recupero ambientale, efficientamento energetico, infrastrutturazione, riqualificazione e riconversione industriale nella zona di San Marco. Interventi già proposti dal Comune di Alghero su sollecitazione dell’assessorato regionale all’Industria nell’ambito del recente incontro svoltosi con le rappresentanze sociali ed economiche e inseriti nel dossier inviato alla RAS. Nel contesto in cui si ritrova il Nord Ovest della Sardegna, con l’aggravarsi perfino della crisi dei trasporti a causa dei noti problemi dell’aeroporto, non è il momento di lasciarsi sfuggire simili occasioni, tanto meno il tempo di alimentare inutili e controproducenti contrapposizioni tra città della Sardegna. E’ invece il momento per valorizzare le tante eccellenze e il ruolo strategico del polo industriale di Porto Torres, Sassari e Alghero per contribuire a rilanciare un’economia asfittica di un territorio già abbondantemente segnato dalla crisi”.

“Sono certo che l’intera Giunta regionale comprenda il danno certo che potrebbe derivarne dalla mancata rettifica del perimetro dell’area di crisi complessa e intervenga con estrema priorità per porvi rimedio. Non è accettabile infine che decisioni tanto importanti per lo sviluppo socio-economico del territorio vengano assunte escludendo il protagonismo e la capacità progettuale degli enti locali. Assistiamo allibiti a questa decisione sulla quale ci opporremmo sul piano politico e tecnico, non riuscendo a comprenderne le ragioni”.

Nella foto Pigliaru e Bruno

S.I.