Alghero presidio (anche) sociale. Urge unica regia

ALGHERO – Non ci vuole un genio per comprendere che in una fase di totale depressione economica il flusso turistico e in generale di passeggeri che potrebbe usufruire dei tre scali sardi è esiguo. D’altra parte la mancata riapertura, fino i primi di giugno, dell’aeroporto di Alghero fa il paio con tutte le grandi incompiute di questo territorio che è sempre più in affanno rispetto agli aree della Sardegna.

Non subiamo scelte nefaste, ma peggio: mancate scelte. E questo riguarda la Sanità, le infrastrutture turistiche e viarie, la portualità, i trasporti su ferro e gomma, lo sviluppo urbanistico e tanto altro. Da tempo si è avulsi da scelte e azioni di piccolo cabotaggio che paiono essere questioni elefantiache invece hanno una ricaduta sociale iniqua, pur producendo “fiumi di inchiostro” e continue “guerriglie” e poco altro.

L’Aeroporto di Alghero non è soltanto un simbolo, ma è uno degli ultimi presidi di resistenza nella creazione di economie e posti di lavoro. Vista la mancanza di scelte sugli altri principali asset (a partire dai tre porti facenti capo al Comune di Alghero), lo scalo di Fertilia resta, oltre che la porta principale degli accessi per i territorio, anche un presidio ancora valido di tenuta sociale. E non solo di quest’area, infatti, come noto, sono sempre più i dipendenti da Rudas in poi che il contrario.

E anche quest’ultimo è un effetto della sempre maggiore distanza dello scalo dal territorio dove insiste ed è ubicato ed è nato con un chiaro riferimento allo sviluppo dei vari turismi locali. Invece, vista anche la perenne crisi generale acuita dal devastante “Covid 19”, sarebbe vitale connettere l’attività della Società di gestione con le azioni messe in campo dai comuni dal Nord-Ovest con capofila Alghero e Sassari, senza dimenticare gli altri. Perchè è sempre maggiore l’attrazione di aree come l’Est e Sud Sardegna dove le mete raggiungibili e ricche di offerte sono molto più numerose.

Si parla sempre di Territorio, ma si lavora poco per operare in termini di macro-area. Che è quasi un ossimoro vista la “nano-economia” di questa zona dell’Isola che, però, ha, come diciamo spesso e com’è stato in passato, ha delle straordinarie risorse e potenzialità da poter nuovamente mettere a regime. Forse, tre Aeroporti, soprattutto con flussi esigui, sono troppi, ma basterebbe raggiungere l’obiettivo (anch’esso) ancora sulla carta e ripetuto da anni ovvero quello di creare un’unica guida dei tre scali o almeno di due di essi: Alghero e Olbia. Processo che potrebbe essere verso la sua definizione, salvo ulteriori ed ennesime, sempre più gravose, incompiute.

Nella foto l’aeroporto di Alghero

S.I.