Alghero: Meta e Parco nel pantano

ALGHERO – Le due principali ramificazioni del Comune di Alghero attraversano il momento più difficile dalla loro creazione. Due organismi che da soli potrebbero, e anzi dovrebbero, creare le basi per un solido rilancio economico della Riviera del Corallo che tradotto significherebbe aumento dei posti di lavoro. Fondazione Meta e Parco di Porto Conte due entità che, come detto, dovrebbero andare a braccetto, insieme alle altre realtà produttive del territorio, per produrre sviluppo. Turismo, cultura, spettacoli, enogastronomia, eventi (sportivi e artistici), bellezze naturali, musei, manifestazioni e tanto altro che se solo di due organismi fossero realmente a regime potrebbero produrre in una quantità tale da attirare enormi flussi turistici da far impallidire le altre aree della Sardegna e anche del Mediterraneo.

Del resto tutti, anche grazie ai social, ricordano quanto il Comune catalano d’Italia sia uno dei luoghi belli mai visti. Eppure due enti come Meta e Parco che dovrebbero essere il motore dello sviluppo si trovano nel pantano. Entrambi interessati da delicate indagini riguardo le nomine e atti. La Fondazione, oltre che l’assenza di una radicale azione di programmazione e promozione, vede i vertici e l’amministrazione al centro dell’azione portata avanti dalla Guardia di Finanza a seguito di un paio di denunce dove i mittenti hanno ricordato la loro esclusione dal concorso per la figura del direttore pur avendone i titoli. Ma non solo. Infatti emerge dalle carte anche il fatto che il Cda, a seguito delle dimissioni di Giovanna Faedda, avrebbe proceduto alle operazioni della realizzazione del concorso e seguente nomina del direttore e nuovo Cda in una condizione “zoppa” ovvero con soli due componenti su tre come invece indica lo statuto.

Sul Parco, come emerso i questi giorni, è quasi certo l’addio del presidente Antonio Farris. Professore universitario, nominato direttamente dal sindaco Bruno, che, a quanto pare, una volta approvato nei prossimi giorni il bilancio, lascerà il posto di guida dell’area di riserva terrestre. Un brutto colpo per la compagine politica che governa Alghero che ha sempre indicato l’ambiente come tema prioritario e che invece ha visto la peggiore stagione di sempre in tema di rifiuti e decoro e poi, adesso, l’altra tegola delle dimissioni del presidente del Parco. Sembra che Farris lo abbia già detto al sindaco il quale, secondo indiscrezioni, non avrebbe preso bene tale decisione. Non è chiaro chi possa andare a ricoprire quel ruolo che, come detto, vede un’inchiesta delle Fiamme Gialle sull’iter della nomina del direttore e sulle consulenze relative al Piano del Parco che, a tutt’oggi, ancora non è stato adottato e ciò pesa tantissimo sullo sviluppo del territorio. Si aggiunge anche il fatto che il ruolo, per scelta a dir poco assurda del centrosinistra nella precedente amministrazione, deve essere svolto gratis. Insomma un quadro molto precario a cui si aggiungono “spifferi” che vedrebbero alcuni malumori dentro la Meta, in particolare nel nuovo Cda e comitato scientifico (che per adesso si è riunito solo una volta), che non escludono premature abbandoni.

Nella foto un momento del consiglio con la maggioranza, sindaco e alcuni assessori in riunione col dirigente Canessa

S.I.