Alghero è (già) commissariata

ALGHERO – Nonostante ci siano delle scadenze, come il riconoscimento del piano di razionalizzazione delle partecipate, il Consiglio Comunale non è stato ancora convocato. Di Commissioni, ovvero gli organismi collettori tra istanze dei cittadini e amministrazione, neanche l’ombra. Eppure, quando si parla della possibilità di caduta anticipata della Giunta e arrivo del Commissario, alcuni gridano allo scandalo. Alghero, da mesi, è di fatto già “commissariata”. Giunta zoppa, maggioranza sgretolata e attività amministrativa ridotta ai minimi termini. O meglio all’ordinario. Proprio quello che farebbe un dirigente regionale qualora il sindaco finisse prima il suo mandato. Infatti, a qualcuno sfugge, che il “commissario” non è nient’altro che un tecnico in seno all’organigramma regionale nominato, in questo caso, dal presidente Pigliaru.

L’effetto di questo “commissariamento” è evidente in tutti i settori. Viene ricordato spesso lo scandalo dell’assenza, da oramai 6 mesi, di un assessore al Turismo e Meta, ma non solo. Assenti anche i riferimenti in comparti cruciali come Urbanistica (Puc, Puc e Piano della Bonifica ancora un miraggio) e soprattutto i Servizi Sociali con tutto quello di negativo che ne consegue. Ma, come se ogni scusa fosse utile per traccheggiare, galleggiare e tirare a campare, adesso la politica ci vorrebbe far credere che le sorti della città sono legate al congresso del Pd. Niente di più lontano dalla realtà. Quella è una partita, o meglio una resa dei conti (quasi infinita), tutta interna ai dem, locali e perfino regionali. Ma questa partita, seppur politicamente importante, non ha alcun effetto diretto su quelle che sono le istanze e le urgenze di Alghero e degli algheresi.

In questo modo si perde solo tempo. Dopo il tesseramento del PD ci sarà il congresso. Poi le elezioni nazionali, le liti e poi gli esiti, le analisi e vià così. E Alghero? Ancora in fondo, sempre più lontana, sbiadita. Come la cartolina di una città che era il faro del Turismo regionale e oggi, purtroppo, non lo è più. Questo anche per l’assenza di interventi strutturali come la riqualificazione del porto, anzi dei porti (pure Fertilia e Porto Conte), la creazione di nuove strutture alberghiere e servizi a Maria Pia, le borgate, la circonvallazione, il primo lotto della 4 corsie, campi da golf e nuovi spazi sportivi, nuovi veri grandi eventi e tanto altro.

Tutte cose che, viste anche le motivazioni della “discesa in campo” e poi elezione di Bruno, avrebbero dovuto trovare già da tempo sintesi in Consiglio e realizzazione in seno alla Giunta. Niente di tutto questo, essere, di fatto, “commissariati”, costa anche questo alto prezzo. Certo, volendo basterebbe che 10 consiglieri chiedessero di convocare la massima assemblea cittadina o addirittura in 13 potrebbero andare dal notaio o portare in aula una mozione di sfiducia. Ma forse i tempi della politica non paiono più rispecchiare quelli degli algheresi.

Nella foto il Municipio di Alghero

S.I.