Agro contro Comune e Regione, Pai: “ci hanno preso in giro”

“Ancora una volta la politica cittadina e quella regionale la fanno in barba all’agro, decidendo sulla testa dei cittadini e delle aziende senza neppure porsi il problema di quanto danno economico causeranno.  La variante al Piano di Assetto Idrogeologico, il famoso PAI, tanto decantata come la risoluzione dei problemi creati dal Piano Stralcio Fasce Fluviali e dal primo studio del 2018 altro non è una vera presa in giro!”, cosi Tiziana Lai presidente del Comitato Zonale della Nurra che si scaglia contro le attuali guide di Regione e Comune.

Non è neppure un pannicello caldo ma una vera è propria presa per i fondelli, in totale spregio alle più comuni regole politiche ed amministrative.

L’amministrazione Conoci, la maggioranza di centrodestra a trazione sardista/leghista in carica, con al suo fianco il Presidente Michele Pais come rappresentante del territorio in Regione, sceglie non solo di andare in continuità con il progetto dell’amministrazione Bruno, nonostante la feroce opposizione fategli e il grande risalto sull’argomento usato appositamente in campagna elettorale, ma sceglie anche di non risolvere i problemi tecnici.

Ci spieghiamo meglio:

  • l’incarico per il progetto sia dell’art. 8 sia quello per la variante dell’intero territorio comunale è stato ri-assegnato all’Ing. Fabio Cambula;

  • l’area della Bonifica avrà 2 aree distinte di vincolo, una con vincolo idrogeologico hi* e una con vincolo idrogeologico hi4;

  • le opere di mitigazione previste sono solo n.8 (OTTO) su 800 ettari a vincolo ed hanno un importo totale di €.2.540.000,00 su un totale di €.10.145.000,00 per tutto il territorio comunale;

I risultati di questi tre punti sono i seguenti:

  • Il tanto vituperato Ing.Cambula prosegue il suo lavoro di progettazione in continuità con il lavoro precedente senza naturalmente smentire se stesso;

  • l’area della bonifica storica divisa ancora a sua volta in due zone di vincolo, creando un ulteriore differenza tecnico/economica in un territorio che per natura e storia è invece omogeneo;

  • nessuno studio di dettaglio che permetta la vera risoluzione dei problemi, sia in termine di vincolo sia in termine di opere pubbliche, ma uno studio che prevede un maggior dettaglio solo nell’area della piana di Orune dove il vincolo passa da hi4 a hi* e nessuna novità per il resto del territorio;

  • previsione di pochissime opere di mitigazione per altro solo nel territorio dove non è stato operato un maggior dettaglio;

  • 800 ettari di territorio produttivo, su cui insistono importanti attività economiche e decine di famiglie, lasciate ad annegare nella marea dei vincoli idrogeologici con le nefaste conseguenze sia economiche che tecniche;

  • le novità sulle hi* sono determinanti in termini vincolistici. Il comune dovrà introdurre “norme relative al divieto di realizzazione di nuovi volumi interrati e seminterrati, alla realizzazione di interventi di adeguamento e di misure di protezione locale ed individuale, alla dismissione obbligatoria e irreversibile dei locali interrati esistenti” come da comma 5 quinquies art.8 N.T.A. PAI aggiornate con Delib.G.R. n. 2/8 del 20.1.2022

Dove sono i nostri amministratori ed i nostri cari consiglieri comunali, quelli che tanto hanno usato la nostra battaglia per la loro campagna elettorale? Hanno tutti ben pensato di stare lontani dalle nostre riunioni per non sentire la nostra posizione e così avere la libertà di votare uno strumento che mette in ginocchio il territorio.

Dov’è la politica, quella vera, quella capace di approfondire ed analizzare nel dettaglio le conseguenze delle scelte fatte ed in grado di porre rimedio, se necessario, a tutela di tutti i cittadini senza dover sottostare a dettami o schemi che nulla hanno a che vedere con il bene pubblico?

Solo l’Assessore Emiliano Piras si è posto davanti al confronto pubblico difendendo scelte indifendibili e interpretando norme che poco hanno da essere interpretabili.

Chiediamo ancora una volta, dopo tre anni di interlocuzioni e di prese in giro, che ci si fermi, che si ragioni in maniera sensata e compiuta e che si faccia dunque un progetto di variante con dettaglio unico per l’intero territorio della bonifica storica, prendendo in esame la realtà dei luoghi con cartografia adeguata e mettendo in campo la volontà di liberare il territorio dai vincoli oltre a progettare opere realmente utili.

Proseguiamo la nostra battaglia in tutte le sedi opportune e necessarie per tutelare le nostre ragioni ed il nostro patrimonio economico, battaglia per altro già in piedi dal 2017, senza mollare di un millimetro e senza fare sconti a nessuno. “