Agro allagato, che fine ha fatto il Piano di mitigazione?

ALGHERO – “Mi chiedo che fine abbia fatto il Piano di mitigazione del rischio del quale si parlava in occasione della presa d’atto del PAI redatto dall’ing. Cambula. È stato predisposto? E’ stato finanziato?”. Cosi Tonina Desogos, Presidente Comitato di Borgata di Maristella riguardo la grave condizione dell’agro a seguito delle piogge di queste settimane.

“Che fine ha fatto? A quei tempi in agro alcuni, pochi a dir il vero, ingegneri idraulici, con titolo conseguito online in due notti, ma soprattutto leoni da tastiera avvezzi alle polemiche, sostenevano apertamente e pubblicamente che il rischio previsto nel PAI per le zone contrassegnate a elevata pericolosità fosse frutto di studi sbagliati. Ovviamente non si riferivano ai loro studi, mentre l’Amministrazione Comunale Algherese precedente e anche la stragrande maggioranza degli abitanti e degli imprenditori agricoli dell’agro di Bonifica sì fidarono di chi invece gli studi li aveva fatti, non in due notti. E fu così che il PAI poté essere licenziato”.

“Questo era ieri. Oggi invece i fatti, le immagini e i danni inflitti al mondo agricolo della Bonifica, oltre che chiarire impietosamente chi ieri aveva ragione, impongono riflessioni ben più serie e approfondite da parte di tutti gli Enti, Amministrazioni e i veri e titolati portatori di interesse in agricoltura, per dare immediate risposte e soluzioni che non possono prescindere dal reperire risorse per mitigare quel rischio paventato e certificato da chi ne aveva titolo valido. Bisogna fare attenzione inoltre al fatto che il pericolo non è passato ma anzi, potrebbe essere in agguato e i danni molto più ingenti: oggi infatti, con i terreni impregnati come sono d’acqua, se dovesse piovere insistentemente per qualche giorno assisteremmo a disagi inimmaginabili”.

“Tutto il resto sono pittoresche prese di posizione che persino quando affermano di non voler polemizzare, polemizzano, con ricadute deleterie sul mondo agricolo della Bonifica e sugli Enti a supporto e servizio del mondo agricolo stesso”.

Nella foto il canale Orune in questi giorni con una grossa portata d’acqua anche per la mancata pulizia dell’alveo