“Autonomia, 5 Stelle e Sinistra condannano la Sardegna: gravissimo”

CAGLIARI – “Mentre in Veneto il presidente Luca Zaia firma – insieme al ministro Calderoli – quattro pre-intese per ottenere nuove competenze in settori strategici come sanità, protezione civile, professioni e previdenza complementare, in Sardegna la maggioranza di sinistra ha scelto di condannare l’isola a rimanere al palo.

Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni.

Abbiamo chiesto, e continuiamo a chiedere, che la Regione convochi la Commissione paritetica, apra un confronto serio con il Governo e costruisca un piano pluriennale per rafforzare i poteri della Sardegna e garantirle pari competitività. Lo abbiamo fatto attraverso una mozione che è stata bocciata dalla sinistra al governo della nostra regione. Un errore politico grave, che condanna la Sardegna all’irrilevanza proprio nel momento in cui il regionalismo italiano sta cambiando.

Negli ultimi anni abbiamo portato avanti un’attività capillare di informazione in tutta l’Isola per spiegare, approfondire e proporre soluzioni concrete. Ricorderete il ciclo di convegni dal titolo “Autonomia differenziata? Noi ci occupiamo di Sardegna!”. Incontri trasversali, partecipati e di alto livello che hanno visto la presenza di accademici, esperti e figure di primo piano della pubblica amministrazione.

Eppure la maggioranza ne ha fatto una questione di colore, e a farne le spese sono i cittadini sardi con le loro emergenze ed esigenze, mentre oggi abbiamo la dimostrazione concreta che le Regioni che lavorano e trattano seriamente con il Governo raggiungono gli obiettivi. Autonomia significa lavoro, visione, negoziazione, e mentre il Veneto firma nuove pre-intese e procede spedito verso una maggiore autonomia, il campo largo sardo respinge la mozione che avrebbe permesso di avviare un percorso indispensabile per tutelare la nostra specialità. La Sardegna rimane ferma mentre gli altri avanzano”.

 

Aldo Salaris, Riformatori Sardi