Sistema viario arcaico, troppi incidenti e odissea Circonvallazione: cercasi strade moderne e sicure

ALGHERO – Tra le tante priorità di chi governa i processi, dalla politica alle rappresentanze di categoria, non può che esserci la vita delle persone. Non solo in termini di qualità e dunque di servizi (tutt’ora troppo assenti), ma proprio di sicurezza e salute. A parte il sistema sanitario che, come emerge ogni giorno è sempre in emergenza, ci sono molti altri aspetti a partire dal sistema viario.

La Sardegna, come emerso dai dati diffusi in questi giorni, ha il record di incidenti stradali. Un triste e preoccupante primato che dovrebbe allarmare tutti, in particolare i governanti che dovrebbero porre questo come primo punto, insieme a trasporti (da e per l’Isola) e Sanità, altro che feste e festicciole.

Del resto i dati parlano chiaro: in Sardegna ci sono stati, nel 2024, 3583. 192 più dell’anno precedente con una crescita del 5,7%. Aumentano anche i decessi: da 110 a 113. L’anno europeo della sicurezza stradale, il 2019, ha visto l’Isola andare in totale controtendenza con un valore che il più alto d’Italia: in sei anni ci sono stati 42 decessi in più.

Certo, su questi dati pesano velocità, distrazione, guide in stati alterati, ma è evidente a tutti, da tempo, che le strade sono spesso delle trappole: segnaletica lacunosa o assente, illuminazione inesistente, pochi guard-rail così come è raro trovare strade con carreggiate divise e più sicure. Senza considerare le carreggiate con pavimentazione sconnesse e insicure.

Basti pensare alla viabilità del territorio algherese che ogni anno registra una sequela disarmante di incidenti e , nonostante questo, siamo fermi ad collegamenti che praticamente sono identici a quelli di oltre mezzo secolo fa. Questo a fronte dell’aumento straordinario di traffico con mezzi molto più impattanti e mastodontici, in particolare quelli legati al mondo del lavoro.

Senza considerare i picchi di traffico durante i mesi caldi. Che vedono arterie, ad esempio come il collegamento dal Calich fino a Porto Conte, essere le medesime di inizio ‘900.  Oppure la “Due Mari”, arteria pericolosissima così come i vari collegamenti con l’aeroporto o, dall’altra parte, gli innesti tra agro e strada di Bosa, dove, anche qui, nonostante l’estate siano presi d’assalto da residenti e turisti, gli asfalti e la segnaletica sono risibili, per non dire peggio. Salvo poi, spesso, ritrovarsi tutti registrare ancora un incidente o, peggio, ennesima croce. Nel frattempo, come nell’opera di Godot, Alghero e gli algheresi attendono da oltre 30 anni la così detta “Circonvallazione”, opera che, almeno nella parte comunale, pare non vedrà ancora la fine. Una vera e propria odissea simbolo della stagnazione e dell’immobilismo del territorio.