Invecchiamento, economie flebili, fuga giovani e calo demografico: sveglia Alghero

ALGHERO – Un po’ come con San Tommaso: se non vedo non credo. Non sono bastati i vari stimoli, anche con molti articoli, tra cui diversi di Algheronews, ma è evidente che fosse necessario uno studio per certificare la preoccupante condizione di Alghero. Niente di irrecuperabile, anche se col passare del tempo e senza azioni forti anche rivoluzionarie, è sempre più difficile rimettersi in carreggiata.

A certificare tale situazione che, come detto, è evidente da (troppi) anni, è lo studio di Nomisma. Importante società indipendente per studi settoriali e territoriali, ricerche economiche, intelligence di mercato, advisory strategico e consulenza, incaricata dall’Amministrazione per fotografare, senza filtri, Alghero.

Recente passato, presente e futuro. Un’analisi molto interessante e utile per andare oltre elementi già noti ma, vista la capacità di ricerca degli autori, messa nero su bianco in maniera efficace ed esaustiva per vedere in filigrana tutti gli aspetti primari del comune catalano d’Italia. In attesa della presentazione dello studio, potrebbero essere sufficienti le sintesi di Nomisma per comprendere tante cose. Attenzione, ovviamente lo studio completo, rappresenta una fucina di spunti e variabili ma, come detto, le parti riassuntive sono piuttosto esplicite.

“L’analisi di benchmark condotta sulla rete dei comuni costieri appartenenti al Network G20s delle Comunità Marine si concentra su località caratterizzate da una forte pressione turistica, con meno di 65 mila abitanti e oltre un milione di presenze turistiche annue. Dal confronto emerge che, sotto il profilo demografico, la città di Alghero ha registrato una diminuzione della popolazione del 1,2% negli ultimi cinque anni, un valore che si colloca in una posizione intermedia rispetto alle altre località turistiche monitorate. Inoltre, presenta un indice di vecchiaia tra i più elevati, con una popolazione dall’età media piuttosto alta. La presenza di stranieri è limitata, un segnale di scarsa attrattività, tanto che Alghero si posiziona al 19° posto in questa classifica. Sul fronte occupazionale, si evidenzia una criticità relativa ai giovani, con un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti”.

Tra i vari dati quelli che non possono non allarmare, come già emerso in altri approfondimenti, sono quelli sull’invecchiamento della popolazione e la conseguente diminuzione della stessa. “L’indice di vecchiaia ad Alghero è aumentato di 21,5 punti percentuali, passando da 244,8 nel 2019 a 297,5 nel 2024. Questo indica un rapido invecchiamento della popolazione nella città. Dato, addirittura, in controtendenza rispetto alla Provincia di Sassari dove l’indice è diminuito del 7,3%, da 261,9 (2019) a 242,8 (2024), evidenziando una leggera riduzione del peso della popolazione anziana rispetto ai giovani. E, anche, a livello regionale si osserva un calo del 5,1%, con l’indice che passa da 280,2 (2019) a 265,9 (2024)”.

Alghero che conta quasi 42.300 (oggi 41.856 ndr) con un calo dell’1,1% negli ultimi 5 anni con un saldo naturale e migratorio che negli ultimi dieci anni è sempre stato negativo e che nel 2024 risulta triplicato rispetto ai valori del 2014, e dalla progressiva diminuzione del saldo migratorio interno (popolazione proveniente dagli altri comuni). Cambiamenti generazionali. Come emerge anche dalla relazione generale del Piano Urbanistico Comunale, tale trend si accompagna tuttavia ad «un malessere demografico crescente dovuto al perdurare di bassi tassi di fecondità e all’abbandono della città da parte di cittadini appartenenti prevalentemente alle classi di età più giovani rispetto ai corrispondenti flussi in entrata». I dati Istat evidenziano infatti, oltre alla flessione dei giovanissimi residenti (0-14 anni), anche una marcata flessione della componente 15-34 anni (-7,8% tra il 2019 e il 2024; -11,6% tra il 2014 e il 2024) e della classe di età 35-44 anni (-16,8% tra il 2019 e il 2024; -26,6% tra il 2014 e il 2024).

“Le previsioni, secondo i dati Istat, rilevano tra il 2023 e il 2043 una diminuzione della popolazione residente del 9%, a causa del calo della popolazione più giovane di Alghero, a fronte di un aumento dei residenti over 65 anni del 35%. Secondo tali previsioni, pertanto, nel 2043 la componente over 65 dovrebbe rappresentare il 40% degli abitanti” e soprattutto, secondo questi numeri, avremmo una realtà più vicina ad un paesotto che ad una cittadina.

Insomma un quadro non certo roseo che avrebbe dovuto vedere già da tempo interventi atti a ribaltare il percorso intrapreso che, come adesso certifica anche Nomisma, non può che portare ad un inesorabile declino sempre troppo vicino alla cristallizzazione di condizioni più che agiate per pochissimi e borderline per quasi tutti fino a creare un luogo fantasma, o quasi, per 8 mesi e vivo per le altre poche settimane. L’analisi c’è, sottovalutare un realtà, già diffusa da tempo, sarebbe da allocchi, ora occorrono azioni deflagranti e anche rivoluzionarie e immediate e non, ancora, ricette, annunci e adagi pilateschi.

Nella foto il frontespizio dello studio realizzato da Nomisma