“Scandalo: Bruno acquista Palmavera”

ALGHERO – “Ed ecco qua, puntuale, si è avverato quello che avevo previsto succedesse e che nel Consiglio comunale, del 30.12.2015, il Sindaco di Alghero aveva escluso categoricamente. Mi riferisco ad una FRASE astutamente inserita nel Documento Unico di Programmazione -Dup- 2016 (e precisamente a pg 61di 270!) tesa a far approvare dal Consiglio comunale l’acquisto del famoso terreno vicino al nuraghe Palmavera, effettuato con una procedura assolutamente illegittima da Meta, senza il rispetto delle procedure di diritto pubblico che devono informare qualsiasi acquisto da parte della Pubblica Amministrazione nonché previste dallo Statuto della stessa Fondazione”. A denuciare il grave episodio che conferma tra l’altra quanto aveva annunciato è il consigliere d’opposizione Michele Pais.

“Ebbene, il Sindaco di Alghero, alla mia specifica denuncia circa la presenza, del tutto inopportuna e scorretta, di quella previsione nel Dup, posto che non era stata oggetto di specifica istruzione da parte del Consiglio, che non fosse stato fornito alcun documento in ordine all’acquisto del terreno e che la delibera fosse sfornita del necessario parere dei Revisori dei Conti, in quella sede assicuratva il Consiglio che MAI quella previsione potesse essere intesa come autorizzazione, o meglio, sanatoria della procedura illegittima adottata dalla Fondazione Meta per l’acquisto del terreno in discussione!
E invece ecco la prova della scorrettezza dei comportamenti e la prova dell’inaffidabilità delle parole del Sindaco: infatti con Delibera di Giunta n. 4 del 12.1.2016, avente ad oggetto “Fondazione Meta, Relazione previsionale annuale, Bilancio di previsione 2016-2018, linee guida di piano programma. Adempimenti ai seni dell’art. 18, comma 1, comma 2, lettera b dello Statuto” si prende proprio spunto da quella frase arbitrariamente inserita nel Dup per autorizzare l’acquisto del terreno vicino al nuraghe Palmavera”.

Una procedura Una procedura quest’ultima scorretta che si inserisce in una illegittima; un insulto ai principi di trasparenza e di corretta amministrazione che dovrebbero informare la corretta gestione della “cosa” pubblica. Dov’è il rispetto delle procedure di legge, non solo formalisticamente inteso? Dov’è il coinvolgimento del Consiglio comunale? Come è possibile piegare in questo modo le norme che regolano i più elementari principi della contabilità pubblica? Come Consigliere comunale, ma anche come cittadino, mi sento profondamente oltraggiato da tale modo “disinvolto” del Sindaco di amministrare il “bene pubblico”, profondamente irrispettoso del ruolo che gli è stato affidato dai Cittadini. Si ricordi sempre che il Comune non è roba sua e soprattutto che quelli che amministra non sono soldi suoi”.

Nella foto Michele Pais

S.I.