Salva Ryanair ok, ma andiamo oltre

CAGLIARI – “Osservo in questi giorni con estremo interesse l’iniziativa della raccolta fondi “salva-rotte” assunta dagli amici e colleghi della Confcommercio Nord Sardegna. Approvo l’iniziativa ed intendo rilanciare proponendo un intervento strutturato anche nel lungo termine e non legato solo a questa fase di emergenza. Già per domani quindi ho inserito l’argomento all’approvazione della Giunta Confcommercio da me guidata nel forte e convinto intento di unire le forze di tutto il sistema economico, politico e sociale dell’intera nostra Regione. L’obbiettivo deve essere infatti quello di trasformare l’iniziativa da una sottoscrizione volontaria ad un vero e proprio progetto di governance di sviluppo regionale”. Cosi si apre la proposta del presidente di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti.

“Con i vettori low-cost (che a “basso costo” non sono mai stati, bensì low-fare, cioè ad una bassa tariffa consentita però solo grazie all’intervento della mano pubblica e quindi – comunque – con i soldi – mal spesi – di imprese e cittadini) in Sardegna siamo riusciti a rendere assistito anche il turismo! Dobbiamo invece finalmente sentire il dovere di abbattere per sempre questa logica che ha ampiamente dimostrato, ad ogni chiaro di luna, come in questo caso e proprio nel momento di nuovi ed evidenti segnali di rilancio del turismo in Sardegna, di essere fallimentare. Abbiamo invece altrettanto dovere di far si che sia tutta l’offerta del territorio e l’iniziativa delle imprese, in funzione di logiche di mercato molto più efficaci e con l’intervento privato, ad indirizzare e guidare un sostegno pubblico perfettamente mirato. Solo con questo spirito di autodeterminazione ci renderemmo artefici del nostro destino e getteremmo finalmente le basi per una prosperità stabile e strutturale, salvando aziende, posti di lavoro, indotto, economia, trasferendo benefici su tutto il territorio e garantendo un futuro sereno ai nostri figli. Pertanto occorre produrre un ulteriore sforzo!”

“Non solo quindi le aziende, tutte le aziende e non solo quelle del comparto turismo (perché, molto semplicemente, i denari portati dal turismo sono un volano macroeconomico per tutti ed alimentano direttamente indotto e consumi interni) devono essere chiamate a contribuire al nuovo progetto di “destinazione Sardegna”, non solo la Regione che certamente potrebbe lecitamente sostenere finanziariamente progetti di internazionalizzazione, scambio e promozione (come, per esempio, quello da noi recentemente proposto dei voucher vacanza), non solo gli aeroporti, con gli ammessi interventi di co-marketing, ma anche i semplici cittadini e tutti i sardi che hanno il diritto alla mobilità secondo le proprie esigenze: tutti abbiamo il dovere di essere partecipi nella difesa e rilancio del nostro sistema, inteso nella sua globalità”.

“Un approccio innovativo al quale chiaramente non potranno sottrarsi le Camere di Commercio nè, con il loro contributo in operatività, le associazioni di categoria e quelle dei consumatori. A dispetto del parere dei corvi, critici di professione, pavidi ed esperti solo nel tirare il freno a mano, saremo noi, insieme a Regione e vertici degli aeroporti sardi, a sederci – col portafoglio pieno e le idee chiare – al tavolo delle compagnie aeree per trattare costi e condizioni con vettori che potremo finalmente scegliere, annullando la nostra ciclica dipendenza dai monopolisti di turno, al pari delle rotte dalle destinazioni ricche di denari e cultura, quelle soltanto dalle quali saremo in grado di portare in Sardegna tutto l’anno un turismo big-spending, l’unico che vogliamo. Destinazioni che, bene rimarcarlo, al contempo potranno aprire nuovi scenari ed opportunità internazionali per le nostre aziende ed i nostri giovani che vogliano investire ed impegnarsi all’estero. Svizzera, Germania, Russia, Paesi Scandinavi, Regno Unito, i mercati ricchi sulle medie tratte saranno quindi certamente da privilegiare e mai più quelli che producono come unico effetto il riempimento degli affittacamere abusivi senza lasciare alcuna rilevante traccia economica del loro passaggio”.

Nella foto un volo Ryanair

S.I.