Ufficiale: Bruniani fuori dal Pd

ALGHERO – Il famoso pacco si è fermato. Dopo un lungo giro tra le segreterie di Alghero, Sassari, Cagliari ha trovato la sua fine nella massima rappresentanza di ogni partito: Roma. Le circa 80 richieste di tesseramento correlabili al sindaco Mario Bruno e alla sua maggioranza sono state rispedite tutte al mittente. Nessuno degli attuali amministratori potrà, dunque, rientrare più nel Partito Democratico. Un fatto che, è evidente, andrà a influenzare le mosse e scelte di tali esponenti in vista delle prossime scadenze politiche. Si parla di un approdo di alcuni al Partito dei Sardi di Maninchedda e per altri nella sinistra di Bersani e D’Alema. Ma, come anche i bambini sanno, i voti, almeno in questa fase, sono capitalizzati tra tre aree: Pd, Forza Italia (centrodestra) e 5 Stelle. Il resto sono briciole.

“Il Pd non è un tram dove si sale e si scende a convenienza, non c’è nessun caso Alghero, nessuna diaspora, ma solo alcune persone che non hanno rispettato le regole e che volevano, nonostante questo, fare quello che volevano rientrando nel Pd dopo essersi candidati contro e soprattutto aver attuato tre anni di amministrazione senza accogliere minimamente alcuna nostra proposta, un esempio su tutti sono gli emendamenti alla variante della bonifica”, sono i consiglieri Mimmo Pirisi ed Enrico Daga a fare chiarezza in attesa di un prossimo incontro pubblico atto sul tema e in generale sull’attività del partito. “Le regole sono chiare, c’è poco da fare, se qualcuno vorrà riavvicinarsi dovrà sedersi affianco di noi in Consiglio Comunale”, ovvero tra i banchi dell’opposizione. Tradotto: se si stacca subito la spina a Bruno, c’è qualche spiraglio. Del resto questo è quello che recitano anche le norme sui rapporti politici.

Nella foto un incontro del Pd nella sede di via Mazzini

S.I.