Turismo: bugie, incapacità e speranze

ALGHERO – Dopo quasi un semestre di annunci, propaganda e anche comunicazioni verosimili, per non dire false, finalmente tutti, ma proprio tutti, prendono atto che la stagione 2106 è stata un fallimento. Dunque lo sport (alla Renzi) di distinguere i media e in generale la massa critica tra “gufi” e invece novelli innamorati di Alghero è stato smascherato. C’è subito da evidenziare che la Riviera del Corallo è nel cuore, da sempre, non solo di noi algheresi, quelli veri, che nati tra ginquette e buric, ma anche di tantissimi sardi e turisti oltre Tirreno e stranieri, ma una gestione dei comparti principali del territorio, non può fare altro che far imbestialire per la mancate occasioni di sviluppo e promozione del centro catalano.

In questi mesi, per motivi anche poco chiari e astrusi (spesso però legati al tornaconto personale), abbiamo assistito ad un balletto di dati, articoli, interviste corredate spesso da poco opportuni selfie in cui il ritornello dettato dalla “stanza dei bottoni” era quello di spargere fumo (anche colorato e fluo, come abbiamo visto) pur di non raccontare la verità ovvero che Alghero, col 2016, ha vissuto la sua peggiore stagione di sempre. E questo, attenzione, non perchè in passato, anche recentemente, non ci fossero dei problemi e disagi nei vari settori e servizi, ma con la diffusa condizione critica del Nord-Africa (purtroppo con le tante guerre interne), Alghero doveva decollare. Avrebbe dovuto registrare dei dati positivi in tutti i comparti a partire da quello ricettivo che invece si ferma ad un +2/3% di qualche hotel grazie soprattutto agli accordi coi tour operator, ma i numeri della stragrande maggioranza delle attività, ricettive o meno, registrano un profondo rosso (-10/20/30%) da fare impallidire anche i più fervidi ultras degli attuali governanti.

Inutile che si cerchino marginalizzare fonti informative, d’opinione e oppositori che, loro malgrado, cercano di raccontare la verità che fin dal principio era sotto gli occhi di tutti perchè, a differenza di questi bontemponi, amministratori pro-tempore, era facile intuire che la stagione sarebbe stata pessima visti i tanti segnali d’allarme derivanti da un’assenza di programmazione di eventi (e si parla di eventi, non manifestazioni o appuntamenti che propongono in ogni angolo di Sardegna già da anni), una mancanza di promozione nelle mete collegate, con navi o aerei, alla Riviera del Corallo e poi, i grandi sostenitori dell’ambiente, non ci vorranno far dimenticare quanto sia importante il decoro, pulizia e servizio di raccolta dei rifiuti al fine di implementare arrivi e presenze oppure l’altro enorme fatto negativo rappresentato dalla grande guerra ai suoli pubblici e intrattenimento musicale nei locali e poi tanto altro di non positivo.

Ma, come spesso accade, sono le parole di chi non è nativo del posto a descrivere la situazione: “Per noi, quelli diciamo dai 30/35 anni in su, che venivamo qui da ragazzini prima e poi da adulti, Alghero ha da sempre rappresentato un modello, un luogo della spensieratezza, della buona musica, delle discoteche, ottimi ristoranti, mare stupendo, negozi con abbigliamenti sempre moderno, insomma anche per persone che arrivano da frequentazioni nel cagliaritano, era un posto da sogno, inteso come luogo del benessere e della gioia, ecco quell’Alghero non la riconosciamo più, oramai sembra un paesotto, c’è sempre più litigiosità e la tensione si taglia a fette, dove essere alla moda comporta essere guardato con occhio storto, dai tanti baretti e anche circoletti stracolmi di tavoli con montagne di bottiglie di birra, locali non più alla moda e soprattutto una generale apatia lontana anni luce dall’energia che si respirava, soprattutto nei mesi caldi, fino qualche anno fa”. Chi governa, o meglio l’intera classe politica e imprenditoriale, devono comprendere che Alghero è un posto dalla bellezza e storia unica e per questo potenzialmente ricchissimo. Perciò non è possibile accontentarsi delle briciole. Anche perchè gli altri territori vanno avanti, mentre se la Riviera catalana punta troppo verso il basso rischia di “finire a testa sotto”. Alghero, com’è riconosciuto da tutti, merita molto di più.

Nella foto (di Fausto Spano) la spiaggia cittadina di Alghero nella mattinata di ieri

S.I.

In allegato l’articolo di oggi della Nuova Sardegnain in cui si scrive che la stagione 2016 per Alghero è stata negativa