“Sabbia e alghe, scelte scellerate”

ALGHERO – Una cosa è certa: la prossima amministrazione avrà diverse importanti questioni da risolvere. Esattamente fra un anno sceglieremo, andando a votare, coloro che dovranno governare Alghero nel cruciale periodo che condurrà la città e il territorio oltre il 2020. Tra le diverse situazione da affrontare resta ancora irrisolta quella relativa alla pulizia delle spiagge e in particolare alla rimozione e utilizzo della posidonia. Un aspetto che ha visto l’attuale amministrazione approcciare alcuni interventi, definiti “sperimentali”, che però, ancora ad oggi, non hanno permesso di aver la possibilità di usufruire per tempo degli arenili, soprattutto il delicato, ultra-frequentato e cartolina che va da Maria Pia fino a San Giovanni.

Sul tema interviene tramite i social, l’agronomo e componente del Circolo Terrestri, Ferdinando Manconi. Il titolo è già molto critico: “Ho scritto incompetenti”. Il riferimento è alle foto e video pubblicate sul web da un concessionario balneare in cui emerge che la posidonia vagliata, poi triturata, vie rispalmata sulla spiaggia andando cambiarle il colore e soprattutto non risolvendo il problema della presenza delle alghe. “Gli amministratori di Alghero non fanno, ma quando fanno compiono, a quanto pare, pasticci. È il caso della Posidonia vagliata (?) e setacciata (?), cosi Manconi che continua, “costo 30.000 euro di nostri soldi. Risultato, una miscela di sabbia e vegetale tritato che Giovanni stima in proporzioni di 2:8 a svantaggio del nostro oro bianco”.

“Utile, probabilmente, a ricostituire o consolidare l’impianto dunale del nostro litorale, meno per “tagliare” i granelli candidi omogeneizzando verso lo schifo tutta quella porzione”, e spiega ancora Manconi. “Ad aggravare la scelta scellerata di sovrapporre la miscela di sabbia e posidonia con l’arenile integro, anche le attuali mareggiate che contribuiranno a separare il vegetale tritato, disperderlo in sospensione nell’acqua e, probabilmente, ridepositarne buona parte sulla costa appena ripulita dai balneatori più previdenti”. Per chiudere, “quando capiranno che con la spiaggia non si gioca, se non “armati” di secchiello, paletta e formine, sarà, probabilmente, troppo tardi”. In tutto questo scenario fa specie, anche su questo tema, l’assenza degli interventi, un tempo sempre solerti, delle associazioni ambientaliste. Che fine hanno fatto?

Nella foto la condizione della spiaggia subito dopo la pineta di Maria Pia verso Fertilia

S.I.