Puc e nuovo Ppr: aspettando Godot

ALGHERO – Il Puc attende il nuovo Ppr. Come Godot nello straordinaria opera teatrale di Godot. Dunque, quasi sicuramente non si farà. Almeno salvo sorprese e improvvise accelerazioni e, soprattutto, superamento di differenti vedute in seno alla maggioranza e in generale al Consiglio, il documento più atteso non vedrà la luce nella gestione targata Bruno-Usai. Del resto è stato lo stesso assessore all’Urbanistica a confermare sulla stampa che senza un nuovo Ppr non ha senso portare in Aula la delibera perchè creerebbe problemi di applicabilità e attuazione delle norme vista la dipendenza dai regolamenti sovraordinati decisi dal Capo di Sotto che, secondo i governanti del centro catalano, sono al centro delle discussioni del loro colleghi con sede a Cagliari. “In Regione non c’è alcuna discussione in atto su modifiche del Ppr di Soru e Bruno che ha bloccato lo sviluppo della Sardegna in generale, e dell’agro di Alghero in particolare”, commenta il consigliere regionale Marco Tedde che, visto l’importanza del tema che va ben oltre le mura, fa alcune specificazioni conoscendo bene l’argomento a seguito anche del ruolo nella massima assise isolano.

Non solo non c’è alcun dibattito sul Ppr, ma “non è assolutamente in discussione la legge urbanistica, che non è mai arrivata neppure in Giunta per la proposta al Consiglio Regionale. In definitiva, se il Comune di Alghero attende questi strumenti pianificatori regionali per approvare il Puc, rischia di rimanere al palo per qualche decennio ancora. Puc che, giova ricordarlo, era stato definito dall’amministrazione di centrodestra e portato in aula per l’approvazione che era stata scientificamente bloccata dai 16 consiglieri che si erano dimessi provocando lo scioglimento del consiglio comunale”.

Per Alghero non è certo una buona notizia. Oramai lo strumento su cui si basa lo sviluppo urbanistico e di fatto anche quello sociale ed economico cittadino risale al 1984. Siamo in un’altra era. Le necessità sono diventate, da tempo, delle urgenze. Su tutte avere delle nuove strutture ricettive, più moderne, accoglienti e soprattutto più capaci in termini di numero di camere. Anche se il tema sembra finito nel dimenticatoio, dopo la grande bufera mediatica sull’aeroporto, forse ci si dimentica che in questi anni la Riviera del Corallo ha perso importanti flussi turistici proprio per l’assenza di quelle caratteristiche che dovrebbero e potrebbero trovare realizzazione, ad esempio, a Maria Pia. O anche nell’area di Porto Conte. Insomma senza uno scatto in avanti, deciso e tangibile, su certi temi, Puc compreso, ma anche agro, borgate, servizi, litorale, Porto Conte, porto, Alghero si ritroverà ancora troppo impreparata alle sfide presenti e future con le altre mete turistiche.

Nella foto una veduta panoramica di Alghero

S.I.