Pd, Bruno e Udc: voto, trame e Sirene

ALGHERO – Nel suo, quasi, quotidiano aggiornamento su facebook aveva annunciato che sarebbe andato a Cagliari per parlare con la Regione di Turismo, Servizi Sociali, Urbanistica e Sanità. Ma, vedendo anche la foto dell’articolo, Mario Bruno pochi giorni fa si è recato nel capoluogo sardo anche per altri motivi. Sicuramente più vitali, per lui e la sua compagine governativa. Lo scatto con i consiglieri regionali Luigi Lotto e Gavino Manca (e l’incontro anche con Salvatore Demontis) conferma quelli che sono i rapporti, sempre vivi, con alcuni dei leader del Partito Democratico. Non con tutti, ovviamente. Ma con l’area soriano-renziana, però, resta un legame molto stretto e forte.

E questo a prescindere dal fatto che Bruno non abbia in seno il brand del Pd. E’ chiaro che, oltre Rudas, il sindaco, e anche alcuni “suoi” consiglieri, sono indissolubilmente visti come parte integrante del Partito Democratico. Qui, com’è noto, c’è stata la “diaspora” che ha portato alla candidatura a sindaco di Enrico Daga e l’altra dello stesso Bruno. A quel punto, candidandosi contro, lui e gli eletti in via Columbano sono stati estromessi dal partito. Passaggio che però non ha di certo spezzato i fili che collegano il sindaco ad alcuni rappresentanti regionali e in particolare Lotto. Con quest’ultimo esiste un patto di ferro. Ciò è evidente dal percorso di questi anni, dalle nomine e dalle scelte in capo a Porta Terra.

E questo è stato certificato anche dalla scelta del capogruppo del Pd, Mimmo Pirisi, che, per ben due volte, dunque non è certamente un caso, ha garantito il numero legale nell’importante commissione bilancio permettendo così che il documento contabile possa arrivare in aula. Sarebbe giunto lo stesso, ma, senza il “soccorso rosso” di Pirisi, l’approdo sarebbe stato monco. Invece cosi non sarà. Il Pd ha sostituito, in commissione, l’Udc che, con Donatella Marino, aveva lasciato in anticipo l’organismo. D’altra parte, come comunicato nella giornata di ieri, il Pd (vista anche una scelta di tutta la segreteria in accordo con anche i vertici provinciali) non garantirà in Aula i numeri al sindaco.

Ma è oggettivo che assistiamo da troppi mesi ad un balletto: c’è chi entra e chi esce. Ma la verità vera, che gli addetti ai lavori conoscono bene, ma faticano a raccontare ufficialmente, è che essendoci le elezioni nazionali dietro l’angolo, il Pd vorrebbe arrivare a quella data con una guida di Alghero riferibile al centrosinistra. In aggiunta è noto che anche Bruno, già da anni, punta ad essere eletto in Parlamento e, salvo sorprese, a febbraio, farà in modo che questo accada. Strategia più che legittima, da parte dei big democratici. Mentre resta non facilmente comprensibile come possa, ancora, mantenere in vita questa esperienza politica (opposta al suo dna, basti pensare alle lotte di questi anni contro i governi regionali targati Soru) l’Unione di Centro. Negli ultimi tempi sembra essersi rotto l’incantesimo tra i centristi e le Sirene di Bruno, anche se le ammalianti melodie non si placano e la ricaduta è facile. Ma, come Ulisse, basterebbe un po’ di cera e soprattutto di vero interesse per e amore per Alghero per comprendere che, purtroppo per la città, l’esperimento bruniano è fallito.

Nella foto (scatto di questa settimana a Cagliari) i consiglieri regionali Gavino Manca, Luigi Lotto e il sindaco Mario Bruno

S.I.