Orizzonte Comune, ancora Mulas nel mirino: “Colledanchise sia capogruppo”

ALGHERO – “Il coordinamento cittadino di Orizzonte Comune, insieme al consigliere Marco Colledanchise, si è riunito per analizzare l’attuale situazione politica cittadina. Ci si è soffermati a lungo ad analizzare l’equivoca posizione del ex consigliere Mulas che, nonostante il suo passaggio ufficiale ad un partito di opposizione, continua ad essere convocato nelle riunioni dei capogruppo di maggioranza”. Cosi Antonio Cardin e Massimo Rizzu si Orizzonte Comune rispetto al consigliere comunale e presidente dei commissione Christian Mulas unico eletto con Orizzonte Comune e poi passato al Partito Sardo d’Azione che, recentemente, si è dichiarato, tramite i massimi vertici regionali, “equidistante” rispetto alle varie coalizioni in campo.

Ma per la civica di OC quello di Mulas è “un “ossimoro” tutto algherese che meriterebbe qualche chiarimento ulteriore nei confronti dei cittadini che invece hanno espresso con chiarezza la volontà di voto indicando chiaramente i partiti che compongono la coalizione!!! Una situazione che comunque resta per noi “imbarazzante” e non più tollerabile. La città e i cittadini, ribadiamo, meritano chiarezza e trasparenza perché hanno il sacrosanto diritto di sapere tutto ciò che avviene e chi sono gli autori”.

“Alla luce della configurazione politica venutasi a creare valuteremo anche noi a breve dove collocarci con chiarezza all’interno della maggioranza ma, nel frattempo, chiediamo di essere coinvolti UFFICIALMENTE in ogni riunione di maggioranza comprese quelle della Capogruppo nella persona del nostro Marco Colledanchise. Si coglie inoltre l’occasione per chiedere, a circa un anno dalle elezioni, la convocazione di una riunione con tutti i rappresentanti dei partiti che hanno partecipato alla sfida elettorale ad Alghero”.

Canile comunale, si proceda con l’acquisto: è un’opportunità da non perdere per la città e per il territorio

ALGHERO – “Come ex sindaco ma soprattutto come cittadino di Alghero che ha molto a cuore il tema, ritengo doveroso intervenire su una questione che tocca direttamente la responsabilità civica e amministrativa della nostra comunità: il futuro del canile comunale.

L’area su cui oggi insiste la struttura non è di proprietà del Comune ed è attualmente in vendita. Esiste dunque il rischio concreto che venga acquisita da un soggetto privato, con la conseguente perdita del presidio attuale, la necessità di un trasferimento e l’interruzione – anche temporanea – di un servizio fondamentale. Un’evenienza che non possiamo permetterci.

Le amministrazioni comunali sono obbligate per legge a garantire la tutela della salute animale. La città di Alghero, per dimensioni e ruolo nel territorio, ha sempre avuto questa struttura, che svolge anche una funzione sovracomunale, accogliendo animali randagi o abbandonati provenienti dai comuni limitrofi più piccoli, che non dispongono di strutture analoghe.

Oggi l’Amministrazione dispone delle risorse per compiere questo passo: con un avanzo di amministrazione di ben 12 milioni di euro ( che purtroppo durante il mio mandato non ho mai avuto la fortuna di avere in misura così rilevante ) , l’acquisto è non solo possibile, ma anche fortemente consigliabile, dato che l’area si trova in una procedura di liquidazione e il prezzo è certamente vantaggioso rispetto ai valori di mercato. Questo, però, espone anche al rischio che soggetti privati possano procedere all’acquisto, privando il Comune dell’opportunità di tutelare e valorizzare una struttura già consolidata e perfettamente funzionale, che difficilmente potrebbe essere delocalizzata senza forti impatti ambientali e logistici.

Occorre inoltre ricordare che il contratto con l’associazione DNA Randagio, che attualmente gestisce il canile, scadrà a fine mese: è quindi indispensabile garantire continuità al servizio, senza soluzioni di discontinuità che metterebbero a rischio il benessere degli animali ospitati.

Mi rivolgo al sindaco e all’intero consiglio comunale, senza distinzioni di parte, affinché avviino formalmente senza ulteriori indugi e in tempi rapidi la procedura di acquisizione.

Le eventuali divergenze politiche interne alla coalizione non devono condizionare l’azione amministrativa su temi così delicati. È una questione che va ben oltre i numeri e le strategie, riguarda il senso civico, la sensibilità verso gli animali e la capacità di visione.

E mi rivolgo ai consiglieri comunali, affinché la loro valutazione non si limiti a parametri economici o ad altri possibili utilizzi dell’area, che oggi ospita anche strutture dismesse, ma consideri con priorità il valore del servizio offerto. La disponibilità di uno spazio già attrezzato, acquistabile a condizioni vantaggiose, rappresenta un’opportunità unica che potrà consentire all’Amministrazione di sviluppare in futuro progettualità legate al benessere animale o ad altre funzioni pubbliche.

Durante il mio mandato abbiamo sempre dedicato grande attenzione alla questione del canile e alla tutela degli animali, con la convinzione che la civiltà di una comunità si misuri anche dalla cura che riserva ai più indifesi. Oggi rinnovo questo impegno con una voce ferma e rispettosa: si proceda subito, senza tentennamenti”.

Mario Conoci, ex-sindaco di Alghero

“Canile, stop Commissione: è crisi politica, servizio da garantire”

ALGJERO – “L’annullamento della Commissione V prevista per oggi, che avrebbe dovuto discutere dell’acquisto dei terreni su cui insiste il canile comunale accende un allarme. Pur accettando le motivazioni formali addotte dalla presidenza, conosciamo l’impegno dell’Ufficio Ambiente sul progetto e ricordiamo che il tempo stringe.

Sebbene non tutta la politica lo abbia chiaro in questo momento, il tema è di grande rilevanza per la città. Noi su questo ci siamo già espressi chiaramente. L’acquisizione del terreno di Pala Pirastru, già obiettivo prioritario della scorsa amministrazione, non deve essere rallentata dalle dinamiche interne alla maggioranza. La salvaguardia del canile, e con essa la continuità di un servizio fondamentale per la tutela degli animali e per l’igiene urbana, richiede responsabilità. Proprio alla responsabilità richiamiamo tutta la politica cittadina e la maggioranza in particolare.

Senza un atto chiaro e definitivo, Alghero rischia di ritrovarsi in autunno senza canile. Le normative sanitarie e urbanistiche rendono estremamente difficile individuare altri terreni idonei per realizzare una nuova struttura. Senza alternative, l’unica prospettiva – inaccettabile – sarebbe quella di trasferire il servizio fuori Regione, raddoppiando i costi a carico del Comune e, quindi, dei cittadini.

Il sito attuale ospita circa 500 animali e rappresenta un punto di riferimento per ben 16 Comuni del nord-ovest Sardegna. La gestione affidata all’associazione DNA Randagio è prorogata fino a settembre 2025 ma questa è l’ultima proroga possibile. Ad oggi, non è ancora stata avviata alcuna procedura per il nuovo affidamento del servizio.
Per questo, ci aspettiamo che a breve si convochino le Commissioni Ambiente e Demanio, e si porti a conclusione l’iter di acquisizione, senza altri rinvii. Una mancata acquisizione del compendio immobiliare da parte del Comune, pur in presenza di tutti i presupposti tecnici e amministrativi, sarebbe difficile da comprendere.

Chi dovesse continuare a temporeggiare – per calcoli o per disattenzione – dovrà assumersi davanti la responsabilità politica della chiusura del canile, del fallimento di un servizio obbligatorio, con conseguenze pesanti per il bilancio comunale e per gli algheresi”.

Alessandro Cocco – Capogruppo Fratelli d’Italia

“Classifica Sole 24 Ore, la Todde tra gli ultimi”

CAGLIARI -La Todde quart’ultima nella classifica dei governatori delle regioni italiane è un risultato in linea con una attività di governo che s’è rivelata sciatta, priva di visione e tesa solo a rimpinguare il poltronificio. I 4 mesi di ritardo nell’approvazione della legge di stabilità, con la paralisi dei conti pubblici che ha prostrato l’economia regionale, i 178 milioni di mancette “ad personam”, le leggi sgangherate smantellate dalla Corte costituzionale, il pressapochismo nella produzione normativa relativa alle energie rinnovabili e l’abnormità delle poltrone distribuite sono solo alcuni dei motivi dello scarso gradimento dei sardi. A ciò deve sommarsi il pronunciamento del Tribunale di Cagliari, che ha certificato la violazione delle norme elettorali, che dovrebbe comportare la decadenza della Todde da Presidente. La classifica premia i governatori del centrodestra del Friuli Venezia Giulia Fedriga, del Veneto Zaia e del Piemonte Cirio che occupano le prime tre posizioni e certifica il buon governo delle regioni di centro destra. E relega la Todde al fianco del podio dei peggiori, come ampiamente previsto. L’ha dichiarato Tedde di Forza Italia

“Bene il potenziamento del Pronto Soccorso, male le passerelle”

ALGHERO – “Non bastano passerelle negli ospedali, servono risposte concrete. Accolgo con favore l’annuncio, diffuso a mezzo stampa, della Direzione ASL Sassari in merito al potenziamento del Pronto Soccorso di Alghero. È un primo segnale positivo, ma del tutto insufficiente rispetto alla complessità e alla gravità delle criticità che investono la sanità algherese.
In qualità di Presidente della Commissione Consiliare Sanità, ho ricevuto in queste ore una segnalazione diretta da parte di un operatore sanitario che descrive una situazione preoccupante all’interno del nostro presidio ospedaliero. In particolare, desta allarme la perdurante interdizione del tunnel che collega il reparto di dialisi al presidio centrale, con conseguente necessità di trasportare i pazienti spesso in condizioni fragili tramite ambulanze, o peggio, accompagnandoli a piedi lungo percorsi esterni non idonei e potenzialmente pericolosi, anche davanti alla camera mortuaria.
Mi chiedo, e chiedo alla Direzione dell’asl di Sassari: era davvero indispensabile chiudere un collegamento così strategico per realizzare spogliatoi del personale? Non era possibile individuare un’altra soluzione, meno impattante sulla sicurezza e dignità dei pazienti?
A questo si aggiunge l’ennesima denuncia di condizioni lavorative estreme, con personale ridotto al minimo tre OSS per tutto il turno e infermieri in numero sottostimato a fronte di reparti sovraccarichi. Una situazione ormai insostenibile, che mette a dura prova sia i lavoratori che la qualità dell’assistenza erogata.
Rinnovo pertanto la richiesta di un intervento urgente alla Direzione ASL di Sassari, affinché vengano adottate misure immediate per ripristinare il collegamento interno tra i reparti e potenziare in modo reale e duraturo le risorse umane in servizio.
Contestualmente, informo che convocherò a breve la Commissione Consiliare Sanità per approfondire la questione e ascoltare direttamente gli operatori coinvolti”.

Il Presidente della Commissione Consiliare Sanità
Christian Mulas

“Eni se va, Porto Torres e territorio traditi: subito un tavolo con Governo e Regione”

PORTO TORRES – “La fine di un’epoca e il tradimento delle promesse industriali: il disimpegno di ENI dall’area industriale di Porto Torres non è una sorpresa. È il punto d’arrivo di un lento abbandono che denunciamo da anni, mentre altri, hanno preferito prendere a schiaffi il vento, illudendosi di resuscitare un sistema industriale da 30 anni in terapia intensiva.

Chi ha responsabilità di governo, a tutti i livelli, sapeva e non ha agito. Ora che la bolla è scoppiata, si piange sul latte versato, ma nessuno ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità politiche.

Questa è la fine definitiva di un modello fallimentare. Un’illusione che ha ingabbiato la nostra città per decenni, impedendo di costruire un’alternativa credibile e sostenibile. Eni se ne va, e lascia dietro di sé promesse mancate, aree da bonificare, posti di lavoro perduti.

Porto Torres merita di più. Ora serve un’azione politica forte, unitaria, determinata. Serve una strategia condivisa per il rilancio vero del territorio, che parta dalle sue reali potenzialità: portualità, ambiente, turismo, innovazione.

Chiediamo alla Regione e al Governo di assumersi le proprie responsabilità e dunque di attivare un tavolo permanente per il futuro dell’area industriale.

A Eni chiediamo: il rispetto degli impegni sulle bonifiche e sulla transizione; l’avvio di un piano per la riconversione produttiva, green e ad alto valore aggiunto; un piano industriale reale e condiviso”.

Basta immobilismo. Basta sceneggiate.
È il momento della verità. E della politica vera”

Bastianino Spanu
Capogruppo PortoTorresAvanti

“Arrendersi allo spopolamento, è molto grave: adottare misure concrete”

CAGLIARI – «Chi sostiene che lo spopolamento delle aree interne sia un processo irreversibile ha, di fatto, deciso di non intervenire.» È la posizione di Aldo Salaris, segretario e consigliere regionale dei Riformatori Sardi, in merito al contenuto del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne che introduce l’idea di accompagnare alcuni territori verso l’abbandono, piuttosto che sostenerli con politiche attive di sviluppo.

Per Salaris si tratta di un approccio sbagliato nel merito e preoccupante nel metodo: rinunciare a programmare significa rinunciare alla politica. Nessun territorio può essere considerato perso per definizione, e accettare l’idea che alcune comunità vadano lasciate al loro destino è una forma di deresponsabilizzazione che rischia di diventare sistemica.

«La crisi demografica delle zone interne – afferma – non è una fatalità. È il frutto di scelte sbagliate o, peggio, della mancanza di scelte. E se oggi siamo arrivati a questo punto, è perché per troppo tempo non si è investito nei servizi, nel lavoro e nella qualità della vita nei piccoli comuni. Ma i problemi si affrontano, non si accompagnano. A partire dalla sanità: serve un nuovo modello di assistenza, che porti le cure direttamente nei territori. La telemedicina e la medicina di prossimità rappresentano il primo investimento necessario per contrastare lo spopolamento: l’assistenza domiciliare deve diventare la norma, non l’eccezione.»

Salaris richiama anche la mancata attuazione del principio di insularità, introdotto due anni fa nella Costituzione. Secondo il leader dei Riformatori, si è trattato di un risultato storico per la Sardegna, che però è rimasto lettera morta: «L’articolo 119 può e deve essere lo strumento per riequilibrare gli svantaggi strutturali dell’isola, ma va tradotto in norme concrete, subito. Senza aspettare una riforma dello Statuto, si possono già adottare misure attraverso le norme di attuazione, per chiarire competenze e garantire risorse certe.»

Durante la scorsa legislatura, Salaris aveva promosso diversi interventi a favore delle piccole comunità: aiuti per l’acquisto della prima casa nei comuni sotto i 3.000 abitanti, incentivi alla natalità, sostegno alle attività economiche. «Misure che hanno funzionato, ma che hanno bisogno di continuità e stabilità nel tempo. Senza una visione di lungo periodo, ogni sforzo rischia di essere vanificato. La verità è che lo spopolamento si può fermare, se c’è volontà politica. Ma serve agire, non arrendersi a una narrazione tecnocratica che giustifica l’inazione.»

Canile Primavera, obbiettivo acquisto. La pratica in Commissione V

ALGHERO – L’Amministrazione prosegue nel percorso amministrativo finalizzato all’acquisto dei terreni in cui insiste il Canile Primavera. Martedì prossimo, 8 luglio, alle 17:00 presso i locali di Villa Maria Pia la V Commissione consiliare presieduta dal Consigliere Christian Mulas si riunirà per discuter sull’ordine del giorno che riguarda l’acquisto del complesso. Il procedimento ora prevede una nuova presa di visione dello stato dell’iter da parte della Commissione consiliare che dovrà esprimere un ulteriore parere prima dell’approdo della pratica in Consiglio Comunale. L’area che si intende acquisire, di circa 16 ettari, con una parte di immobili al suo interno, contiene il canile dell’Associazione Primavera. L’obbiettivo dell’Amministrazione è quello di acquisire i terreni, non divisibili, per salvaguardare il canile. Una priorità che l’Amministrazione ha posto in agenda per salvaguardare la struttura che dovrà diventare patrimonio pubblico. Parteciperanno ai lavori l’Assessore all’ambente Raniero Selva, il Dirigente Piero Nurra, il Funzionario Gianfranco Mariano e l’Associazione DNA Randagio.

Manutenzione parziale di viale 1° Maggio, 190mila euro per l’asfalto

ALGHERO – Approvato questa mattina dalla Giunta comunale il progetto esecutivo che darà il via ai lavori di manutenzione straordinaria di viale I Maggio, nel tratto compreso tra Via Liguria e Via Libeccio, uno degli assi viari più trafficati e strategici del Comune di Alghero.

Le principali opere previste riguardano il rifacimento della pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso, mediante fresatura e posa di nuovo tappeto di usura, oltre che la regolazione e il ripristino delle caditoie e dei chiusini per la corretta gestione delle acque meteoriche.

“Il progetto, nel suo complesso, prevede la completa riorganizzazione della sede stradale, con l’obiettivo di rendere fruibile l’asse in sicurezza a tutti gli utenti della strada. In particolare, verranno realizzate corsie ciclabili in carreggiata, una per ogni senso di marcia, e si effettuerà una complessiva revisione e adeguamento della segnaletica orizzontale (a cura della partecipata Alghero In House), conseguentemente all’introduzione lungo tutto l’asse del limite di velocità di 30km/h. Il progetto, infine, prevede la riorganizzazione complessiva delle aree di sosta lungo la strada, dove è previsto un incremento degli stalli per motocicli, nonché per le persone con disabilità”, cosi fanno sapere da Porta Terra

“Con questo intervento restituiamo decoro e sicurezza a un’arteria fondamentale per la città, eliminando le insidie create dall’usura del tempo e dall’intensità del traffico,” dichiara l’Assessore alle Opere Pubbliche Francesco Marinaro. “Abbiamo destinato 190 mila euro, provenienti dal milione stanziato in una delle ultime variazioni di bilancio per la manutenzione degli asfalti, e parteciperemo al bando regionale per ottenere ulteriori risorse. Un dato di rilievo è inoltre la scelta dell’Amministrazione di svolgere i lavori in orario notturno, per ridurre al minimo l’impatto sulla viabilità e i disagi per i cittadini. Abbiamo già avviato le pratiche per l’affidamento degli interventi, che saranno eseguiti in tempi rapidi e con la massima attenzione alla qualità.”

“La zona di Maria Pia è uno dei luoghi di maggiore pregio paesaggistico e naturalistico del nostro territorio, ma allo stesso tempo, un’area a forte pressione antropica, che viene oggi raggiunta in particolare con l’automobile”, evidenzia l’Assessore all’Urbanistica Roberto Corbia. “L’intervento di manutenzione straordinaria di viale I Maggio e il complessivo ripensamento dell’organizzazione dell’asse stradale, si inserisce all’interno della più ampia strategia di riqualificazione e rigenerazione attraverso la quale intendiamo, nel lungo periodo, trasformare l’uso di questo importante tratto del nostro waterfront rendendolo più accessibile alle persone, con forme di mobilità più sostenibile. Con questo intervento – continua l’assessore Corbia – grazie all’introduzione della zona 30 e delle ciclabili in carreggiata, avviamo un importante percorso, permettendo così di raggiungere il litorale di Maria Pia in continuità e sicurezza, in particolare a pedoni e ciclisti, che ci auspichiamo siano sempre più numerosi.”

Oltre alla riorganizzazione della carreggiata stradale secondo criteri moderni e sostenibili, in forma integrata con il potenziamento della sosta auto e camper nelle aree in prossimità dello Chalet e dell’Oasis, il progetto agisce sulla ridefinizione delle aree di sosta lungo strada, dove saranno potenziati in particolare gli stalli per motocicli (+128) e gli stalli a disposizione delle persone con disabilità, che saranno incrementati di 11 unità.

Grotte di Nettuno e Verde senza punto bar e ristoro: “Cacciotto fermi la Provincia”

ALGHERO – “Apprendiamo con stupore che la Città metropolitana di Sassari, ancora in gestione commissariale, ha indetto una gara al fine di procedere all’affidamento in concessione di valorizzazione dell’immobile sito a Capo Caccia, nella piazza da cui si accede alla Grotta di nettuno e alla Grotta Verde. Non ci risulta che questa scelta sia stata concertata con l’Amministrazione di Alghero. Una struttura di alto valore strategico e di ancora maggior valore ambientale, essendo situata in pieno Parco, va a bando per essere destinata a punto di ristoro. Il tutto nel silenzio complice dei nostri amministratori, che mentre l’economia della città langue e la qualità dell’igiene urbana preoccupa, dedicano il loro tempo propagandando pseudo “eventi epocali”.
Riteniamo che Comune, Fondazione e Parco di Porto Conte si stiano facendo sfuggire un’occasione unica! Già da due anni erano state avviate interlocuzioni con gli uffici della allora Provincia di Sassari per utilizzare quel luogo di pregio, sempre dietro corresponsione di un canone e di tutte le spese necessarie per renderlo agibile, come centro di promozione del territorio e di informazione turistica, garantendo in ogni caso la presenza di un punto di ristoro al fine di garantire un ritorno in termini economici in grado di pagare in breve tempo l’investimento. In tal modo si sarebbe offerto un servizio ai 100.000 e più visitatori via “terra” delle due grotte. Un sito con potenzialità enormi che oggi viene offerto al miglior offerente, nonostante un commissario della città metropolitana della stessa casacca politica del presidente della fondazione e nonostante un’amministrazione algherese che dovrebbe essere ugualmente in sintonia e che invece viene ancora una volta ignorata dai compagni di ventura. Cosa che sta accadendo troppo spesso.
Auspichiamo che l’amministrazione Cacciotto, in un sussulto di dignità, chieda l’annullamento della procedura di gara in modo da ottenere l’affidamento diretto del sito, dimostrando di avere davvero una visione concreta dello sviluppo di Alghero e della proficua utilizzazione delle sue bellezze”.

Il segretario cittadino di Forza Italia
Andrea Delogu