Ambiente, Sassari issa tre Bandiere Blu: Porto Ferro, Porto Palmas e Platamona.

SASSARI – Anche per il 2025 Sassari si è aggiudicata tre Bandiere Blu: Porto Ferro, Porto Palmas e Platamona. Stamattina il vicesindaco e assessore alla Transizione ecologica Pier Luigi Salis con i tecnici del settore e alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni del territorio, ha issato le bandiere che segnano ufficialmente l’inizio della stagione balneare Bandiera Blu 2025.

Il drappo rappresenta un riconoscimento internazionale che la Fee (Fondazione per l’educazione ambientale) concede alle località turistiche balneari la cui gestione è svolta secondo specifici criteri di sostenibilità. Questo sancisce non soltanto la purezza delle acque del mare ma anche il fatto che il Comune sia in grado di offrire tutta una serie di servizi. Progettare, realizzare e mantenere, durante la stagione balneare, gli standard di eccellenza è uno sforzo importante, sia organizzativo sia economico, da parte del Comune. Gli arenili possono essere oggetto di visite di controllo, per verificare la conformità ai criteri stabiliti dal programma. I requisiti sono molteplici: dalla qualità delle acque, per la quale è previsto un periodico campionamento effettuato dall’Arpas, all’efficienza della depurazione delle acque reflue, passando per la conservazione e la biodiversità degli ecosistemi marini e la pulizia della spiaggia, la raccolta differenziata e la gestione adeguata dei rifiuti pericolosi. Particolare attenzione è rivolta alla sicurezza dei bagnanti, con servizi di salvataggio e la segnalazione del limite di acque sicure, all’accessibilità per tutti. Ampio spazio deve essere dedicato all’educazione ambientale, rivolta a turisti e residenti: sarà il centro di educazione ambientale (Ceas) Lago Baratz del Comune di Sassari a realizzare attività e laboratori a tema.

Regione, 20milioni per il fotovoltaico

CAGLIARI – La Sardegna accelera verso un futuro più sostenibile. Su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Antonio Piu, la Giunta regionale ha dato avvio a un progetto sperimentale da 20 milioni di euro per incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici e dei rispettivi sistemi di accumulo di energia elettrica nelle abitazioni delle famiglie residenti in Sardegna con ISEE inferiore ai 15 mila euro. Il progetto nasce dall’attuazione dell’articolo 2 della legge regionale 20 del 2024 e rappresenta il primo passo di un programma pluriennale.

“La Regione ha stanziato più di 100 milioni di euro fino al 2030 per sostenere le famiglie, di cui 90 milioni già disponibili nel bilancio regionale – spiega l’assessore Piu – e i primi 20 milioni saranno assegnati tramite un avviso di prossima pubblicazione. Con questo progetto lanciamo un segnale forte, la Sardegna punta con decisione sull’utilizzo delle energie rinnovabili e sul potenziamento dell’autoconsumo. Grazie alla semplificazione delle procedure e al sostegno economico, le famiglie potranno finalmente abbattere i costi energetici, mentre il tessuto imprenditoriale locale nel settore delle rinnovabili troverà nuove opportunità di crescita e sviluppo verso tecnologie pulite. È un passo concreto verso la transizione energetica, il contrasto al caro-bollette e la tutela dell’ambiente. È una misura che incide sui bilanci familiari determinando un abbattimento dei costi energetici – sottolinea – ma rappresenta anche un’importante opportunità per le imprese di prossimità, non solo per l’installazione degli impianti, ma anche perché aver finanziato la manutenzione incentiva proprio il lavoro delle imprese locali che hanno così maggiore interesse a prendere in carico ogni installazione”.

L’incentivo a fondo perduto coprirà tutte le spese previste per la fornitura e posa in opera dell’impianto fotovoltaico e del sistema di accumulo presso le abitazioni di proprietà e di residenza, compresa la copertura assicurativa multirischio, un programma di manutenzione periodica ed il monitoraggio delle prestazioni degli impianti da parte delle imprese esecutrici: “Attraverso questi aspetti, vogliamo che gli impianti funzionino anche dopo l’installazione – sottolinea Piu – con la copertura delle spese di manutenzione, monitoraggio e assicurazione dell’impianto garantiamo l’operatività nel tempo”.

La graduatoria premierà chi avrà i requisiti più bassi in termini di reddito e potenza installata, per garantire equità ed efficacia sociale. “In base all’entità delle richieste pervenute – spiega Piu – si valuterà se procedere allo scorrimento della graduatoria con le risorse disponibili o alla pubblicazione di un nuovo avviso per ampliare la platea dei destinatari”. Si stima di poter finanziare per la prima annualità circa 1.650 impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo di energia elettrica con una potenza nominale variabile tra i 3 e i 6 chilowatt. Secondo queste stime, si otterrebbe una nuova potenza fotovoltaica pari a circa 5,4 megawatt (MW), con una nuova capacità di accumulo pari a circa 10 MWh. Considerando, sulla base dei dati del 2023 forniti dal Gestore dei servizi energetici (GSE) per il settore residenziale, una producibilità media stimata in 1.300 ore equivalenti di funzionamento, con una percentuale media di autoconsumo del 70%, l’eccedenza di energia elettrica sarebbe di circa 2.100 MWh annui. Tenuto conto del valore medio annuo del 2024 erogato dal GSE con il ritiro dedicato delle eccedenze di energia elettrica, si potrebbe ipotizzare un ricavo annuo indicativo di circa 330.000 euro.

“Abbiamo semplificato le procedure – evidenzia Piu – per permettere alle famiglie di aderire in modo rapido e sicuro, con il supporto tecnico delle imprese qualificate di loro fiducia, che si occuperanno di tutte le pratiche amministrative, inclusa la presentazione della domanda di incentivo attraverso la piattaforma SUS (Sportello Unico dei Servizi) della Regione. È un’opportunità di risparmio e sviluppo sostenibile – conclude – invito tutti le cittadine e cittadini a interessati a consultare a breve il sito istituzionale della Regione per attivarsi e cogliere questa importante occasione.

Mulas: “Non all’assalto selvaggio delle dune costiere, urge più tutela”

ALGHERO – “Giungono sempre più frequentemente segnalazioni, immagini e video che documentano comportamenti non sostenibili nei confronti dei nostri ecosistemi costieri, in particolare delle dune. Un allarme che non possiamo ignorare. Per Alghero, parlare di dune significa parlare di una risorsa strategica, preziosa e limitata: la nostra sabbia finissima, chiara, amata tanto dai residenti quanto dai turisti provenienti da tutto il mondo. Le dune non sono solo un patrimonio naturale: rappresentano un valore identitario, culturale ed economico per il nostro territorio. Sono parte integrante del paesaggio, del nostro vissuto collettivo, del nostro futuro. Oltre al loro indiscutibile valore ambientale, le dune svolgono un ruolo chiave come serbatoi naturali di sabbia, contribuendo a mantenere in equilibrio il sistema costiero e rendendo sostenibile nel tempo il turismo balneare, cuore pulsante dell’economia algherese. Purtroppo, questi ambienti delicatissimi sono oggi fortemente compromessi. La comunità scientifica ci ricorda che l’Italia ha perso l’80% delle sue dune costiere nell’ultimo secolo. Anche in Sardegna, la pressione antropica — in particolare il calpestio, l’asportazione della vegetazione, l’introduzione di specie aliene e l’abbandono dei rifiuti — sta minacciando seriamente ciò che resta. Come Presidente della Commissione consiliare Ambiente del Comune di Alghero, sento il dovere di richiamare l’attenzione su questa emergenza e rivolgere un appello accorato a tutta la cittadinanza e ai numerosi ospiti che visitano la nostra costa: Rispettiamo le dune. Non calpestiamole, non utilizziamole come spazi ricreativi, non posizioniamo ombrelloni o asciugamani sotto i ginepri, non abbandoniamo rifiuti, non danneggiamo recinzioni e cartelli. Seguiamo i percorsi tracciati e i divieti esistenti. Comportamenti apparentemente innocui possono compromettere l’equilibrio di un intero ecosistema. Ancor più gravi sono i recenti atti vandalici, come la distruzione dei cannicciati a protezione delle dune di Maria Pia: gesti incivili che danneggiano il bene pubblico, vanificano il lavoro degli operatori comunali e minano la qualità dell’offerta turistica di Alghero.Non possiamo permetterci di perdere una risorsa così importante. Le dune di San Giovanni-Maria Pia, Porto Conte, Porticciolo, Tramariglio, Lazzaretto, Le Bombarde, Burantì e La Speranza rappresentano un patrimonio da salvaguardare, tutelato dalle leggi italiane ed europee. Chiedo che si proceda al ripristino e al potenziamento della cartellonistica informativa e di divieto nelle aree dunali, per aumentare la consapevolezza e rafforzare la vigilanza. Invito inoltre tutti i soggetti concessionari a fare la propria parte con responsabilità. La protezione delle dune non è un dettaglio: è una priorità. Difendiamola insieme, per il bene dell’ambiente, dell’economia e delle future generazioni”.

Il Presidente della Commissione Ambiente
Christian Mulas

“Asinara in stato di abbandono, situazione inaccettabile”

SASSARI – “Il Consorzio Operatori Turistici Asinara rompe il silenzio e sceglie di prendere posizione, con senso di responsabilità, di fronte a una situazione che non è più possibile ignorare.
Il video che accompagna questo comunicato non è uno strumento polemico, ma un atto necessario: un documento di realtà, girato tra aprile e maggio 2025, che racconta con immagini inequivocabili lo stato di abbandono in cui versa oggi l’isola dell’Asinara.
Da oltre vent’anni subiamo scelte politiche calate dall’alto, senza una visione, senza un coordinamento, senza alcuna forma di reale coinvolgimento di chi ogni giorno vive e lavora in questo territorio.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: edifici storici crollati e non restaurati, rottami e materiali pericolosi abbandonati, discariche mai bonificate, rifiuti accumulati nella vegetazione e, paradossalmente, nessuna raccolta differenziata attiva in un Parco Nazionale.
La nostra non è una protesta, ma una denuncia civile. Siamo cittadini, imprenditori, operatori, e facciamo tutto il possibile – nel nostro piccolo – per garantire qualità, accoglienza e tutela ambientale. Eppure, mentre sui giornali si diffonde una narrazione edulcorata, assistiamo a una rincorsa affannosa a progetti e cantieri, che in realtà sembrano più un tentativo di giustificare anni di inadempienze che il frutto di una visione strategica. Ma senza un quadro politico-amministrativo in grado di governare e progettare, ogni sforzo rischia di essere vanificato.
Oggi sull’isola si sopravvive grazie a generatori a gasolio, installati d’urgenza a seguito della rottura del cavo sottomarino. Una situazione grave, che ha un impatto ambientale ed economico enorme, ma di cui nessuno parla. Temiamo che, senza questa denuncia pubblica, anche i lavori per il ripristino dell’elettricità possano protrarsi per mesi, nel silenzio generale.
Il nostro è un grido d’allarme. Lo facciamo non solo per le oltre 60 imprese e 400 lavoratori che operano sull’isola e nei territori limitrofi, ma per la dignità di un luogo che merita attenzione e tutela vera.
Il brand Asinara, costruito con decenni di impegno, è in pericolo.
Il Consorzio Operatori Turistici Asinara chiede con forza che le Istituzioni si assumano finalmente la responsabilità di una gestione seria, competente e rispettosa del valore ambientale, storico e sociale dell’isola.
Noi mettiamo la faccia e il lavoro ogni giorno sull’isola. Da questa denuncia possiamo perdere molto. Chi invece occupa un incarico pubblico resta al sicuro. Ma il silenzio, questa volta, sarebbe complicità”.

Consorzio Operatori Asinara

Alghero, campagna contro gli sprechi: risparmio energetico e dell’acqua

ALGHERO – “Tieni aperto il rubinetto solo il tempo necessario”, oppure “Spegni le luci quando non servono”, sono due dei messaggi che fanno parte della campagna contro gli sprechi promossa dagli Assessorati all’Ambiente e alla Pubblica Istruzione del Comune di Alghero, insieme alla Ciclat, l’azienda che gestisce il servizio di igiene urbana in città. L’obiettivo è ridurre il consumo energetico negli edifici pubblici – uffici comunali e scuole – favorendo i buoni comportamenti, anche nei piccoli gesti e nelle scelte quotidiane per promuovere la sostenibilità ambientale. “Piccoli gesti che si auspica vengano poi traferiti anche nelle case e nelle famiglie dei cittadini per ridurre i consumi energetici e idrici” afferma l’Assessore all’Ambiente Raniero Selva. Oltre al risparmio energetico, la campagna si prefigge di ottenere una conseguente riduzione dei costi legati all’energia e all’acqua. L’avvio della campagna di promozione delle buone pratiche verrà integrata con una più capillare diffusione nelle scuole, affiancata da un decalogo di prossima definizione con il quale verranno veicolate le regole per una maggiore sostenibilità della vita quotidiana. “Agli studenti e alle studentesse, ai bambini e alle bambine, ci rivolgiamo fornendo loro gli strumenti necessari ad affrontare il tema della riduzione dell’impatto ambientale attraverso la riduzione degli sprechi. Il consumo di energia è un tema attuale – specifica l’Assessora alla Pubblica Istruzione Raffaella Sanna – ed è giusto che le nuove generazioni ne vengano rese consapevoli”.

Ceas Lago Baratz, celebra 25 anni con l’ornitologo e scrittore Mastrorilli

SASSARI – In occasione dei suoi 25 anni di attività, il CEAS Lago Baratz del Comune di Sassari propone per il 5 e il 6 luglio 2025 due giornate in compagnia di Marco Mastrorilli, ornitologo e scrittore, dedicate alla scoperta del mondo dei rapaci notturni che abitano la pineta che circonda il lago di Baratz.

Nelle due giornate si alterneranno momenti teorici, brevi uscite didattiche, laboratori e lunghe camminate nel buio che permetteranno ai partecipanti di conoscere queste creature affascinanti e misteriose!

Il workshop, offerto gratuitamente, è pensato per tutti: dagli appassionati di natura ai curiosi che vogliono saperne di più su questi affascinanti predatori notturni, dai birdwatcher agli educatori ambientali o semplicemente da chi vuole entrare in contatto con il mondo selvatico.

Per maggiori dettagli sul programma e per l’iscrizione OBBLIGATORIA al workshop, scrivere alla mail del CEAS Lago Baratz: ceas.baratz@comune.sassari.it .

Termine ultimo per l’iscrizione: 2 luglio 2025.

Il Centro Studi Agricoli “affonda” il Campo boe dell’Amp

SASSARI – Nuova bordata contro il campo boe. Dopo l’azione portata avanti dalla Lega, con a capo il suo leader regionale Michele Pais, adesso anche il Centro Studi Agricoli, presieduto da Tore Piana del Psd’Az, esprime forti critiche tramite un report qui di seguito riportato.

Premessa. Il Centro Studi Agricoli, in qualità di associazione indipendente impegnata nella tutela del territorio e dello sviluppo sostenibile anche in ambito costiero e marino, esprime la propria netta contrarietà alla predisposizione di nuovi campi boe nelle baie comprese tra Capo Caccia e Alghero.

Tale intervento, portato avanti in assenza di un vero coinvolgimento delle comunità locali, presenta criticità rilevanti sotto il profilo ambientale, economico e dell’accessibilità pubblica del mare.

2. Contesto territoriale e ambientale. Le baie interessate – tra cui Porto Conte, Cala Dragunara, Cala Tramariglio, Punta Giglio – si trovano all’interno o nelle immediate vicinanze dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana, e rappresentano da sempre: Zone di altissimo pregio naturalistico e attrattività turistica; Aree strategiche per la nautica da diporto, per la balneazione libera e per l’accesso pubblico al mare; Spazi vissuti e fruiti dalla comunità locale e dai turisti in modo sostenibile da decenni.

Criticità principali dei campi boe. Impatto sulla nautica da diporto. I nuovi campi boe andranno a limitare fortemente l’accesso libero alle baie più iconiche del territorio. L’imposizione di ormeggi a pagamento ridurrà in maniera drastica la presenza della nautica da diporto non commerciale, penalizzando centinaia di diportisti che ogni estate scelgono Alghero per la bellezza e la libertà della sua costa. Si prevede una riduzione significativa dei transiti nautici giornalieri, con una conseguente perdita economica stimata in almeno 5 milioni di euro all’anno per il sistema locale (ristorazione, portualità, servizi, escursioni, commercio, trasporti).

3.2 Rischi ambientali e gestionale. installazioni dei corpi morti, se non progettate correttamente, possono danneggiare le praterie di Posidonia oceanica, habitat prioritario tutelato a livello europeo. Il concentramento di unità in specifici punti fissi può generare sovraffollamento, scarichi inquinanti e impatti negativi sull’equilibrio ecosistemico locale. La gestione affidata a privati rischia di generare un modello elitario e privatizzato di fruizione del mare, in contrasto con il principio costituzionale di accesso pubblico ai beni comuni.

3.3 Mancanza di trasparenza e concertazione. Non risultano esserci stati processi reali di consultazione pubblica o informazione preventiva. L’intervento appare calato dall’alto, senza valutazioni socio-economiche serie e senza analisi comparative su alternative meno impattanti. Quali azioni ha e sta programmando l amministrazione comunale di Alghero , perché il Presidente del Consiglio Comunale Mimmo Pirisi non convoca una riunione di consiglio comunale aperta sull’argomento ?

Posizione del Centro Studi Agricoli. Il Centro Studi Agricoli richiede con urgenza la sospensione immediata dei lavori di realizzazione dei campi boe e l’avvio di un processo decisionale trasparente, partecipato e basato su dati tecnici aggiornati.

In particolare, si chiede: Un tavolo di confronto pubblico tra amministrazioni, imprese turistiche, operatori locali, associazioni e cittadini; Una valutazione ambientale e socio-economica indipendentesull’impatto reale dei campi boe; La garanzia di libero accesso al mare per la nautica da diporto non commerciale; L’esclusione delle baie più iconiche da logiche di monetizzazione dello spazio marino.

Conclusione. La costa di Capo Caccia e Alghero non può essere trasformata in un parcheggio galleggiante a pagamento. Il mare è un bene comune e deve restare tale, senza barriere, gabbie o pedaggi nascosti. Il Centro Studi Agricoli si opporrà con ogni mezzo democratico alla realizzazione di un progetto che mette a rischio ambiente, economia locale e diritto alla libera fruizione del mare.

Avvio installazione boe, precisazione delll’AMP

ALGHERO – E’ in attuazione del progetto Pnrr e dell’accordo della AMP Capo Caccia-Isola Piana con l’ISPRA ed il Ministero dell’Ambiente sono iniziate oggi, 16 giugno, le prime 10 installazioni delle boe di ormeggio nell’area di intervento del “Rosso”. A breve il piano di gestione, “sperimentale” per questo primo anno di esercizio, con la gratuità per i diportisti residenti ad Alghero.

Nel puntuale rispetto delle previsioni progettuali esecutive e delle autorizzazioni ottenute dai diversi enti coinvolti, sono iniziate stamattina al “Rosso” le operazioni di installazione delle prime 10 boe di ormeggio in attuazione del progetto PNRR denominato “Ripristino e la tutela dei fondali e degli habitat marini – Attività di protezione di habitat sensibili”.
Il progetto, in questa prima fase, prevede la installazione di 41 boe in corrispondenza delle zavorre di ancoraggio ad elevata compatibilità ambientale (di terza generazione) già installate nel mese di aprile al “Lazzaretto”, “Rosso”, “Olandese” e Porto Conte/Baia delle Ninfe.
Di queste 41 boe, 5 saranno installate all’interno della AMP nell’area di “Porto Conte/Baia delle Ninfe”, mentre le ulteriori 36 saranno installate all’interno della ZSC Capo Caccia e Punta Giglio ed in particolare 16 al “Lazzaretto”, 10 al “Rosso” e 10 all’”Olandese”. Queste operazioni della prima fase saranno completate entro questa settimana.
Completeranno il progetto PNRR le installazioni delle ulteriori 20 boe, per un totale di boe installate pari a 61, che saranno posizionate, entro la fine del corrente mese di giugno, in corrispondenza dei sistemi di ritenuta con vite ad infissione (sistemi di seconda generazione).
Le boe di ormeggio, sono di tre differenti tipologie dimensionali: per piccole imbarcazioni sino a 10 metri, e poi per imbarcazioni fino a 15 e 24 metri; saranno in grado di resistere anche in condizioni meteo marine molto gravose.
Come deciso a seguito degli indirizzi impartiti dal Consiglio Comunale di Alghero e dall’Assemblea del Parco, alla installazione seguirà la definizione e attuazione del piano di utilizzo e di gestione delle boe attualmente in fase di installazione.
Il piano di gestione, come deciso dall’Assemblea del Parco, dovrà essere discusso presso la V Commissione Ambiente del Consiglio Comunale e successivamente approvato dal Consiglio direttivo del Parco.
Gli indirizzi impartiti dal Consiglio Comunale e dall’Assemblea del Parco stanno consentendo alla direzione della AMP di dare attuazione al progetto PNRR nel rispetto del percorso amministrativo, dei cronoprogrammi realizzativi approvati e delle obbligazioni giuridicamente vincolanti già sottoscritte dall’Ente Parco.
Completate le operazioni di installazione, con il piano di gestione ci si propone di dare un concreto segnale in risposta alle preoccupazioni manifestate dagli operatori del diporto, ma nel pieno rispetto delle esigenze di tutela degli habitat di posidonia.
Il piano di gestione delle boe che saranno installate al Lazzaretto, all’Olandese ed al Rosso, da perfezionare d’intesa con la locale Capitaneria di Porto per gli aspetti legati alla sicurezza della navigazione e della balneazione, consentirà la “co-esistenza” dell’ormeggio su boa con l’ancoraggio autorizzato in aree di “prossimità” agli stessi campi ormeggio.
Nelle more della definizione del piano di gestione, che sarà comunque un piano di gestione sperimentale per questo primo anno di esercizio, le boe di ormeggio installate all’interno della ZSC (Rosso, Lazzaretto, Olandese) saranno messe a disposizione dei diportisti residenti ad Alghero a titolo gratuito.
Con riferimento alle regole per la balneazione per le imbarcazioni ormeggiate nei tre areali della ZSC, la stessa sarà consentita entro un raggio di 10 metri dalla propria imbarcazione.

Sosta selvaggio in area Parco, interventi dei Barracelli: sanzioni

ALGHERO – Prosegue in modo fruttuoso la collaborazione fra l’Ente Parco di Porto Conte e la Compagnia
Barracellare.
La collaborazione ha come obiettivo la tutela dell’ambiente naturale, la prevenzione e repressione
dei comportamenti dannosi per l’ecosistema del Parco Regionale di Porto Conte e dell’Area Marina
Protetta Capo Caccia – Isola Piana.
L’attività di polizia rurale svolta dai Barracelli di Alghero è di fondamentale importanza per la
conservazione della biodiversità del territorio del Parco e dell’Area Marina Protetta, a cui si aggiunge la tutela e salvaguardia del suolo e dell’assetto idrogeologico.
Con l’inizio della stagione estiva sono state intensificate le attività di prevenzione e repressione degli illeciti con la predisposizione di operazioni mirate a contrastare tutti quelle azioni in violazione alle disposizioni dell’Ente Parco. Nel mese di giugno vi sono state due attività particolarmente delicate e complesse che hanno portato all’accertamento di numerosi comportamenti illeciti.

Nel corso di una queste, svolta nella giornata di domenica scorsa 8 giugno, che ha interessato tutte le
zone, anche le più impervie, del Parco Regionale di Porto Conte allo scopo di contrastare le forme di
bivacco e campeggio, nonché il passaggio e il parcheggio di auto e moto in zone precluse, sono state
contestate 188 sanzioni amministrative per un importo complessivo di 9.400 euro.

“Ancora una volta si dimostra quanto sia rilevante la collaborazione del Parco con la Compagnia dei
Barracelli di Alghero, una collaborazione di fondamentale importanza per la conservazione delle aree
naturali protette del nostro territorio” è il commento della Direzione del Parco.
“Le operazioni di controllo del territorio del Parco Regionale e dell’Area Marina e di contrasto a
comportamenti illeciti saranno sempre più frequenti”, precisa il Comandante dei Barracelli Cap.
Riccardo Paddeu, che sottolinea l’importanza di rispettare le normative vigenti allo scopo di garantire
una maggiore protezione dell’ambiente e di prevenire eventuali incendi da parte di comportamenti e
condotte colpose

“Impianto posidonia, nuovo scivolone della Giunta Cacciotto”

ALGHERO -Ennesimo scivolone del Campo largo algherese a trazione AVS – PD. Tre mesi fa il solito annuncio che certificava che i lavori di realizzazione dell’impianto per il trattamento della Posidonia spiaggiata si avviavano verso la conclusione. Cosa che illudeva gli algheresi sull’entrata in funzione dell’impianto per l’imminente stagione estiva e li spingeva ad essere indulgenti verso l’indecorosa barriera di posidonia spiaggiata che deturpa il panorama a Sangiovanni e e nei pressi del Canalone. Oggi il progettista dell’opera confessa che l’impianto sarà pronto -forse- alla fine dell’anno e di fatto certifica che l’annuncio era il solito esercizio affabulatorio della Giunta Cacciotto. Un’opera molto attesa dagli algheresi, che deriva da una iniziativa del Consorzio Industriale provinciale di Sassari per trattare la posidonia in esubero, assunta assieme al Comune di Alghero e alla Provincia di Sassari con lavori avviati nel 2023. Un’opera fortemente voluta dall’allora assessore dell’Ambiente Montis che avrebbe dovuto trattare 110 tonnellate al giorno di posidonia e salvare la sabbia contenuta nelle masse organiche, pari al 60%. Nel frattempo il panorama di Capo Caccia è influenzato negativamente da vere e proprie barriere di Posidonia. Con buona pace degli Algheresi e dei turisti. Auspichiamo una rapida conclusione degli annunci propagandistici, e auspichiamo sussulti di responsabilità da parte della giunta a trazione AVS e PD. L’hanno dichiarato i consiglieri Tedde, Caria, Peru, Bardino e Ansini del Gruppo Consiliare di Forza Italia