Camion bruciato, azienda non molla

ALGHERO – Per alcuni Alghero è sempre più “Gotham City”. Probabilmente è un’esagerazione. Certamente un catena di episodi preoccupanti c’è e bisogna tenere alta l’attenzione. Ancora di più perchè sono connesse ad atti sempre più minacciosi e connessi pure, in taluni casi, anche al deserto che cala al tramonto. Ed è un segnale, gravissimo, quanto avvenuto domenica notte. Non in settimana e neanche in un luogo ameno e poco frequentato, ma all’ingresso di Alghero. Certo già in un luogo oramai simbolo dell’abbandono, e questo è un’aggravante, ma è pur sempre molto preoccupante che un mezzo di una giovane azienda di imprenditori, anch’essi giovani, seppur nel “ramo” da sempre, venga dato alle fiamme un mezzo nell’ingresso principale della Riviera del Corallo.

Eco Opera Srl, questo il nome dell’azienda a cui è stato bruciato l’autocarro da lavoro utilizzato per trasportare il materiale ferroso in discarica e nei luoghi adeguati. Ma, proprio perchè l’azzardo è stato esagerato, la polizia ha già fermato quello che sarebbe il responsabile. Si tratta di un 50enne, residente ad Alghero, ma nato in altro comune della Sardegna. L’uomo pare sia stato fermato con una tanica di benzina nella sua auto e pure con una parziale, ma tale da condurlo all’ospedale, ustione.

Dunque grazie all’azione delle forze dell’ordine, sempre sotto dimensionate in termini di mezzi e personale, si è giunti immediatamente ad intraprendere una pista che, salvo intoppi, dovrebbe portare al “mandante” del gravissimo episodio criminale. Inutile sottolineare che i titolari dell’azienda sono distrutti, ma convinti di non mollare e andare avanti nel loro lavoro che si sono costruiti con anni di sacrifici. E in un periodo di desertificazione sociale ed economica vedere una “start-up” che cresce e diventa una realtà e poi viene colpita in questo modo, non può che far “alzare le antenne” a tutti, in particolare ai nostri rappresentanti politici e sociali. In queste ora non è mancata tanta solidarietà dagli algheresi che, sopratutto tramite i social, hanno dato un segnale di vicinanza all’azienda di Alghero che, senza tentennamenti, non ha alcuna intenzione di mollare.

Nella foto il mezzo bruciato

S.I.