Voto in vista: politica in fibrillazione

ALGHERO – Politica in fibrillazione. L’avvicinarsi delle amministrative, dove andranno al voto milioni di italiani e in città molto importanti come Roma, Napoli, Milano e in Sardegna Cagliari e Olbia, oltre anche ad altri centri, sta agitando le acque della politica. A livello regionale tiene banco la sfiducia del Pd al suo segretario Renato Soru. Dopo essere stato fatto cadere come presidente della Regione, adesso ha ricevuto un nuovo avviso di sfratto anche da guida dei dem regionali.

Anche Forza Italia vive un periodo a dir poco difficile. Sembrava che l’atavica spaccatura tra Cappellacci e Cicu si fosse ricomposta, ma pare non sia così. E dunque si giunge alle candidature (soprattutto di Cagliari e Olbia) con diverse frizioni. Non se la passano certamente meglio i 5 Stelle. A Porto Torres tira aria di sfiducia rispetto al Primo Cittadino che ha già visto subire un duro attacco dalla dimissionaria capogruppo Conticelli.

Arrivando ad Alghero, nonostante si arrivi da due commissariamenti e un’ammministrazione incoclundente terminata anticipatamente, ci si trova ancora in piena empasse. E ciò, in gran parte, deriva dalla arcinota “telenovela” tra Bruno e Pd che ancora, nonostante i democratici abbiano ribadito in tutte le lingue e sedi la propria posizione, si continua a parlare (sempre meno) di un ingresso in maggioranza dei consiglieri Pirisi e Daga. Domani ci dovrebbe essere un nuovo incontro (si pensa e spera) definitivo. A quanto risulta se Bruno resta possibilista, larghe porzioni della maggioranza non ne vogliono sentire. D’altra parte qualcuno spieghi come si può partire con una “nuova fase” politica senza fare un naturale e forse benefico azzeramento. E dunque, nonostante il Primo Cittadino, abbia annunciato che gennaio sarebbe stato decisivo, siamo già a febbraio inoltrato e ancora non è stata presa alcuna decisione definitiva e la maggioranza si trova ancora con un solo consigliere in più rispetto all’opposizione. E nonostante alcuni facciano finta di niente e rispondano piccati ad ogni minima critica (segno di evidente nervosismo) con 13 a 12 non si può governare. O almeno si può fare solo l’ordinaria amministrazione. Come farebbe il commissario, fino a maggio.

Intanto anche in Forza Italia paiono esserci dei movimenti. In particolare, anche se non è arrivata la conferma, l’ex-assessore Michele Pais, oggi consigliere comunale, potrebbe lasciare i forzisti. Non è chiaro se per aderire ad un altro partito oppure se per creare un nuova realtà locale. Anche se in pochi lo vogliono ammettere, le elezioni non sono poi cosi lontane e in tanti iniziano ad organizzarsi.

Nella foto l’aula del consiglio comunale

S.I.