Soldi Ue, urge superare insularità

ALGHERO – Ottimismo, ma con prudenza. Le notizie che giungono da Bruxelles pare possano aprire degli ulteriori spiragli rispetto il sostegno alle società di gestione degli aeroporti regionali con meno di 3milioni di passeggeri. Alghero e Olbia ci sono. I fondi pubblici, restando a quanto emerso dalla Commissione Europea sulla Concorrenza, potrebbero essere utilizzati per interventi infrastrutturali e forse anche per il sostegno low-cost. Come ripetono da mesi, in particolare il consigliere regionale Marco Tedde, la Regione avrebbe già potuto fare un nuovo bando ed erogare dei finanziamenti anche ai vettori a basso costo, fatto sta che, restando alle prime anticipazioni delle modifiche al regolamento sulla concorrenza, come commentato anche dall’assessore Deiana e dai vertici europei, potrebbe essere possibile anche sostenere il traffico, ma per adesso sembra intendersi come sostegno agli interventi strutturali. Ma comunque, tutto passa tramite i dettami che saranno resi noti da Bruxelles nel momento della pubblicazione degli atti.

“Si, abbiamo ricevuto la scorsa settimana la nota della della Commissione Europea”, conferma il direttore generale della Sogeaal Mario Peralda sentito nel weekend da Algheronews. “Si tratta di fatto di un ampliamento delle esenzioni dall’obbligo di applicazione delle rigide linee guida del 2014 che fa seguito ad una lunga serie di consultazioni con gli stati membri e con vari scali del Vecchio Continente, tra cui anche il nostro, durate circa due anni. La prima lettura porta a comprendere che queste esenzioni, che comunque non sono di immediata applicabilità ne hanno alcun valore retroattivo, interessano anche gli aeroporti sotto i tre milioni di passeggeri ma la loro reale portata riguarda principalmente gli investimenti infrastrutturali in un ottica di cofinanziamento, visto che, laddove possibili, gli aiuti al funzionamento sono invece espressamente nominati (per gli aeroporti sotto i 200.000 passeggeri n.d.r.)”.

“Peraltro non è chiara quale sia la proporzionalità delle contribuzioni tra soggetti pubblici e privati. E’ in ogni caso un segnale positivo, ma mi auguro che la Comunità ragioni ulteriormente sulle difficoltà create dall’aver pensato, nel passato recente, a rigidi formati numerici, come le soglie di passeggeri, per regolare le attività del settore e tenga presto ulteriore conto delle enormi diversità dei casi che interessano le regioni europee infranazionali e, soprattutto, nel nostro caso, del tema dell’insularità che dovrebbe aprire a ben altri livelli di esenzione in considerazione delle complessive penalizzazioni che ne derivano.”

Nella foto il direttore generale Mario Peralda

S.I.