Rete metropolitana: ritardi e lettere

SASSARI – “L’obiettivo è accelerare al massimo l’iter per arrivare, nel tempo più breve possibile, all’operatività della rete metropolitana del Nord Sardegna. Si lavora in parallelo, poi, per sollecitare la giunta regionale, «che ha un ritardo gravissimo», quindi l’assemblea rappresentativa dei sardi a predisporre la bozza del decreto legislativo con il quale il governo nazionale dovrebbe riconoscere che in Sardegna la rete metropolitana di Sassari equivale alla città metropolitana di Sassari. Ieri, nella sala conferenze di Palazzo Ducale, i rappresentanti dell’area vasta, Sassari, Sennori, Sorso, Stintino, Alghero, Castelsardo e Porto Torres che compongono per legge il nucleo inziale della rete metropolitana, si sono ritrovati per definire gli ultimi contenuti dello statuto costitutivo della nuova realtà amministrativa. E tra le novità la presenza, sin dalle prime battute, di un nuovo comune, Valledoria, che farà parte da subito della Rete”. Cosi da Palazzo Ducale.

Sette “Titoli” per quaranta articoli che trattano degli elementi costitutivi, dell’ordinamento strutturale, delle modalità di partecipazione, delle forme di collaborazione con gli altri enti, degli uffici e personale, dell’ordinamento finanziario e delle disposizioni transitorie e finali. È questa la bozza che sindaci e segretari comunali hanno preso in esame sin dalle prime riunioni. E quella di oggi, presenti i sindaci di Sassari, Nicola Sanna, di Alghero Mario Bruno, di Sorso Giuseppe Morghen con i segretari comunali di tutte e otto le amministrazioni, è stata l’occasione per definire alcuni punti, portare osservazioni ed eventuali correzioni. Il passo successivo sarà quello di portare la bozza dello statuto all’attenzione dei singoli consigli comunali per l’approvazione.

E se la legge regionale di riordino degli enti locali individua la rete metropolitana del Nord Sardegna nei sette comuni dell’area vasta del Nord Ovest Sardegna, oggi i soggetti che si sono ritrovati al tavolo per discutere del nuovo ente in realtà sono stati otto. Perché se il comune di Valledoria aveva già fatto richiesta di poter entrare a far parte della Rete, da oggi è stato inserito all’interno dello statuto.
«Questo perché – ha detto il sindaco di Sassari che presiede per legge la Rete – vogliamo restare coerenti con l’attività di carattere politico che abbiamo posto in essere nei mesi in cui si doveva discutere la legge di riordino. Noi eravamo dell’opinione che, coerentemente con il disegno di legge Delrio, gli enti di area vasta si sostituiscono alle Province». Si è così avviato un processo aggregativo che, da una parte, deve saper guardare i territori su temi ampi e strategici e, dall’altra, a una ottimizzazione ulteriore della gestione dei servizi per i cittadini.

«Abbiamo già manifestato qualche insoddisfazione sulle scelte fatte dalla Regione – ha ripreso il sindaco di Sassari – però adesso è il momento di operare, di usare al massimo i contenuti della legge. Questa afferma che la rete metropolitana del Nord Sardegna deve essere equiparata alla città metropolitana in termini di risorse e in termini di sostegno da parte dell’amministrazione regionale. «Abbiamo scritto una prima lettera per chiedere alla giunta regionale di presentare entro 30 giorni al consiglio regionale la bozza del decreto legislativo con il quale il governo equipari che rete metropolitana alla città metropolitana. Chiediamo che questa bozza sia presentata immediatamente e sia superato il ritardo.

«Ho anche scritto al presidente Renzi e al ministero per la Coesione territoriale – ha proseguito – affinché si prendano in esame le proposte di sviluppo del territorio anche in qualità di rete metropolitana. Ho chiesto di essere convocati, come rete metropolitana, perché ci possa essere data la possibilità di accedere ai fondi del programma operativo nazionale (Pon) per le città metropolitane».
Le amministrazioni si sono quindi impegnate a fare in modo che lo statuto della rete metropolitana possa arrivare celermente nei singoli consigli comunali per la sua approvazione.

«Ci deve essere una accelerazione – ha affermato il primo cittadino di Alghero Mario Bruno – si deve fare in modo che quanto scritto venga attuato celermente. Dalle prime battute dobbiamo chiedere alla Regione la massima coerenza, non cè tempo da perdere, deve essere fatto quello che è scritto nella legge. A cominciare dalla formula che è stata trovata e che non può essere una convenzione ma che un pronunciamento politico e giuridico.
«E allora le risorse devono arrivare a Sassari come a Cagliari, nello stesso momento e nelle stesse forme. Se non è così vuol dire che c’è un conflitto, e lo dico in modo molto aperto, con la Regione», ha chiuso Mario Bruno.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Sorso. «Il nostro impegno – ha detto Giuseppe Morghen – è quello di accelerare al massimo l’iter per essere anche coerenti con il dettato della legge di riforma. È difficile non tenere in considerazione il fatto che si poteva semplificare il tutto, equiparando Sassari a Cagliari, però, noi andiamo comunque avanti, sperando che la Regione operi una equiparazione vera della rete metropolitana alla città metropolitana. È chiaro che saremo molto fermi nella difesa del nostro territorio», ha concluso il sindaco di Sorso.

Nella foto i sindaci e al centro il sindaco Bruno e l’assessore Esposito

S.I.