Sinistra divisa. Pd alla finestra

ALGHERO – C’è poco da fare, la politica, soprattutto quella algherese, offre sempre tanti spunti. Per chi deve raccontare le varie vicende non può che essere una manna, molto meno per il cittadino. Difatti è sempre più palese una sorta di allontamento dalla realtà che si vive dala quasi totalità di questo settore della vita pubblica che dovrebbe avere come unico faro il bene comune e, visti gli effetti della devastante crisi con la disoccupazione sempre più in crescita, a maggior ragione in un difficile periodo come quello che stiamo attraversando.

Eppure, nonostante questo scenario, alle parole non seguono quasi mai i fatti. Ciò è un riflesso di quello che sta accadendo in questi giorni. Da tempo è in atto, come tutti sanno, la così detta “trattativa” tra il sindaco Bruno e Pd. Da mesi ci sono interlocuzioni, incontri, telefonate, comunicati ma, ad oggi, poco o nulla è cambiato. i Dem di via Mazzini hanno cristallizzato da tempo le loro posizioni eppure, nonostante gli annunci, ancora niente di ufficiale è accaduto. O meglio tutto è in mutazione verso un nuovo quadro politico che, ad esempio, vede la sinistra parcellizzarsi ancora di più rispetto a quanto non lo fosse giù prima e diverse porzioni della maggioranza riposizionarsi in attesa degli accadimenti.

La lista che ha fatto eleggere Giampietro Moro e portato in Giunta Natacha Lampis (Sinistra Civica – Alghero in Comune), per com’era composta inizialmente, non esiste più. In una nota diffusa negli scorsi giorni è stato annunciata la costituzione di un nuovo direttivo che, però a seguito di quanto emerso nei giorni a seguire si palesa la frantumazione della forma originaria del partito. In totale raccolse 1082 preferenze. 199 voti per Moro, 151 per la Lampis e poi Paola Correddu con 146, Iannacone 106, Monti 90 e Sara Piga 86. Questi i più votati. Ma la Correddu e Piga hanno dichiarato, con commenti molto piccati e critici verso Bruno e ex-compagni, di non far più parte del movimento. Discorso non molto differente per i big Elias Vacca e Carlo Sechi. L’ex-deputato conferma di aver votato e sostenuto Sinistra Civica ma ricorda che da tempo non si occupa direttamente della politica cittadina, mentre l’ex-sindaco è da tempo fortemente critico riguardo l’attuale amministrazione e in particolare proprio riguardo l’operato dell’assessore Lampis. Quest’ultima con Monti, come annunciato, sono entrati nei Rossomori.

Questa la sinistra che, a fronte di 1082 voti raccolti, oggi si trova ulteriormente svuotata e comunque in mutamento anche se ancora con un assessore rappresentato in giunta. Anche l’Upc pare stia subendo il medesimo processo. Infatti come scritto in un articolo di Sias sulla Nuova Sardegna (non smentito), il consigliere comunale Alessandro Nasone starebbe passando ad Italia Unica. Anche in questo caso, dunque, l’altro assessore Cherchi si troverebbe ad essere rappresentato dalla sola consigliera Linda Oggiano (che risiede a Roma). Inoltre, in questo quadro, non va scordato che anche la lista di Bruno si è divisa con la nascita del gruppo di Curedda che a fronte di tre consiglieri non ha rappresentanza in Giunta, mentre i 5 consiglieri di “Per Alghero” hanno, oltre il sindaco, anche tre assessori (Cacciotto, Esposito e Tanchis), il presidente dell’assemblea Tedde, amministratore dell’In-House (Ceravola), il presidente del Parco Farris e altri posti di sotto-governo, senza considerare la guida della Meta ancora ferma alle nomine (o meglio, mancate nomine) di Lubrano, cosi come per la Secal con Marino.

Tutto questo mentre al Pd è chiesto di entrare in maggioranza e dentro il quadro amministrativo. I numeri già risicati con l’uscita dell’Udc oggi vedono anche nelle loro rappresentanze in carne ed ossa delle chiare prese di posizione finalizzate nella migliore delle ipotesi a mantenere le proprie caselle nel governo cittadino, nella peggiore a staccare la spina. Bruno questo lo sa, ma avrebbe dovuto agire prima. Molto prima. Tutti si aspettavano dal giorno dopo delle elezioni un’apertura non solo verso i dem ma anche ad altri partiti. Oggi, forse, è troppo tardi. Infatti, comunque vada, ingresso dei democratici e Scudo Crociato (o parte di esso), la situazione resta molto precaria.

D’altra parte, anche se nessuno lo ammette, in pochi sarebbero voluti andare ad elezioni questa primavera, mentre c’è maggiore convergenza per un voto anticipato fra un anno. Un conto sono un paio di mesi di commissario, altro discorso è più di un anno. Ma, proprio perchè Bruno lo sa, eppure molto bene, non è escluso che vista l’impossibilità di definire una struttura solida, lasci la guida della nave prima che l’icerberg entri nei radar. Una cosa è certa, dopo il tanto tempo perso, a parole e annunci gli algheresi (e non solo) vogliono, anzi pretendono, chiarezza, risposte e atti per provare a far uscire la Riviera del Corallo dal tunnel e rivedere la luce che da troppi anni manca.

Nella foto il consiglio comunale durante una pausa

S.I.