Pesca aragosta, proroga o indennità. Cambiare norma

ALGHERO – La pesca dell’aragosta è in difficoltà. E non da oggi. Sono anni che segnalano il problema alle varie istituzioni a partire dall’Amministrazione Comunale fino alla Regione, ma la questione degli operatori algheresi non è stata ancora affrontata come atteso dal comparto. “Chiediamo, da tempo, delle cose molto chiare: la proroga del periodo di pesca oppure un’indennità”, cosi il presidente della categoria Leonardo Zinchiri. Non si tratta, per essere chiari, di richieste astruse o esagerate. Sono istanze che derivano da una normativa bislacca e soprattutto dall’impossibilità di andare in mare nei mesi passati.

“Da Gennaio fino a Giugno abbiamo potuto fare sono 22 giornate, una miseria per poter affrontare i vari costi e poter riuscire a sbarcare il lunario”, continua Zinchiri, “in particolare da marzo in avanti, viste le condizioni climatiche, non siamo mai potuti uscire”. A questa oggettiva condizione di difficoltà si aggiunge un’effettiva disparità di trattamento: “i nostri colleghi siciliani possono pescare fino a dicembre, mentre da noi si chiude col mese di agosto”.

Una differenza che pesa e non poco anche perchè dalle altre regioni, come noto, arrivano fino alle 12 miglia che circondano la Sardegna per pescare e portare poi nelle città di riferimento la merce che poi viene rivenduta e per assurdo importata, visto il blocco nella nostra isola, e proposta dalle attività e ristoranti. Insomma, oltre il danno, la beffa. Per questo, come hanno chiesto già da tempo a gran voce, con pure vane rassicurazioni dalle Istituzioni, è giusto allungare la stagione almeno fino ad ottobre. Ciò per evitare, eventualmente, di dover sostenere i pescatori per le mancate giornate di lavoro.

Senza considerare che, come accade in altri luoghi, l’Amministrazione Comunale potrebbe ripristinare “sagre” o meglio manifestazioni culinarie, anche d’eccellenza, coi prodotti locali al fine di sostenere gli operatori e dunque fare economie e pure ampliare, di conseguenza, l’offerta turistica.

Nella foto l’aragosta

S.I.