Nomine-malumori, quadro precario

ALGHERO – Pare non essere indolore l’indicazione del vice-sindaco. Una casella importante sotto diversi aspetti, anche di futuro percorso politico, e anche perchè connessa alle vicende extra-politiche in itinere. Da tempo si vociferava che potesse ricadere su Gabriella Esposito, attuale assessore al Turismo, Cultura e Pubblica Istruzione, però, vista la mutazione del quadro (sempre più precario), non era escluso che questo importante ruolo potesse essere assegnato a figure espressione di altre forze politiche. Uno schema utile a dare ossigeno alla maggioranza e poter proseguire in questi mesi con più tranquillità, ma così non è stato.

E in questo modo i malumori interni paiono non placarsi. Alcuni consiglieri fanno sapere di essere stati avvisati “solo” tramite un messaggio su whatsapp (anche se si tratta di una prassi oramai molto diffusa nella politica algherese) riguardo tale scelta che, seppur nell’aria e già accennata, “non sarebbe stata concordata nella decisione finale e dentro un quadro più generale di azione degli ultimi mesi di amministrazione”. Dissapori non troppo celati. Ma, in questi mesi è già capitato più volte che ci fossero diffusi “mal di pancia” poi curati e passati il giorno della convocazione del Consiglio Comunale luogo in cui si devono manifestare le posizioni critiche, o meno, rispettando il mandato degli elettori. Dunque, di fatto, una condizione sempre più precaria connessa anche ai “movimenti”, dal Centrodestra ai 5 Stelle passando per il Partito Demcoratico, della politica locale verso le elezioni cruciali del 2019 a febbraio (regionali) e maggio (comunali), anche se non è escluso che vengano accorpate qualora ci fosse una fine anticipata dell’amministrazione algherese.

Tutto questo mentre ancora viene ripetuta la solita litania dell’attesa degli accadimenti nazionali e perfino regionali per andare avanti con le scelte locali. Come se Alghero fosse al centro del Mondo, purtroppo non è cosi e in vista di passaggi fondamentali per il territorio sarebbe opportuno che le forze politiche, soprattutto quelle con maggiore possibilità di essere votate per governare, si organizzassero per tempo e con responsabilità e soprattutto in maniera autonoma dagli accadimenti oltre Rudas unicamente per riagganciare il treno dello sviluppo che, oggettivamente, è oramai appannaggio di altri territori dell’Isola.

Nella foto la seduta dell’ultimo Consiglio

S.I.