Maria Pia: 5 anni buttati al vento

ALGHERO – 5 anni buttati al vento. Un lustro che ha visto altri territori mettere la quinta, mentre Alghero è rimasta al palo. Queste affermazioni non sono campate in aria, ma legate ad esempi chiari ed eventi che sono alla base della grave crisi economica che attraversa la città con disoccupazione record e soprattutto con le attività sempre più in mani a realtà non indigene e neanche sarde. Fenomeno molto preoccupante che non è niente altro che un effetto collaterale del totale disfacimento del tessuto sociale.

Un esempio, tra i tanti, che avrebbe potuto far cambiare marcia alla Riviera del Corallo è “Maria Pia”. Nello specifico la realizzazione del progetto previsto da alcuni imprenditori algheresi (Sofingi s.r.l., Gruppo Giorico, 2C Costruzioni del geometra ed ex-consigliere comunale Isio Camboni e e la Europrogetti & Finanza s.r.l., quest’ultima acquisita dal colosso degli investimenti immobiliari anche internazionali Arcontecnicagroup s.p.a.). Invece, anche in questo caso, siamo fermi. O meglio, come ha relazionato l’assessore all’Urbanistica Antonello Usai a seguito di interrogazione dell’Ncd illustrata dal consigliere Emiiano Piras, “il progetto è in valutazione, perchè ci cono state delle novità normative e la situazione è in evoluzione“.

Una risposta che dice tutto e il contrario di tutto ancora di più se si considera quanto detto in apertura dallo stesso Usai. “La mia idea non cozza per nulla con le dichiarazioni programmatiche della maggioranza: una parte assai limitata dell’intera area sarà destinata a strutture e servizi alberghieri essendo una zona di elevato pregio”. Ma, invece, è proprio così: sono due idee proprio opposte. Infatti un conto è realizzare quanto previsto dal programma elettorale di Mario Bruno, altro discorso sarebbe attuare il progetto sul tavolo degli uffici comunali, tra modifiche e aggiornamenti, oramai già da quasi 15 anni. In particolare era stato il Consiglio Comunale, nel 2010, durante l’amministrazione Tedde, a votare, quasi all’unanimità, l’ordine del giorno del Pdl che dava il via libera al progetto alberghiero con un totale di 5 hotel e annessi servizi.

Sono passati oltre 6 anni. E siamo ancora fermi “alla valutazione del progetto”. Quando invece, se l’iter fosse proseguito in maniera adeguata con le ovvie verifiche avremmo avuto al posto di una vasta area in stato di abbandon, compreso il litorale con erbacce e decoro sempre più pregiudicato, degli alberghi nuovi di zecca e spazi per lo sport, cultura e tempo libero. E soprattutto tanti posti di lavoro in più, diretti e indiretti, utili a fermare la drammatica emorragia occupazionale acuitasi negli ultimi anni. Ma la lungaggine, non è l’unica notizia negativa. L’altra è quella, annunciata sempre da Usai in Consiglio, che “non ci sarà alcun stralcio del progetto e che dunque, se sarà tenuto valido, dovrà essere considerato dentro il Puc“. Ovvero, salvo miracoli, chissà quando. Ciò al netto della chiara ed evidente volontà, emersa in maniera considerevole durante il protagonismo nelle Giunte Tedde di centrodestra, da parte dell’Udc e dunque dello stesso Usai di dare gambe al progetto “made in Alghero”.

Però le titubanze dei centristi sono comprensibili. Del resto, e anche qui si ritorna al problema principale della “coalizione-matrioska”, larghe porzioni della maggioranza, in particolare tutta la sinistra e parte dei bruniani, sono contrari agli insediamenti alberghieri previsti dall’unico progetto in esame e invece tifano, anche in maniera veemente, per la realizzazione (utopica e anzi demagogica) di un grande “Parco Urbano”. Un giorno spiegheranno agli algheresi come poter sostenere le stese di manutenzione, visto che non si riesce a tenere pulita neanche un aiuola, ma questa è un’altra storia. Per adesso resta il fatto, lampante e allo stesso tempo molo grave, che la Riviera del Corallo, per scelte politiche correlabili all’area vasta della sinistre, che ha avuto la guida del Comune in questi anni, è stata privata, solo per scelte ideologiche e fuori dal tempo, di nuovi hotel (sempre più utili in chiave rilancio dell’aeroporto) e soprattutto posti di lavoro

Nella foto il sindaco Bruno e l’assessore Usai

S.I.