Alghero: esplode il “Calabona Gate”

ALGHERO – Esplode, definitivamente, il “Calabona gate”. Una questione che si trascina da oltre trent’anni. Tutto nacque a seguito dei ricorsi del costruttore algherese Scognamillo e di altri privati a causa della costruzione del suo vicino Mariani che, nella realizzazione delle note abitazioni “a pagoda”, aveva sforato di due metri andando a sconfinare nel lotto del primo. Palla in mano ai tribunali che, pochi mesi fa, si sono pronunciati a favore dei Scognamillo. Ma, non avendo Alghero ancora un Puc ed essendo vigente ancora il Prg, la normativa vigente impedisce, visto il Ppr di Soru, di poter realizzare una pianificazione di una singola zona del territorio comunale. Occorrerebbe una variante oppure un piano particolareggiato o, quello che gli stessi attuali amministratori avevano promesso, il Puc. Questo per non fare figli e figliastri.

Ma il “Calabona gate” si è arricchito di una nuova pagina, come anticipato da Algheronews [Leggi] quando nell’ultimo Consiglio Comunale il consigliere comunale Camerada ha consegnato e letto al sindaco Bruno e assessore Usai una lettera della Regione in cui, in sintesi, veniva rigettato l’iter del Comune e soprattutto si diceva che non era stato inviato a Cagliari nessun documento. Uno bruttissima figura per chi, come i due amministratori, hanno avuto anche una considerevole esperienza in Regione. L’assessore all’Urbanistica è andato su tutte le furie, mentre il Primo Cittadino, è parso, un po’ meno. Del resto questa delibera vede dal principio la maggioranza divisa, con anche l’uscita dall’aula del presidente della commissione urbanistica, durante il riconoscimento degli atti discussi e votati. A pagarne le conseguenza, sicuramente, è il costruttore che, ancora ad oggi, si trova non solo ad non avere una risposta certa, ma ad incassare una mancata promessa di soluzione del caso.

Per questo il costruttore Scognamillo, forte anche delle sentenze a suo favore, ha fatto un post su facebook incandescente dove punta il dito anche contro l’amministrazione. “Quello che sta avvenendo ad Alghero è davvero aberrante e preoccupante; nel vedere il video della seduta del consiglio comunale dell’11 Maggio 2017 ho appreso che il consigliere comunale Nunzio Camerada, ora, anche lui ha fatto ricorso (non è stato fatto un ricorso, ma un accesso agli atti ndr) in Regione avverso alla delibera d’interpretazione autentica del Piano Regolatore, cosa peraltro richiesta dalla Regione stessa fin dal lontano 2002 e mai attuata dal sindaco di allora, nonostante i solleciti fatti dal sottoscritto, ma la cosa più grave è che il consigliere Camerada mostra una lettera, a lui trasmessa dalla Regione, dove dice che la delibera d’interpretazione autentica non è mai stata trasmessa dal Comune”.

E poi ancora Scognamillo, “di contro risponde l’assessore all’urbanistica Antonello Usai mostrando due documenti che certificano che alla Regione è stata trasmessa ben due volte! Ora io dico dove sta la verità? Questa vicenda (che come qualcuno che noi ben conosciamo è solito dire) presenta “lati oscuri” ed ha bisogno di “accertamento della verità”, perchè noi cittadini abbiamo bisogno di certezze ma sopratutto di verità, ed è per questo che ho deciso di recarmi alla Procura Distrettuale Antimafia, perchè ritengo che sia questa procura a doversene occupare, per tutti i risvolti strani che ci sono dietro i mancati adempimenti del Comune, nel tempo, di atti leciti, dovuti e sanciti dalla legge e invito il consigliere comunale Nunzio Camerada a venire in procura antimafia con me, perchè avendo lui sollevato il problema certamente vorrà vederci chiaro anche lui, non sarà che alla Regione c’è un topolino che si mangia o nasconde i documenti?”.

Tra i tanti casi amministrativi degli ultimi anni, è quello senza dubbio più tinto di “giallo” e che presenta diversi particolari intrecci. Non bisogna dimenticare, infatti, che nell’ultimo anno Forza Italia, Pd e altri esponenti politici avevano giudicato totalmente errata, fuori luogo e irregolare. Questo attraverso diverse comunicazione ufficiali e su stampa [Leggi], ma, nonostante questo, Bruno aveva deciso di “forzare” e portare nel giro di poche settimane due volte la delibera in Aula [Leggi]. Ed oggi i risultati di un’ennesima questione irrisolta e della Regione, quella “amica” che doveva aiutare Alghero visti anche i rapporti del sindaco, che, invece, anche su questo tema (oltre che tanti altri come il porto, agro, etc) prende a ceffoni l’amministrazione e certifica la marginalizzazione politica della Riviera del Corallo.

Nella foto il l’area di Calabona interessata dai ricorsi e poi dalle polemiche

S.I.