Draghi dimissionario. Fatale la sfiducia dei 5 Stelle, elezioni anticipate in vista

ROMA – La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo. Così il premier Mario Draghi in Cdm che, dunque, lascia la guida del governo. Questo a seguito della mancata fiducia in Parlamento da parte di quello che resta dei 5 Stelle guidati da Giuseppe Conte che, di fatto, è colui che è considerato il responsabile di questa assurda crisi che arriva nel momento più difficile per l’Italia dal dop-guerra ad oggi.  Un vero disastro per l’Italia vista anche la necessità di definizione dei progetti del Pnrr e soprattutto dell’elargizione dei fondi ai vari Enti Pubblici.

Ora le strade sono due: o Draghi fa un passo indietro, vista anche la maggioranza che tuttora sussiste e che sarà testata dal passaggio parlamentare visto il “congelamento” da parte di Mattarella delle dimissioni oppure si va al voto anticipato. Si parla di fine settembre o primi di ottobre. La situazione è oramai precipitata e non potrà  non avere riflessi anche a livello locale e pure regionale. Del resto, mai con in questo momento, il Centrodestra avrebbe la possibilità di vincere le elezioni e ciò porterà, ovviamente e anche giustamente, ad una crescente diffusa volontà alla candidatura da parte dei rispettivi rappresentanti dei vari partiti di Centrodestra, ma pure degli altre forze. Insomma un patatrac che smuoverà anche il placido scenario politico locale.