Doppia preferenza: tutto tace

CAGLIARI – È trascorso un mese dall’incontro con il presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau e ad oggi ancora nulla è stato fatto. Le coordinatrici dell’associazione Meglio in due, Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu vanno all’attacco e avvisano il Consiglio regionale: la proposta di introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale sarda deve essere discussa e approvata dall’Aula subito e prima che inizi la sessione di bilancio, che per regolamento terrà inchiodati Assemblea e commissioni sino a fine febbraio.

«Il 13 dicembre – ricordano Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu – siamo state convocate dal Presidente del Consiglio regionale per discutere dell’introduzione della doppia preferenza nella legge elettorale; questo in seguito alle numerose iniziative intraprese dall’associazione e dal travolgente successo riscontrato sul tutto il territorio della Sardegna e che ha visto centinaia di comuni, sindaci, amministratori e amministratrici approvare una mozione per la doppia preferenza e mobilitarsi perché questa istanza fondamentale arrivi alle orecchie fino a ora sorde del Palazzo. Nonostante ciò e le numerose rassicurazioni, a distanza di un mese ancora nulla è stato fatto. La Sardegna non si merita questo silenzio e tutte le persone che credono in una reale democrazia stanno perdendo la pazienza.

«Sappiamo che hanno la scusa già pronta: siccome c’è la Finanziaria tutto si blocca in attesa dell’approvazione della manovra – dicono ancora le tre coordinatrici di Meglio in Due – proprio per questo pretendiamo che la riforma della legge elettorale sia discussa subito. La battaglia va avanti, non siamo disposte e con noi tutti quelli che in questi mesi ci stanno sostenendo all’ennesima presa in giro! Le promesse si mantengono. Dobbiamo permettere al prossimo Consiglio Regionale di avere una rappresentanza democratica di uomini e donne. Cambiamo il modo di fare la politica non solo con una legge ma anche e soprattutto rispettando la volontà e le istanze di cui ci siamo fatte portatrici in questi mesi con la nostra battaglia per la doppia preferenza. Il palazzo ancora una volta non mantiene le promesse ma noi non ci fermeremo».

Nella foto il Consiglio Regionale

S.I.