Dimissioni e campagna acquisti

ALGHERO – Se da una parte l’uscita dell’Udc è servita a fare finalmente chiarezza, almeno rispetto alle storiche alleanze prodotte dal maggioritario, dall’altra, come lecito attendersi, è il sindaco insieme a sue “connessioni” locali e non a intorbidire ancora una volta le acque. Del resto mollare poltrone e posti al sole, visto che difficilmente a breve saranno di nuovo disponibili. Brucia, pure molto. Ma se i consiglieri dell’Udc hanno finalmente messo la cera alle orecchie, adesso l’eco delle Sirene sta contagiando altri probabili naviganti.

L’indirizzo dove risiedono è in via Mazzini, ma non solo. Infatti, come riportato oggi dalla stampa, tra i destinatari delle dolci melodie pare ci sia anche Alessandro Nasone. Dunque, oltre al Pd locale, in particolare al capogruppo Mimmo Pirisi, c’è anche un altro consigliere che, ad oggi, non ha messo la cera alle orecchie. “Non è vero – precisa però subito Alessandro Nasone, sentito questa mattina telefonicamente da Algheronews – io non sento né vedo il sindaco da un anno e mezzo”. Ma non nega di avere interlocuzioni oltre Rudas con esponenti del Pd tramite proprio Pirisi. “Io condivido in pieno la linea del capogruppo del Pd ovvero che Bruno si deve dimettere con una discussione che deve avvenire in Aula per spiegare cosa è successo in questi mesi, poi si vedrà, certamente al primo posto c’è il bene di Alghero”. E poi gli sfugge, “visto l’andazzo, un commissario per qualche mese potrebbe fare anche bene“, ma poi “non vedo grandi prospettive per Alghero, consegnare la città ai nomi che sto sentendo non mi pare sia una grande cosa, d’altra parte Bruno ha fallito e di questo ne abbiamo preso atto tutti”.

Insomma, anche se le lusinghe da Porta Terra non paiono averlo ancora conquistato, sicuramente Nasone esprime il concetto che, già da settimane, è sempre più diffuso nei tavoli della politica, ufficiali e meno. Ma questo evidenzia la fine che ha fatto Alghero: Bruno ha fallito, ma il futuro è terrorizzante. Tra chi si rende conto che la sua esperienza politica è finita e chi invece vuole garanzie oramai stiamo assistendo ad uno stucchevole gioco al massacro come se dopo Bruno ci fosse il diluvio. Ma così non è. Tutti sanno che Alghero sopravviverà e, anzi, se dovesse crearsi un’alleanza valida, capace e seria potrebbero attivarsi progetti per far uscire la Riviera del Corallo dall’attuale medioevo. Però è ovvio. Il futuro, soprattutto a chi non è strutturato e soffre di nanismo, fa paura. Molto paura.

Per ritornare alle vicende del Consiglio. E’ chiaro che nel Pd paiono esserci delle visioni differenti. O meglio tutto il partito è per le dimissioni, ma mentre il consigliere e dirigente regionale Enrico Daga e la maggioranza dei dem algheresi sono per la fine definitiva dell’esperienza bruniana, Mimmo Pirisi è più possibilista per la continuazione della consigliatura, almeno fino i primi mesi dell’anno prossimo. Anche perchè, è il caso di dirlo, una volta ottenuto lo “scalpo” delle dimissioni (pilotate) del sindaco, qui in Riviera dovrebbero sbarcare i leader del centrosinistra per fare “campagna acquisti” e sopravvivere giusto il tempo per racimolare qualche voto per le politiche. Uno scenario, purtroppo realistico, ma molto lontano dalle reali esigenze di Alghero e degli algheresi che, invece, trovano sponda nella maggioranza dei cittadini e nella quasi totalità delle opposizioni, Pd algherese compreso.

Nella foto il Consiglio Comunale

S.I.