Crisi, Marino style: aula decisiva

ALGHERO – “La maggioranza composta dalle liste Per Alghero, Democratici per Alghero, Upc e Sinistra Civica ritiene di dover proseguire ancora con maggiore determinazione la propria azione al governo della città. Alghero oggi ha una guida autorevole e in grado di garantire l’attuazione del programma”. Si apre cosi la nota inviata dal Comune di Alghero riguardo il pranzo di oggi a Sa Sevada dove si è incontrato quel che resta della maggioranza. Fatto particolare che da Sant’Anna vengano diffuse anche note politiche. Ma si sa, siamo nel periodo inedito per le vincende algheresi che riguarda anche il rapporto tra informazione e politica come sottolineato dal consigliere regionale Marco Tedde.

Ma ritornandao all’incontro dei tre partiti che stostengono Mario Bruno, per un totale di soli 12 consiglieri ( visto che Linda Oggiano è quasi sempre assente), viene detto che “i punti qualificanti già avviati nei vari settori della vita amministrativa, i risultati già conseguiti e il crono-programma preciso di azioni da portare a compimento rappresentano elementi tali da escludere la conclusione anticipata della consiliatura. Il metodo della partecipazione e del coinvolgimento, una maggiore azione politica che accompagni e supporti l’attività amministrativa, l’apertura al confronto programmatico con le forze consiliari affini, garantirà la prosecuzione dell’esperienza amministrativa, assicurata comunque da una maggioranza in grado di dare sostegno all’esecutivo e al Sindaco”.

La nota si chiude ricordando che “il programma rimane il collante e la bussola dell’esperienza amministrativa. Resta il rammarico di constatare che forze politiche che hanno concorso alla formazione del programma non siano più disponibili alla sua attuazione”. Il riferimento, ovviamente, è è all’Udc. Ma solo, forse. Infatti pare che anche da parte del consigliere Moro dunque della lista, Sinistra Civica, da lui rappresentata, potrebbe esserci qualche defenzione in aula (oltre che al pranzo di oggi dove Moro è comunque giunto in ritardo). Dunque da 13 consiglieri, si passerebbe a 12 (vista la reiterata assenza della Oggiano) e a 11, dunque sotto la minoranza, se qualcuno vota in maniera differente. Insomma, inutile giocare col pallottoliere, siamo davanti ad “un caso alla Marino”. Cosi come per Roma si attenderà il “Vietnam” dell’aula invece di prendere atto della fine dell’esperienza amministrativa e lasciare la parola agli elettori. Fatto, visti gli accadimenti, non solo politici, ineluttabile.

Nella foto i banchi della maggioranza

S.I.