Crisi, exit-strategy: le proposte di Cardin |intervista

ALGHERO – Continua la serie di interviste, video e non, di Algheronews con gli attori politici, imprenditoriali, culturali, etc del territorio. La finalità, otre raccogliere le testimonianze e idee di chi veramente conosce questa parte di Sardegna, è anche quella di portare avanti un pensiero, oramai sempre diffuso, almeno in alcune nascenti assisi e organismi. che è indispensabile ragionare in termini di “Area Metropolitana”. In altre zone dell’Isola si sono già organizzati, sarebbe opportuno definire una “rete dei comuni del Nord-Ovest” o qualcosa di simile. Idee già avanzate da alcuni “attori del territorio” tra cui Antonio Cardin, vice-presidente regionale di Fortza Paris.

1) Si intravede la luce in fondo al tunnel della drammatica pandemia che ci ha colpito, partiamo dalla gestione sanitaria, il sassarese ha sofferto e soffre più di tutti, perchè secondo lei?

Diciamo che questo è il frutto di azioni e scelte politiche che riguardano l’ultimo decennio se non ventennio. I rappresentanti politici del nord Sardegna non sono stati all’altezza del ruolo consegnatogli e la disaffezione alla politica è dilagata a tutti i livelli. Tagli indiscriminati alla sanità e gestione clientelare dei ruoli dirigenziali, abbinati ad un disinvestimento discriminato con agevolazioni alla sanità privata, hanno portato al precipitare della situazione. E’ proprio in un momento così drammatico che l’unità di un popolo può fare la differenza: la politica gestisce TUTTO nella vita dei cittadini e una nuova coscienza e conoscenza potrebbe portare ad una nuova classe dirigente seria, preparata, competente e consapevole.

2) La pandemia ha messo in ginocchio un territorio, il nord ovest, già in profonda crisi, quali sono secondo lei alcune delle azioni da attuare per salvarci?

Premesso che non voglio più sentir parlare di: tavoli di crisi, commissione d’inchiesta, tavoli tecnici etc. etc. Le associazioni di categoria, gli enti preposti, e tutti gli stakeholder del settore devono svolgere il loro ruolo e presentare le giuste istanze alle istituzioni politiche preposte nei vari livelli. C’è la possibilità per le aziende di avere ingenti somme a disposizione, seppur come mutuo, così come annunciato dal governo Conte, ma a questa liquidità annunciata, credo che se non si aggiungono provvedimenti importanti come la sterilizzazione di alcuni debiti, una temporanea sospensione delle tasse, e su una riduzione drastica almeno per un anno delle stesse verso le imprese, gli artigiani, i commercianti e le Partite IVA non avremo gli effetti che auspichiamo e che ci possono far uscire da questa crisi che si annuncia epocale. Cito brevemente, e solo come esempio, tre progetti che il nostro centro studi, guidato dal Dott. Giovanni Nurra, sta sviluppando alla luce di questa crisi, a livello nazionale, regionale e locale che presenteremo a breve:

a) Realizzare immediatamente una moneta complementare sarda, garantita dalla Regione, che consenta una liquidità immediata basata sui debiti giacenti sul modello del WIR Svizzero e con il coinvolgimento quindi delle associazioni di imprenditori così da creare un mezzo di scambio efficace e garantito anche dallo sviluppo economimco stesso.

b) Destinare i costi della disoccupazione e dei contributi figurativi destinati ai lavoratori direttamente agli imprenditori perchè allunghino la stagione consentendo una sensibile riduzione dei costi del personale.

c) Un piano di sfruttamento dei territori a vocazione agricola con una regia di commercializzazione che consorzi tutte le piccole aziende verso un mercato in continua espansione anche nella GDO. L’abbandono delle ex aziende di Mamutanas e Surigheddu gridano ancora vendetta.

3) La Regione sta facendo il possibile e come giudica le misure della giunta Solinas e quel del governo Conte?

Diciano che dopo i 5 anni disastrosi della giunta Pigliaru, tutti ci aspettavamo qualcosa di più di quel poco e male che è stato fatto. Questa pandemia sarà davvero un banco di prova importantissimo per questo governo che deve però immediatamente cambiare marcia e rivedere parte del capitale umano al quale ha dato mandato. Per ora il giudizio è ancora insufficente…confidiamo sia dovuto solo al rodaggio. Sul governo Conte insisto nel dire che non è all’altezza e che questa crisi, inverosimilmente, nasconde ulteriormente le sue carenze.

4) Arrivando ai Comuni, Alghero, Sassari e Porto Torres, devono per forza cambiare marcia, come si può ritornare a mettersi in moto, quali azioni da attuare?

Credo che il non essere riusciti ad avere Sassari come città Metropolitana abbia penalizzato tantissimo ed ulteriormente il nostro territorio. La differenza con Cagliari sta diventando sempre più abbissale e questo è dovuto anche dai grandi finanziamenti che riescono ad avere come città Metropolitana e a una progettualità che nel sassarese è mancata. Con una punta di tristezza e di sarcasmo dico da anni che Sassari, se continua così, è destinata a diventare la terza (se non la quarta) città della Sardegna dopo Olbia…a discapito di tutto il territorio!!! Gli imprenditori e i liberi cittadini devono riappropiarsi della politica mettendo a disposizione le proprie menti e le proprie risorse al servizio della collettività unendosi, consorziandosi e facendo sentire la loro voce e la loro competenza sui social e tramite associazioni attive. Bisogna ripristinare ruolo e deontologia di tutte le categorie senza sovrapporre i ruoli: la politica e gli enti preposti esecitino al meglio il loro e l’imprenditoria riprenda a chiedere provvedimenti e investimenti per creare utili e a creare LAVORO.

Nella foto Antonio Cardin

S.I.