Comunicare e governare: leader alla prova

ALGHERO – Sta nelle cose non riuscire ad accettare una sconfitta. Soprattutto se si è convinti di aver agito nella ragione e perfino al massimo delle proprie capacità. E nonostante non manchino gli spunti per una profonda riflessione, utile anche a non ricadere negli stessi errori del passato, in queste settimane, come nulla fosse, può capitare di leggere, sui media o social, alcuni commenti ancora distanti dalla realtà riguardo le motivazioni dell’esisto elettorale. In sintesi, è più facile annotare di diffusi isterismi verso gli avversari rispetto ad un sano mea culpa sugli errori e soprattutto sull’aver mancato l’inquadramento di una realtà che è la madre del risultato del voto: “il Nord è come Monaco di Baviera, mentre il Sud e Isole vanno verso la Grecia”.

Questa la fotografia scattata dalla giornalista Sky, Maria Latella. Un’immagine, purtroppo, veritiera che, però, è sfuggita a quasi tutti distratti dai dati sulla crescita che “a tamburo battente” per accompagnare la marcia della propaganda elettorale venivano diffusi dai principali mezzi d’informazione. Tutto vero, ma è proprio questo che non è stato messo a fuoco ovvero che il Settentrione, macinando dati positivi con ritmi europei, è stufo di fare la locomotiva d’Italia. Un benessere diffuso che non è più sufficiente, da qui il target, giustamente indicato dal Centrodestra, e in particolare dalla Lega, della “flat tax”, stop all’immigrazione e freno all’Europa delle banche.

Altro discorso da Roma in giù. Disoccupazione alle stelle e condizione sociale generale, soprattutto in certe aree, pure della Sardegna (uno studio di questi giorni diffuso dal Sole 24 Ore la inquadra come regione più povera d’Europa), che “scivola verso la Grecia”. Una parte del Paese ammaliata, e non poteva essere altrimenti, dal Reddito di Cittadinanza. E i 5 Stelle l’hanno capito benissimo anche se, è necessario ricordarlo, tale provvedimento, come ripetono continuamente i governanti (in particolare del Pd) esiste già. O meglio esisterebbe. Perchè, anche in questo caso, siamo nel campo degli annunci visto che gli effetti diretti e reali di tale misure (Reis e affini) ancora, ad oggi, non si sono viste.

Ecco, oltre la divisione oramai non solo più geografica, ma anche sociale dell’Italia in due parti, c’è da aggiungere agli ingredienti della ricetta che ha portato al risultato del 4 Marzo la mancanza di risposte. C’è sempre più distanza tra le enunciazioni e la realtà. Oramai tutto, o quasi, è basato sulla propaganda e, comprendendo questo, i vincitori delle elezioni hanno, anche in questo caso, colto nel segno realizzando delle campagne comunicative mirate, chiare e senza fronzoli. In questo il maestro è stato Berlusconi, poi Renzi. Ma entrambi, oggi, sono visti come personaggi che non hanno mantenuto le promesse divulgate tramite le loro massicce campagne comunicative. Anch’essi sono stati giudicati come ottimi comunicatori, ma il problema non è (solo) a comunicazione, ma il mantenimento (almeno parziale) degli slogan. Non essendo accaduto, l’elettorato ha provato a dare fiducia ai nuovi leader Salvini e Di Maio.

Ma, come successo per i loro predecessori, se non ci sarà una corrispondenza tra quanto divulgato e la realizzazione dello stesso, la fine sarà la medesima. Si diceva che il “popolo è bue”, forse. Fatto sta che, anche se non nell’immediato, la verità delle cose emerge sempre anche in politica. Ed è così che è facile passare dal 40% al baratro. E’ già accaduto in questi anni a diverse forze politiche. Certamente, bisogna ricordarlo e ammetterlo, governare non è facile e chi “ci mette la faccia” deve avere molte doti, ma va anche ricordato un altro adagio “nessuno lo obbliga il dottore” di fare politica. Perciò chi, soprattutto oggi, decide di farlo, sa benissimo a cosa va incontro e se oggettivamente non in è grado, farebbe meglio a stare a casa e giocare sui social. Abbiamo già una nazione di quasi 60 milioni di allenatori della nazionale, non c’è bisogno di averne altrettanti di Presidente del Consiglio e Ministri.

Nella foto il murales realizzato a Roma dall’artista Tvboy

S.I.