Cnr, rabbia dei precari. Mulas: governo colpevole

ALGHERO – “In piazza oggi a Roma moltissimi Sardi e anche una rappresentanza di biologi algheresi contro il taglio delle risorse per la stabilizzazione di centinaia di scienziati con contratti in scadenza e non rinnovabili. A gran voce urleranno tutti i ricercatori “Ritirare subito il decreto Messa”. Anche il governo “dei migliori” non crede nella ricerca. Il messaggio ai circa 400 precari del Consiglio nazionale delle ricerche mandato dal governo Draghi non sembra avere un significato diverso: solo in 51 vedranno dopo anni di attesa un contratto a tempo indeterminato. Gli altri potranno continuare a svolgere il loro importante lavoro con contratti a termine, in molti casi rinnovati di mese in mese, e senza nessuna prospettiva, senza nessuna certezza futura. A stabilirlo nei fatti è il decreto di riparto approvato il 22 luglio scorso dalla ministra dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa, con il quale vengono stanziati solo 3 dei 12,5 milioni di euro inizialmente previsti per la stabilizzazione di tutto il personale precario del Cnr. Su queste basi si fonda la mobilitazione nazionale lanciata da ricercatori e tecnologi, guidati da Cgil, Cisl e Uil, per protestare contro quella che viene definita “un’altra beffa, l’ennesimo insulto alla dignità dei lavoratori”. L’appuntamento è duplice: un’assemblea del personale alle 10 della mattina nella sede centrale del Cnr di Roma, in piazzale Aldo Moro, e un presidio sotto il ministero dell’Università e della Ricerca alle 14. Sono attese delegazioni di lavoratori da tutta Italia. Questa è l’Italia del cambiamento o meglio dire questo è il governo delle prese in giro”.

Christian Mulas, capogruppo Fratelli d’Italia Alghero