Sardegna in fiamme: rogo a Putifigari

CAGLIARI – Sembra essere in netto miglioramento l’incendio che ieri è divampato dai territori di Gonnosfanadiga e si è esteso ad Arbus e potrebbe essere stasera in bonifica l’ultimo settore che presentava qualche ripresa, cioè il versante di Gonnosfanadiga. Stanno ora operando ben quattro elicotteri regionali e il Superpuma e, dalla flotta nazionale, quattro canadair oltre che il personale di Corpo forestale, Forestas, Vigili del Fuoco e volontariato di Protezione Civile. Il fuoco, anche a causa del forte vento, ha impegnato duramente la macchina antincendi dell’Isola e ha visto confluire qui la maggior parte della flotta aerea nazionale. L’assessora con delega alla Protezione civile, Donatella Spano, sta seguendo le operazioni dalla Sala operativa unificata permanente di Cagliari ed è rimasta da ieri in conttato con i sindaci delle aree più colpite.

A Ozieri, per il pascolo alberato in località Buttule, ha operato un elicottero regionale con il Corpo forestale, l’agenzia Forestas e le associazioni di Protezione civile. Colpito il pascolo alberato anche di Punta Cumpessu, nel Comune di Putifigari, dove è entrato in azione un elicottero regionale mentre a terra c’erano Corpo forestale e Forestas. Sempre a Putifigari, ma in località Sincantu Badde de Iana; è stato necessario l’intervento di un elicottero regionale e del personale di Corpo forestale, Forestas e barracelli. A Bitti, per le fiamme che hanno trovato carburante nel bosco e pascolo alberato della località Chicchili, sono intervenuti tre elicotteri regionali e le squadre di Corpo forestale, Forestas e dei barracelli.

A Norbello, per la macchia e bosco della località Domusnovas Canales, hanno operato un canadari e due elicotteri regionali, mentre sul campo erano presenti Corpo forestale, Forestas, Vigili del Fuoco e i volontari di Protezione civile. Ha interessato le aree agricole l’incendio a Santa Giusta, località Nuraghe Nuraciana, impegnando un elicottero regionale con le squadre di Corpo forestale, Forestas e dei volontari di Protezione civile. A Marrubiu colpite le aree agricole della località Centro 3: qui hanno operato tre elicotteri regionali, il Corpo forestale, il personale di Forestas, i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile. Aree agricole a fuoco anche a San Giovanni Suergiu, località Is Perdiscis, dove è stato inviato un elicottero regionale assieme alle squadre di Corpo forestale, Forestas, Vigili del Fuoco e Protezione Civile.

Anche oggi il Corpo forestale della Sardegna sta dirigendo le operazioni di spegnimento e coordinato gli elicotteri del servizio aereo regionale e gli aerei della Protezione civile nazionale. Aperte nuove indagini sugli eventi odierni da parte dei Nuclei investigativi per accertare le cause degli incendi mentre il territorio continua a essere presidiato anche da agenti in borghese.

Nella foto la sala centrale di controllo della situazione degli incendi

S.I.

Caldo infernale, rischi per tutti

SASSARI – Un caldo “infernale” caratterizzerà la prima settimana di agosto. L’anticiclone Lucifero non lascerà tregua alla Sardegna dove, nelle sue zone interne, sono state registrate temperature anche oltre i 46°. Le ondate di calore, con temperature così elevate, oltre i valori medi della norma, possono diventare un vero e proprio rischio per la salute, in particolare per gli anziani e i soggetti non autosufficienti. Nel bacino servito dall’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari sono circa 70 mila i cittadini che possono essere considerati a rischio. Tre i reparti dell’ospedale civile sassarese che, per le loro caratteristiche, si trovano a fronteggiare una eventuale “emergenza” ricoveri: Medicina interna, Lungodegenza e Geriatria.

«I pazienti ricoverati in questi reparti – spiega Francesco Bandiera, direttore della Medicina interna del Santissima Annunziata – hanno in media 80 anni e presentano più patologie. Sono soggetti che, nella maggior parte casi, assumono più farmaci al giorno e per un terzo sono allettati e con problemi comunicativi. Al momento della dimissione, circa il 70 per cento dei malati ha necessità di un supporto a domicilio per l’assistenza e le cure ed è la famiglia, nel 54 per cento dei casi, a farsene carico. Nel 3 per cento dei casi, purtroppo, non ha nessuno su cui fare affidamento». A essere esposti maggiormente sono gli anziani cardiopatici, diabetici, quelli con problemi respiratori e con insufficienza renale cronica. Con l’aumento delle temperature, il pericolo maggiore nel quale questi soggetti rischiano di incorrere è quello della disidratazione. A mettere in guardia da questa evenienza è Patrizia Tilocca, direttore della Geriatria del Santissima Annunziata. «In percentuale – afferma – i ricoveri per questi soggetti aumentano a causa appunto della disidratazione. Quando le temperatura aumentano è necessario far bere l’anziano, anche se non sente lo stimolo delle sete. Questo perché non si rende conto delle perdite di liquidi».

Una raccomandazione e una sensibilizzazione che vengono rivolte anche ai “care-giver”, cioè proprio a coloro che si prendono cura dell’anziano e, in generale, dei soggetti fragili e non autosufficienti. «Il rischio sono le complicanze – aggiunge Antonio Uneddu, direttore della Lungodegenza dell’ospedale di via De Nicola – e spesso in questi soggetti parliamo di ictus, di infezioni o polmoniti». Per la Lungodegenza la percentuale dei soggetti ricoverati per ictus è di circa il 18 per cento, per quelli con polmonite del 15,5 per cento mentre per disidratazione e malnutrizione del 13 per cento.

I tre reparti del Santissima Annunziata, Medicina interna, Lungodegenza e Geriatria, ancora non hanno registrato un particolare aumento dei ricoveri dovuti alle ondate di calore che, già da domenica, stanno interessando l’Isola e, in particolare, il Sassarese. «Se dovessimo guardare allo storico – aggiunge Francesco Bandiera – solitamente il numero dei soggetti ricoverati per problematiche legate al caldo, in questo stesso periodo degli scorsi anni, è circa del 5 per cento». Per Lungodegenza e Geriatria, invece, la situazione è più o meno simile, con una occupazione di posti letto pressoché costante nell’arco di tutto l’anno.

I consigli per combattere il caldo. Dai direttori di Medicina interna, Lungodegenza e Geriatria arrivano alcuni consigli per far fronte alle ondate di calore. La prima raccomandazione è quella di bere spesso, anche in assenza di stimolo della sete. Quindi tenere sotto controllo la temperatura all’interno della propria abitazione: con un range ideale tra i 23 e i 26 gradi. Soggiornare per alcune ore in ambienti climatizzati. Chiudere le finestre e oscurarle nelle ore più calde della giornata e, durante la sera, favorire la ventilazione. Non uscire nelle ore più calde, tra le 11 e le 18. Seguire una alimentazione adeguata, non bere bevande ghiacciate, non bere né alcolici né bevande gassate o zuccherate. Fare pasti leggeri con pasta, pesce e tanta verdura e frutta, evitando cibi grassi. Attenzione alla conservazione degli alimenti, in particolari di insaccati, maionese e dolci con creme al fine di evitare possibili intossicazioni alimentari. Vestirsi con abiti leggeri, in fibre naturali e dai colori chiari. Non coprire eccessivamente il paziente allettato. Non modificare da soli le terapie ma farlo solo dietro consulto medico. Consultare il medico anche per la conservazione dei farmaci. In questi giorni, intanto, il ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito un decalogo per proteggere dal caldo gli anziani e i bambini.

Nella foto alcuni anziani

S.I.

Regione, 22milioni dal Bilancio

CAGLIARI – C’è anche un milione di euro in più per il ristoro dei danni causati da nubifragi, incendi, trombe d’aria e nevicate del 2016 nella variazione di bilancio da 22 milioni di euro deliberata dalla Giunta e approvata oggi dal Consiglio regionale. Una somma che va ad aggiungersi ai 2 e mezzo già stanziati con la Finanziaria e che porta a 3 e mezzo i milioni che la Protezione Civile destinerà ai Comuni che a loro volta li trasferiranno agli agricoltori che, danneggiati dalle calamità naturali, otterranno i risarcimenti richiesti.

Nella variazione di bilancio, la prima a cui seguiranno altre in base alle disponibilità di risorse, ci sono anche 10 milioni destinati a Enas per il pagamento dei costi energetici dei Consorzi di bonifica, anche questo un importante aiuto economico per gli agricoltori. Quattro milioni aiuteranno le Province a svolgere le loro importanti funzioni nonostante i continui e corposi tagli da parte dello Stato; 1 milione sarà disponibile per gli eventi turistici, 800mila euro permetteranno alle società sportive di svolgere i campionati nazionali, 170mila euro finanzieranno l’attività dei vigili del fuoco. Per quanto riguarda le spese obbligatorie, 2 milioni e 650mila euro vanno al Fondo spese obbligatorie e 2 milioni e 300 al Fondo passività potenziali.

“Siamo soddisfatti di questa prima variazione che ci permette di dare già alcune importanti risposte alle richieste più urgenti, e allo stesso tempo con questo disegno di legge prevediamo l’abrogazione di alcune norme impugnate dallo Stato per evitare il contenzioso, oltre a una serie di variazioni compensative interne agli stanziamenti degli assessorati”, dice l’assessore del Bilancio Raffaele Paci. “Sono risorse che siamo riusciti a rendere disponibili grazie a una intensa e impegnativa opera di spending review attraverso la chiusura di conti regionali che non erano più utilizzati da tanti anni, un’opera di ripulitura che ha visto gli uffici costantemente impegnati per mesi interi”.

“Questo non facile lavoro ci permette oggi di dare risposte alle esigenze più urgenti, dai Consorzi di Bonifica alle Province, dai Vigili del fuoco, fondamentali nella campagna antincendi che in questo periodo sta vivendo il suo picco e che vede la Giunta fortemente impegnata, agli eventi turistici e sportivi che oltre a interessare tanti sardi sono un mezzo per promuovere e far conoscere la Sardegna. Allo stesso tempo assolviamo a obblighi di legge già determinati e continuiamo a mettere ordine nel bilancio regionale con grande impegno e trasparenza. Ora lavoreremo per recuperare altre risorse che ci permettano nei prossimi mesi di intervenire ancora nelle situazioni che più ne hanno bisogno ”, conclude Paci.

Nella foto il Consiglio Regionale

S.I.

Sassari-Olbia, inaugurato il lotto 9

OLBIA – È stato aperto al traffico questa mattina il lotto 9 della nuova Sassari-Olbia, un tratto di 2,7 km che consente l’accesso diretto all’aeroporto Costasmeralda da e per Olbia. Alla presentazione, che si è svolta nella sala del Museo archeologico della città, in collegamento video con il cantiere concluso, erano presenti il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, Stefano Liani per ANAS, l’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini e il sindaco di Olbia Settimo Nizzi.

“La Sassari-Olbia è un’opera strategica, fortemente voluta, e che ci aspettiamo sia portata a termine entro l’estate del 2019”, ha detto il presidente Pigliaru, sottolineandone l’importanza “non solo per il nord Sardegna, ma per tutta l’Isola. Ogni passo avanti che si fa nella sua realizzazione – ha proseguito Francesco Pigliaru – è una risposta al territorio, che la attende da molto tempo, ma anche un tassello in più nella costruzione di una visione più ampia. Per crescere sono essenziali le connessioni, non solo esterne ma anche interne, e ciò vale a maggior ragione per una regione insulare. Per la prima volta da decenni la Sardegna sta trovando e investendo risorse importanti sul ferro, e lavoriamo perché porti e aeroporti siano collegati con tempi di percorrenza ragionevoli. Tutto questo si sta concretizzando grazie all’impegno quotidiano di tanti – ha sottolineato il Presidente – ma le esperienze del passato anche per quanto riguarda la Sassari – Olbia, ci mostrano che per raggiungere gli obiettivi è necessario collaborare: serve una cabina di regia unitaria basata su regole chiare e precise e la Regione deve poter entrare nei processi” ha concluso Francesco Pigliaru ringraziando gli uffici e i titolari che si sono succeduti ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda ed Edoardo Balzarini, per il grande e costante impegno”.

Per il ministro Delrio si tratta di un piccolo ma importante pezzo di un lavoro costante e non gridato, che porta risultati concreti: “Tante cose in Sardegna sono cambiate in questi ultimi anni – ha detto Graziano Delrio – grazie alla proficua collaborazione con la Regione. Prima la Sassari-Olbia era bloccata, non c’erano fondi per la continuità territoriale né per la rete ferroviaria, non per i collegamenti con gli aeroporti e neppure per i nuovi autobus, ma soprattutto non c’era alcun progetto, alcuna visione. Oggi li abbiamo – ha concluso il Ministro -, e sono convinto che questa è la chiave di sviluppo per la Sardegna, perché logistica e trasporti sono prerequisito per la ripresa dell’occupazione”. “Concluso un nuovo tratto di questa importante arteria, non si ferma il lavoro della Regione sia per i lotti mancanti della Sassari-Olbia, da concludersi entro il 2019, come ha confermato Anas, sia per i circa 600 milioni di fondi FSC che dovranno essere appaltati entro la stessa scadenza e che riguardano interventi di viabilità nel resto della Sardegna” ha detto l’assessore Balzarini. “È necessario che Anas potenzi le proprie strutture in previsione di questo traguardo e definisca, d’intesa con la Regione, una piattaforma di controllo delle attività da svolgersi anche in sede decentrata, che consenta il rispetto dei tempi e la salvaguardia dei finanziamenti a cui la Sardegna non intende rinunciare”.

Il tratto aperto oggi, finanziato con 37,125 milioni di fondi regionali, è il quinto lotto completato. Comprende 4 rotatorie e 3 sottopassi che consentono il collegamento con la viabilità secondaria. A margine della presentazione il presidente Pigliaru, il ministro Delrio e l’assessore Balzarini hanno incontrato una delegazione della Consulta delle costruzioni della provincia di Sassari per un confronto sulla situazione dei mancati pagamenti delle ditte subappaltatrici. L’attenzione di Regione e Governo sulla vicenda è stata confermata e il presidente Pigliaru ha ribadito l’impegno “perché i diritti delle imprese sarde e dei lavoratori siano rispettati”.

Nella foto l’inaugurazione di questa mattina

S.I.

Arrestato topo di appartamento

SASSARI – I carabinieri del Norm di Sassari hanno arrestato Gianluca Caggiari, 43enne di Sassari e già noto alle forze di polizia, per furto in abitazione. Durante i controlli che vengono svolti per le vie del centro e della periferia della città durante le ore serali per prevenire e reprimere i furti in genere, i militari, nel transitare nel quartiere di Sant’Orsola, hanno notato il Caggiari che, approfittando dell’inizio dell’oscurità, era intento ad asportare un motorino elettrico per l’apertura del cancello di un’abitazione. L’immediato intervento dei militari ha messo fine all’azione dell’uomo che, condotto in caserma, è stato arrestato ed accompagnato presso la sua abitazione in regime degli arresti domiciliari. Stamane, al termine della direttissima, lo stesso si è visto convalidare l’arresto e disporre l’obbligo di firma.

Nella foto i carabinieri nel comando provinciale di Sassari

S.I.

Otorinolaringoiatria: nuovo direttore

SASSARI – «Dobbiamo offrire un servizio pubblico di qualità. Abbiamo nella struttura di Otorinolaringoiatria sassarese professionalità valide che devono essere messe a disposizione del cittadino, nei tempi e nei modi adeguati. Nella nostra attività punteremo a garantire un trattamento a livello dei migliori standard internazionali, in particolare per le patologie tumorali di nostra competenza». A dirlo è il nuovo direttore della clinica di Otorinolaringoiatria dell’Aou Francesco Bussu che, a partire dal 1° agosto, dirigerà la struttura al secondo piano della Stecca bianca di viale San Pietro, a Sassari. Nei giorni scorsi l’incontro con il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso mentre oggi, in occasione della riunione plenaria tra la direzione strategica e i direttori delle unità operative, la presentazione ufficiale.

Biografia. Sardo, cresciuto a Oristano e di famiglia originaria di Ollolai, da anni vive e lavora a Roma dove, sino a oggi, ha ricoperto il ruolo di dirigente medico di primo livello e di ricercatore confermato nell’Unità operativa di otorinolaringoiatria del Gemelli. Classe 1974, dopo aver conseguito la laurea a pieni voti all’Università Cattolica di Roma e aver ottenuto il premio come miglior laureato dell’anno dall’associazione Necchi nel 1999, si è specializzato in Italia, Francia, Germania e Stati Uniti. Nell’ambito dell’otorinolaringoiatria si è occupato in particolare di chirurgia oncologica. Ha approfondito lo studio sul ruolo del virus Hpv nel tumore testa-collo nella realtà italiana e europea. Ha adottato per primo in Italia la plastica di allungamento del muscolo temporale che consente la cura della paralisi del nervo facciale anche di lunga data. Da alcuni anni, inoltre, è docente in alcuni corsi di chirurgia robotica in Corea.

Francesco Bussu andrà a dirigere una struttura da 16 posti letto, con 8 dirigenti medici e 28 unità di personale non medico, tra infermieri professionali audiometristi, logopedisti e Oss. «Si tratta di una bella sfida che ho voluto raccogliere – aggiunge –, e se da una parte mi consente di ritornare nella mia Isola, dall’altra mi permette di portare un contributo e un’esperienza che potranno integrarsi in maniera proficua con le professionalità già presenti ed essere messe al servizio di tutti i sardi». Il nuovo direttore sostituisce così il professor Francesco Meloni, in pensione già da due anni, e riceve il testimone da Francesco Riu che in questo periodo ha svolto il ruolo di responsabile della struttura. Tra gli obiettivi quello dell’incremento dell’attività chirurgica, la riduzione delle liste d’attesa, il potenziamento delle attività ambulatoriali di otorino e del servizio di audiologia e logopedia. «Sarà importante cercare sempre di migliorare la qualità delle attività ambulatoriali, di reparto e di sala operatoria – conclude Francesco Bussu – che dovranno integrarsi con le attività di didattica dell’Università di Sassari. Dalla mia esperienza americana e romana, inoltre, ho imparato che, soprattutto nella gestione delle patologie oncologiche, è fondamentale sviluppare una forte sinergia con le altre unità operative, perché solo il lavoro di squadra multidisciplinare consente di integrare tutte le competenze disponibili per offrire al paziente il miglior trattamento possibile».

S.I.

Tedde: gravi patologie, zero soldi

CAGLIARI – “Solo 477.730 dei 900.000 previsti sono stato incassati dal Comune di Alghero per pagare alle famiglie algheresi i contributi previsti dalle leggi di settore per gli affetti da gravi patologie. Un importo ridotto rispetto agli anni precedenti, quando l’intervento superava il milione di euro, sul quale non vi è tra l’altro certezza nei tempi di erogazione”. Così Marco Tedde Vice Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale commenta l’ampio ritardo con il quale la Regione Sardegna ha versato nelle casse comunali l’acconto delle risorse stanziate in bilancio gli affetti da gravi patologie”

“Se, infatti, l’acconto è stato incassato dal Comune che pare stia lavorando per erogare i contributi ai beneficiari ed alle loro famiglie, non vi è ancora certezza circa i tempi entro i quali la RAS procederà al pagamento del saldo. Da Cagliari – precisa il consigliere regionale algherese – fanno sapere che ciò avverrà entro l’anno. Il che significa che il pagamento potrebbe avvenire anche a dicembre e, conseguentemente, le famiglie potrebbero ricevere i sostegni nel 2018. Un’ipotesi tutt’altro che remota se si pensa alle notevoli criticità che affliggono la gestione del bilancio di previsione 2017/2019 della Regione Sardegna in ordine alle previsioni di cassa per il 2017. Mi attiverò nei prossimi giorni presso il Presidente Pigliaru e l’Assessore Arru – conclude l’ex Sindaco di Alghero – per trovare e suggerire una soluzione che scongiuri questa evenienza affinché le famiglie sarde che combattono contro le gravi patologie possano ricevere presto quanto è in loro diritto avere.”.

S.I.

Droga, arrestato 52enne olbiese

OLBIA – I Carabinieri della Stazione di Olbia Poltu Quadu fanno sapere di aver “dato esecuzione all’ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale presso la Sezione distaccata della Corte d’Appello di Sassari nei confronti di Gregorio Secchi, 52enne olbiese con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato portato presso la casa di reclusione di Sassari-Bancali dove dovrà espiare 6 anni e 8 mesi di reclusione”.

Nella foto i carabinieri a Olbia

S.I.

In Sardegna la Febbre del Nilo

CAGLIARI – Un caso di West Nile Disease (febbre del Nilo occidentale) è stato diagnosticato in Sardegna. La persona colpita è una donna, ora ricoverata e sottoposta a terapia con immunodepressori per problemi neuroinvasivi. La signora si è sentita male il 25 luglio scorso, ieri sera è arrivata la conferma di WND, questa mattina si è riunita l’Unità di crisi, convocata nella sede dell’assessorato della Sanità che ha individuato le azioni di rafforzamento delle misure di contrasto e prevenzione, decise sulla base di norme già esistenti. Si tratta del primo caso di Febbre del Nilo registrato in Sardegna negli ultimi sei anni: la malattia è virale ed endemica nell’Isola, non è contagiosa ed è trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzara che abbia, a sua volta, punto un uccello infetto.

Scheda sulla WND. West Nile Disease (WND) o Febbre del Nilo Occidentale è una zoonosi (malattia trasmissibile dagli animali all’uomo) causata da un virus (un Arbovirus appartenente alla famiglia Flaviviridae). Il serbatoio naturale è rappresentato dagli uccelli selvatici (cornacchie, rapaci, uccelli migratori, etc.). Il virus è trasmesso da un animale all’altro (ed eventualmente all’uomo) tramite le zanzare (Culicidi) e può infettare uccelli, equini (raramente altri mammiferi) e uomo. Il virus è mantenuto dal ciclo di trasmissione zanzare-uccelli-zanzare, mentre il cavallo e l’uomo sono considerati ospiti “a fondo cieco” che possono trasmettere la malattia solo con modalità eccezionali (ad esempio trasfusioni di sangue).

Sia nell’uomo che negli animali l’infezione è per lo più asintomatica; tuttavia, forme gravi, caratterizzate da sintomatologia nervosa, possono essere osservate in alcuni casi sia negli uccelli che nei cavalli che nell’uomo. Nell’uomo, la principale via di trasmissione del virus è rappresentata dalla puntura di zanzara. Nella maggior parte dei casi, le persone infette non manifestano alcuna sintomatologia, mentre una piccola percentuale dei soggetti infetti presenta sintomi aspecifici quali febbre, cefalea, dolori muscolari, reattività linfonodale e rash cutanei (West Nile Fever), con decorso generalmente favorevole e guarigione in pochi giorni. In una minima percentuale di individui (meno dell’1%), in particolare in persone anziane e in soggetti immunodepressi, il virus può provocare gravi forme neurologiche (encefalite, meningite) che possono avere talvolta decorso fatale. Tuttavia, i soggetti infetti – anche se in forma asintomatica – possono comunque trasmettere l’infezione tramite la donazione e la trasfusione di sangue. Al momento, non esiste un vaccino per l’uomo, mentre è disponibile un vaccino per la protezione dei cavalli.

Il virus della WND è presente in tutta l’area del Mediterraneo, inclusa la Sardegna, in cui sono in vigore una serie di misure di sorveglianza, sulle zanzare, sugli animali e sull’uomo. E’, infatti, importante conoscere con precisione la reale diffusione del virus al fine di identificare aree a rischio in cui intensificare le misure di controllo e prevenzione basate soprattutto sulla lotta agli insetti vettori, la vaccinazione nei cavalli, e, nell’uomo, la protezione individuale contro le punture di zanzare – anche con insetto-repellenti – e le misure di prevenzione relative al rischio correlato alle trasfusioni di sangue. Nelle aree a circolazione virale il sangue dei donatori è sottoposto a test di screening per WNV. È inoltre prevista la sospensione delle donazioni di sangue per tutte le persone che hanno soggiornato almeno 24 ore nelle zone a rischio.

Che cosa fare per prevenire il virus?
Il modo più semplice e migliore per evitare il virus della Febbre del Nilo è prevenire le punture di zanzara. Come?
– Quando si è all’aperto, si possono utilizzare repellenti per insetti.
– Installare le zanzariere alle finestre e alle porte per tenere fuori le zanzare.
– Svuotare l’acqua stagnante dai vasi di fiori, secchi, copertoni e barili.
– Cambiare spesso l’acqua delle ciotole per animali in modo che non ristagni.
– Mantenere le piscine per bambini vuote, coprendole quando non vengono usate.
– Trattare regolarmente (ogni 15 giorni circa) i tombini e i pozzetti di sgrondo delle acque piovane, le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi.
– Verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite.
– Coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese.
– Eliminare da stabili e abitazioni, coprendole con reti, eventuali covatoi dove possono annidarsi volatili infetti (come i piccioni).

Bomba atto vile, ma stop migranti

CAGLIARI – “La bomba esplosa a Dorgali è un atto vile è intollerabile”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia. “Invitiamo, però, il partito democratico a non utilizzarla come una sorta di ombrello da aprire per eludere il dibattito e a non mettere sullo stesso piano un gesto incivile con il dissenso diffuso nelle comunità per una politica di immigrazione senza criteri e senza controlli che è sbagliata. Lo dimostra anche la vasta operazione contro la tratta di esseri umani avvenuta oggi nel nuorese. La condanna per l’attentato di Dorgali è unanime ma nessuno pensi, in nome di questo episodio, di mettere a tacere le voci che in maniera civile esprimono critiche o di derubricarle come strumentalizzazioni”.

“Le uniche strumentalizzazioni sono quelle di Renzi, passato in pochi giorni dalle prediche buoniste al motto di ‘aiutiamoli in casa loro’ e quelle di chi in questi anni ha tentato di dividere il mondo in buoni e cattivi, alimentando un sistema che somiglia sempre meno ad un modello di accoglienza e sempre più ad una macchina che tradisce il fine solidaristico per prestarsi alla tratta di persone. Questo sistema non funziona – ha concluso Cappellacci- ed è giusto e doveroso chiedere in maniera legittima e civile di rivederlo”.

Nella foto Ugo Cappellacci

S.I.